Capitolo 40- propria opinione

3.5K 114 13
                                    

"il coraggio è fare domande le cui risposte potrebbero ucciderti."

POV CHIARA
È già passata quasi una settimana dal mio ultimo colloquio con i miei genitori. In questi giorni il mio rapporto con Micciarella si è rafforzato, nessuno mi ha più parlato del trasferimento, sono riuscita a riprendere il rapporto con Mimmo e non ho più nessuna visione strana è spaventosa di Viola. L'unico problema è che il futuro in IPM per la direttrice è ormai in bilico. Carmine ieri sera ci ha detto che Futura ora si trova con sua mamma, il che lo rende terribilmente nervoso.
In più, domani Edoardo uscirà per sposarsi, con un permesso speciale, datogli solo per la situazione, ma nessuno dei suoi amici può andarci.
***
<tempo finito ragazze, posate i vassoi e andiamo dalla direttrice.> Liz ci richiama tutte e ci porta in cortile. Mentre ci sistemiamo in fila, vediamo uscire i ragazzi dalla classe e posizionarsi difronte a noi.
<ragazzi fate silenzio.> l'arrivo della direttrice fa ammutolire tutti. Dietro di lei ci sono Sofia ed il comandante che si posiziona poi al suo lato.
<ragazzi e ragazze, ci tenevo ad avervi tutti qui oggi perché sarà molto probabilmente l'ultima volta che ci vedremo.> i visi di tutti si incupiscono, nessuno di noi crede alle parole della direttrice.
con la voce rotta continua poi il suo discorso, trattenendo le lacrime che minacciano di uscire dai suoi occhi chiari.
<ci tenevo a ringraziarvi tutti per i momenti che abbiamo passato. Ognuno di voi ha lasciato qualcosa dentro di me e spero di aver fatto lo stesso con voi. Ho provato ad aiutarvi, ci ho provato davvero, ma ora sta a voi scegliere la strada che vorrete seguire.> Noto che Sofia vorrebbe ribattere qualcosa, ma si trattiene e resta al suo posto, ascoltando le parole della direttrice.
Probabilmente molti tra noi stanno provando odio verso di lei, volere di vendetta, ma anche in questo momento la direttrice riesce ad aiutarci.
<e ricordate di non lasciarvi prendere dalle voci di vendetta, dalle voci che vi dicono di fare qualcosa di sbagliato. Seguite il vostro istinto e fate attenzione a distinguere le persone che vogliono il vostro bene dalle persone che ve lo fanno credere.> Si guarda intorno, rivolge uno sguardo ad ognuno di noi.
<Non sprecate il vostro futuro. Tutti voi >
Ci indica con un dito.
<avete diritto a vivere il vostro futuro. Riprendetevi ciò che la vita può offrirvi e non abbiate paura di ricominciare. Perché un nuovo inizio è possibile, basta solo crederci.>
Dalla parte dei ragazzi iniziano a battere le mani e noi ragazze li seguiamo.
<direttrice! direttrice!> partono cori di affetto per la donna che ci ha insegnato così tanto, a tutti. Lei davanti a ciò si commuove e non trattiene più le lacrime.
Poi in gruppo corriamo ad abbracciarla e sorridiamo sollevati.
***

<mi mancherà.> parla Silvia.
<mancherà a tutti.> risponde poi Kubra.
Rosa annuisce, mentre mi pettina con le dita i capelli.
Si è quasi fatta sera e ci troviamo come sempre in sala relax, dopo aver passato il resto delle ore in cella e nell'aula di disegno.
Mentre noi quattro siamo sedute sul divano ci raggiungono Mimmo, Pino e CardioTrap.
<wewe bellezze.> dice Pino buttandosi addosso a Silvia che sta vicino a Kubra.
<Pino togliti.> lei lo spinge via e poi si alza.
<bastava chiedere.> continua poi lei, facendo così mettere il ragazzo biondo vicino alla sua ragazza.
<andiamo a giocare a biliardino?> chiede Mimmo.
<nun giuoco cu l'infami.> Rosa si alza dal divano e va verso Edoardo, impegnato a giocare a carte con Cucciolo e Milos.
Io, Silvia e Cardio accettiamo di giocare con Mimmo, mentre l'altra doppietta rimane a sbaciucchiarsi sul divano ormai lasciato libero, solo per loro.

<e daje M e C segnano ancora.> batto il cinque a Mimmo accanto a me.
<M e C?> chiede Silvia ridendo.
<si, suona bene. È il nome della nostra squadra.> dico io convinta, ma il mio compagno di squadra mi viene contro.
<si, MC 'a crociera.> scatenando così le risate degli altri due.
<allora trovalo te un nome. Secondo me era carino.> mi fingo io offesa. Così il mio amico prova ad adularmi per farsi perdonare e non facciamo l'altro che ridere.
<ma la volete furnì di parlare accusi fuort!> da un tavolino una voce ce l'ha con noi, ma io capisco subito di chi è quella voce. Micciarella ci sta guardando con sguardo omicidio, ansi mi stava guardando. Quando si accorge del mio sguardo sulla sua figura, lo abbassa nuovamente e torna a parlare con altri ragazzi li intorno.
Io provo ad ignorarlo e continuano a giocare, ma la voglia di andare verso di lui è troppa.
Infatti quando finiamo di giocare, con la nostra vittoria ovviamente, mi allontano dai miei amici e vado verso colui che identifico come il mio ragazzo.

<oi, tutto bene?> chiedo con il tono più gentile possibile.
<vieni cu me.> si alza, prendendomi dal polso e trascinandomi dietro la tenda. Senza neanche preoccuparsi di salutare i suoi amici.

Mi butta praticamente sul divano ed io lo guardo confusa. Lui si siede accanto a me e mi guarda serio negli occhi.
<devi lassare sta Mimmo.>
<cosa? Ancora con questa storia Micciarè?>
<se vuoi bene alle amiche tuje lassalo sta.> non riesco a decifrare le sue parole.
<mi stai minacciando Raffaele?>
<cosa? No, certo che no. È Mimmo che minaccia a chelle.>
<ma cosa stai dicendo.> faccio per alzarmi, stanca ci questa situazione, ma lui mi fa risedere.
<chiedi a Rosa. Ansi, guardale il collo, tiene ancora i segni.> lo guardo interrogativa, ma cosa c'entra ora Rosa?
<che segni tiene?>
<della corda che Mimmo le ha legato a u collo.> deglutisco spaventata. Mimmo, quel Mimmo può aver fatto una cosa del genere? No, non ci credo.
<pensa Chiattì. Perche essa nun vuole mai sta cu chello? Perché è nu infame. Tu nun o sai cosa ci sta dietro a tutto chest. Mimmo è passato dai Ricci ai Di Salvo, vuole uccidere a Rosa Ricci.> questa è forse la prima volta che mi viene sbattuta la verità in faccia. È forse questo che gli altri non vogliono che io sappia?
<non capisco, Micciarella.>dico sincera. Il ragazzo a questo punto mi prende le mani e me le stringe tra le sue.
<nun te lo dovevo di. Nun te posso dì nient'altro, nun te voglio mette in miezzo. Però statte accuort ca de Mimmo nun te puoi fidà.>
io abbasso la testa, più confusa di prima.
<te fai parte di questi giri?> chiedo io. Anche se già so qual è la verità.
<nun te farò mai del male io.> mi tranquillizza, accarezzandomi la guancia.
<non intendo questo.> stacco la mia mano destra dalla sua e mi allontano leggermente, facendo così allottano anche la sua mano dalla mia guancia.
<è tutto complicato Chiattì. Meno sai meglio è.> e con questa risposta decide di non dirmi più niente.
<vieni acca però.> ancora mezza confusa mi riavvicino a lui che apre le braccia e circonda il mio corpo.
Mi beo della sensazione che provo abbracciata a lui, sentendo anche il battito del suo cuore che accelera come il mio in questi momenti.

eii raga, so che l'addio della direttrice non era così nella fiction, però mi piaceva l'idea di farla così. Anche se devo ammettere che questo capitolo non mi fa impazzire, lo trovo confusionario, non mi piace però volevo postare. Fatemi sapere cosa ne pensate e se il capitolo vi è piaciuto.
❤️🌊

non cambierò || MicciarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora