Capitolo 2

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Rebekah

Non appena finisco di parlare e ringrazio per l'attenzione, l'intera platea si alza in piedi e scoppia in un fragoroso applauso. Cerco con lo sguardo mia madre. Individuo i suoi morbidi ricci rossi in terza fila, leggermente a sinistra. Mentre applaude, mi sussurra con il labiale di essere orgogliosa. Ho appena terminato un glorioso discorso di commiato alla cerimonia dei diplomi, dovrei essere anch'io orgogliosa di me stessa. Appena l'applauso finisce torno a sedermi al mio posto, vicino agli altri ormai ex studenti. Il rettore prende parola e comincia a fare il solito discorso che tiene in queste occasioni. Sposto lo sguardo in fondo all'aula, dove noto un fotografo che sta scattando delle foto. Mi sposto leggermente a destra, in modo che riprenda il mio profilo migliore e faccio un piccolo ma deciso sorriso. Tutto deve essere perfetto oggi, anche la più insignificante delle foto. Il rettore termina il suo discorso e finalmente cominciano a chiamarci per salire sul palco a ritirare la laurea.

- Rebekah Calloway - tocca a me.

Con fare sicuro salgo i gradini e ritiro la laurea dal rettore.

- I miei complimenti signorina Callowey -

- La ringrazio - gli rispondo sfoggiando il mio migliore sorriso.

Continuo a stringere la mano a tutti i professori presenti che mi rinnovano i loro complimenti e lodano le mie capacità da studentessa. Attraversato tutto il palco, scendo e raggiungo i mie genitori. Mio padre mi porge la mano.

- Complimenti Dottoressa - mi dice mentre ricambio il gesto.

- Siamo fieri di te tesoro - aggiunge mia madre.

-Forza usciamo da qui, sono tutti qui fuori che ci aspettano -

Mentre raggiungo l'uscita lancio delle occhiate alle altre famiglie. Vedo genitori che abbracciano i proprio figli, alcuni piangono anche dalla commozione. Ripenso alla stretta di mano di mio padre. La mia famiglia deve apparire perfetta in pubblico ed esternalizzare le emozioni non certo sinonimo di perfezione. Appena fuori vengo circondata da tutte le persone che i miei avevano invitato. È tutta gente di un certo peso; imprenditori, manager e capi d'aziende. Uno per volta si congratulano con me, alcuni di loro allargano i complimenti anche a mio padre.

- Allora Nicolas, laureata in Finanza con il massimo dei voti. Degna erede del tuo piccolo impero - gli dice un uomo. Di nuovo faccio scorrere il mio sguardo sugli altri gruppi di persone. Vedo persone circondate dai proprio affetti, da amici e parenti. Mi soffermo su un gruppo di ragazzi che seguivano il mio stesso corso, intenti a farsi una foto di gruppo. Poi uno di loro corre verso un'altra ragazza e prendendola in braccio la bacia appassionatamente. Sposto lo sguardo sulle persone che sono qui oggi per me. La metà di loro neanche la conosco e il più giovane avrà all'incirca quarant'anni. Ripenso a quando mio padre proprio ieri si fosse accertato che non avessi invitato nessuno.

- I giovani sono incontrollabili, tesoro. Abbiamo convocato un giornalista per rilasciare un'intervista. In questo modo farai a tutti gli effetti il tuo ingresso nel campo finanziario. Non possiamo rischiare che un qualche comportamento ci metta in imbarazzo -.

Ad ogni modo non avrei saputo chi invitare. A proposito di questo sento mio padre che mi chiama. La giornalista ha cominciato la sua intervista. Mi avvicino e lo sento dire che è orgoglioso di me. Aggiunge che è il sogno di ogni padre vedere la propria figlia percorre la sua stessa strada. L'intervistatrice sposta il microfono verso di me.

- Allora Rebekah, come ti senti ad aver finalmente realizzato il tuo sogno? Sappiamo che fin da piccola sognavi di laurearti in Finanza -

Certo, quale bambina non sogna questo?

- Sono molto soddisfatta del risultato che ho raggiunto. Ma questo per me non è un punto di arrivo, ma di partenza -

- Quali saranno i tuoi progetti adesso? Prenderai le redini dell'impero economico di tuo padre a soli ventiquattro anni? -

Le Cinque LeggendeTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang