2) Il ritorno dei grandi eroi

201 3 3
                                    

Justlyn era un personaggio insolito. Era un umano molto robusto e grosso; estremamente alto; con mani ruvide che parevano temprate dal lavoro o da continue battaglie; occhi verdi; capelli castani; senza barba; e delle folte basette. Insomma, un vero bestione! Nonostante ciò, la sua mole non lo debilitava in combattimento. Possedeva anche una notevole capacità tattica e diplomatica, ma tutte quelle stragi compiute da parte dei Saiyan lo avevano reso, ovviamente, molto titubante sulle proposte da parte degli sconosciuti. Tuttavia, possedeva un animo nobile e giusto.

Il suo passato, come molti umani del suo tempo, era tragico. Agli albori degli stermini condotti dai Saiyan nei confronti degli umani, la sua famiglia fu sterminata nella propria abitazione, circa trenta anni prima, da una famiglia di Saiyan, durante la sua assenza. Appena resosi conto di tale tragedia, Justlyn si precipitò all'abitazione. In un impeto di rabbia, Justlyn eliminò, in maniera molto cruenta, la famiglia di Saiyan, data la sua elevata potenza. La più potente Saiyan era la madre, che era capace di trasformarsi in Super Saiyan di secondo livello. Dopo un'ardua battaglia, Justlyn sconfisse la Saiyan. Nell'abitazione distrutta, però, Justlyn trovò una bambina disperata tra i cadaveri di sua moglie ed i suoi due figli. Era la figlia di quella Saiyan, una mocciosa in lacrime, terrorizzata dall'enorme energia sprigionata. Justlyn stava per mettere fine alla sua vita, ma si fermò. Era solo una bambina innocente, non colpevole di ciò che i genitori avevano malauguratamente commesso. Justlyn decise di tenere con sé la bambina e di crescerla come figlia sua. Col tempo, Justlyn si accorse dell'enorme potenziale della bambina e decise di chiamarla Persef. La bimba cresceva, diventando una guerriera vigorosa ed una donna bellissima ed aggraziata, con un coraggio da leoni ed un'elevata intelligenza. Una volta adulta, compiuti venti anni, a Persef le fu rivelata la verità sulla sua reale famiglia. La Saiyan non ne fu affatto felice. Si infuriò talmente tanto, da trasformarsi per la prima volta in Super Saiyan di terzo livello. La Saiyan perse il controllo! Colpì ferocemente ed improvvisamente il padre, rompendogli la schiena. Solo dopo che Justlyn iniziò a piangere, non per il dolore, ma dalla delusione per la figlia, lei decise di fermarsi. Aveva paralizzato suo padre. La tecnologia di quei tempi permise di installare sulla schiena di Justlyn un esoscheletro di metallo in grado di ridurre la paralisi, che gli causava solo molto dolore, ridotto da numerosi medicinali. Justlyn, nella sua infinita misericordia, perdonò quasi immediatamente la figlia, ma lei, invece, si sentiva ancora in colpa. A ventitre anni, Persef si sposò con il Saiyan Adel (anche lui molto forte e bello) e, due anni dopo, la coppia ebbe un figlio, di nome Caron. Il nipote era l'orgoglio di Justlyn, come la figlia, del resto. Persef ed Adel, sotto la guida di Justlyn, divennero due dei Saiyan più potenti della ribellione.

Negli eventi raccontati, il piccolo Caron aveva tre anni.

Dopo la visita delle tre divinità, Justlyn si ritirò nella sua stanza privata. Non tutti gli umani o Saiyan possedevano una stanza privata, ma a Justlyn, essendo il capo della ribellione, gli fu concessa tale libertà.

Si sedette sul suo letto e discusse della proposta con il suo fidato consigliere, nonché maestro Vindrus.

Vindrus era un anziano umano, molto saggio, abbastanza basso, con i capelli bianchi rasati, le guance infossate, occhi a mandorla e con un passato misterioso alle spalle.

Vindrus, fumando una sigaretta, valutò: "Le Divinità non si affiderebbero mai a qualcuno di poco raccomandabile! Secondo la mia opinione, ti puoi fidare, Justlyn"

Il comandante prese in considerazione il giudizio del maestro.

Dopodiché, si spogliò del suo enorme cappotto per farsi somministrare le dosi di medicinale per non contrarre il dolore lancinante alla schiena.

In seguito, Justlyn si appisolò sul suo letto. L'orologio indicava le dieci e mezza di sera. Contemporaneamente, C18, Majin Ub, Ottavio e Balzar, discutevano ancora dell'atteso ritorno dei loro amici più cari.

I Kaiohshin attesero fino al giorno seguente per la decisione finale.

Justlyn acconsentì e Kibith disse che, per riportare in vita i tre, avrebbero dovuto recarsi sul pianeta Namecc, per riunire le sette Sfere del Drago, aggiungendo che avrebbe portato con sé quattro persone, oltre i due Kaiohshin.

Justlyn decise, quindi, di portare, per precauzione, con sé lo Sterminatore dei Saiyan, poi, avrebbe concesso ad altre due persone di seguirlo. Decisero di andare con loro Majin Ub e Persef. Uno perché molto felice di incontrare il suo antico maestro, l'altra perché curiosa di realizzare come fossero in realtà i progenitori dei Saiyan.

La squadra era al completo!

Kibith si teletrasportò, con i due Kaiohshin ed i quattro ospiti, su Namecc.

Namecc era un pianeta verde acqua, con strani arbusti non troppo alti ed abitanti anch'essi verdi e muniti di antenne. Gli abitanti namecciani sembravano alquanto pacifici, distintamente dai loro guerrieri. Il più forte dei guerrieri raggiungeva a fatica il potere di un Super Saiyan (Super Guerriero Namecciano). Secondo le previsioni di Justlyn, i namecciani risultavano molto impreparati ad un attacco Saiyan.

Appena giunti, un anziano namecciano che si sorreggeva su un bastone di legno si avvicinò al gruppo, con le sette sfere che lo seguivano, fluttuando. Era l'anziano saggio, che era stato avvisato dai Kaiohshin di radunare le sfere.

"Questi sono gli ultimi desideri che potrete esprimere, illustri Kaiohshin! Il Drago potrà riportare in vita una persona alla volta! Non possiede più i poteri del mio predecessore Moori. Dopodiché, le sfere verranno distrutte, poiché i prossimi desideri comporterebbero la creazione dei Draghi Malvagi, molto più potenti rispetto a quelli delle sfere terrestri" Informò il saggio, con tono quasi dispiaciuto.

Justlyn e Persef si chiesero se anche sulla Terra esistessero tali sfere.

"Va bene! Grazie per la collaborazione!" Rassicurò Kibith.

Furono pronti per evocare un'ultima volta il Dio dell'amore, il leggendario Drago Polunga, che avrebbe espresso i tre desideri!

Il drago, grazie alle strane parole del Saggio, fu evocato ed il cielo verde e limpido si oscurò. Apparve, dinanzi agli occhi attoniti del gruppo, un gigantesco drago verde, con occhi rossi che brillavano, corna nere enormi e una pelle più squamosa di un coccodrillo.

I Kaiohshin ed Ottavio rimasero immobili, senza mostrare il minimo segno di sorpresa. Majin Ub era contento di vedere un Drago, dopo tanto tempo. Justlyn, invece, era preoccupato da quell'essere di proporzioni così grandi e dall'aspetto poco rassicurante. Persef era talmente sorpresa, da alzare la testa verso l'alto con la bocca spalancata, come una bambina quando osserva le stelle cadenti in cielo; la sua coda si era bloccata al suolo. Non aveva mai contemplato nulla del genere!

Il Drago esclamò questa semplice frase, con una voce talmente acuta ed imponente, da far sembrare quella di Kibith un semplice fiato di un dolce bambino, che cantava una dolce ninna nanna: "Esprimete il vostro Desiderio!"

I tre desideri furono espressi con una velocità inaudita, poiché il Drago non gradiva attendere.

I tre furono riportati in vita (nella loro versione giovane): Goku, Gohan e Vegeta.

Il drago scomparve in un bagliore di luce, che rischiarí il cielo, sparpagliando le sfere in tutto il pianeta Namecc.

Persef fu sorpresa, perché credeva che i progenitori dei Saiyan fossero molto più imponenti. Justlyn non era tipo che si sorprendeva facilmente, ma, di fronte a tale fenomeno, era ancora incredulo. Majin Ub, nonostante i suoi millenni di età, non riuscì a trattenere le lacrime di fronte alla visione del suo antico maestro, che era ritornato dopo la sua scomparsa millenni prima; si gettò a capofitto su di lui, abbracciandolo e piagnucolando come un bambino che non vede da tempo il suo papà. Ottavio riconobbe i suoi antichi amici, non proferendo parola, ma sul suo volto apparve un sorriso.

Goku era tornato e, con lui, anche la felicità apparve negli occhi preoccupati dei Kaiohshin. Finalmente, la speranza riapparve nei cuori di tutti i presenti.

Dragon Ball Hope of All HumansWhere stories live. Discover now