12- Ci sono.

67 8 1
                                    

Adam's Pov

Siamo già nel fine settimana, come passa velocemente il tempo. E in tutto questo tempo nella mia testa, c'è stato solo un pensiero: "Perchè non mi sono spostato, perché eravamo così vicini? Perchè mi sono perso a guardarla nei suoi occhi?"

Prendo il tappetino da preghiera e prego il Duhr. Dopodiché ho voluto dare voce ai miei pensieri e non c'è cosa migliore di parlarne con Allah.

"Oh Allah, ho sbagliato ad avvicinarmi troppo fisicamente a lei? Per quanto possa fare attenzione con lei non riesco, ho sempre fatto attenzione a non avvicinarmi troppo a persone del sesso opposto, ho sempre cercato di evitare il contatto fisico. Ma con lei è diverso, lei mi provoca così tanto che non riesco a metterla a tacere se non avvicinandomi un po' di più, sì certo non c'è stato niente di sbagliato, ma ho paura di aver errato ad avvicinarmi così tanto.

O Allah, O Perdonatore, se ho sbagliato, perdonami e guidami verso la giusta direzione."

So che per molte persone è una cosa banale e che purtroppo, poche persone rispettano queste regole ma io ci tengo a seguirle e a non perdere una connessione con Dio.

Nell'Islam è proibito che due persone del sesso opposto si tocchino a meno che non rientrino nei mahram ovvero: genitori, zii o zie, fratelli o sorelle, mariti o mogli, suoceri o suocere. E sì per contatto fisico intendo anche una stretta di mano o un abbraccio. So che molti pensano che sia una pazzia ma io non la considero tale, perché nella nostra religione, prevenire scelte e strade sbagliate che possano farci male, è molto importante. Anche piccoli gesti possono trasformarsi in qualcosa di grande quindi, prevenirle è meglio.

Dopo qualche ora di riflessione, sento di aver bisogno di prendere una boccata d'aria. Mi metto una tuta, delle scarpe di ginnastica ed esco per correre.

Quando sto per uscire mi imbatto in mia madre.

"Adam dove stai uscendo?"

"Mamma hbiba, sto uscendo a correre, perché? Hai bisogno di qualcosa?"

"No, non ho bisogno di niente. Fai attenzione e torna presto." pronuncia con tono amorevole.

"Va bene, non preoccuparti." le bacio la testa ed esco.

Mi metto le cuffie e inizio la mia corsa.

Dopo qualche ora di corsa, con delle piccole pause in mezzo, mi dirigo verso il parco e mi siedo su una panchina.

Mentre riprendo fiato, da lontano mi sembra di vedere una figura famigliare.

Sembrano essere Basma e la sua migliore amica Hajar, credo. Anche loro stanno correndo.

Via a via si avvicinano e confermo la mia ipotesi, sono proprio loro. Ad un certo punto si fermano e una delle due mi indica. Basma sembra cercare in tutti i modi di convincere l'amica a cambiare direzione ma l'altra non cede.

"Ehi ciao Adam." mi saluta Hajar ed io ricambio.

"Ecco ti abbiamo visto e mi è venuto in mente che avrei bisogno che tu mi faccia un favore." continua sempre lei. Nel mentre Basma è accanto a lei con lo sguardo fisso per terra.

"Di che si tratta?" le domando.

"Tu e Amir da quel che so siete amici, avrei bisogno che tu gli chieda se farà parte o meno del progetto di chimica. Sai siamo agli sgoccioli, lui non si è più fatto sentire e io non ho modo di contattarlo. Se vuole farne parte allora digli di iscriversi on-line e del resto ce ne occuperemo lunedì." mi risponde.

"Va bene, glielo dirò."

"Grazie mille." mi risponde sorridendo e in quel esatto momento noto Basma guardarla male.

"Perché dovresti ringraziarlo come se ti avesse salvato la vita? Deve solo riferire due parole, tralasciando che ci perde Amir e non tu. In più ci aggiungi anche il sorrisino, tu stai proprio male." la sento dire a bassa voce con faccia disgustata.

"Si chiama rispetto." intervengo io.

"Si si certo." risponde lei distogliendo subito lo sguardo .

"Vabbè noi andiamo ." continua Hajar.

Annuisco e si allontanano.

Mentre mi dirigo verso casa mi imbatto in Amir. Una giornata piena di gente a quanto pare.

"Ehi fratello." lo saluto e ricambia.

"Che ci fai qua?" mi chiede.

"Stavo correndo, tu invece che mi dici?"

"Io stavo giusto passeggiando un po'. Ultimamente ho la testa da un'altra parte."

"Come mai, cosa frulla in quella testa?" gli domando sarcasticamente.

"Nulla di che, solo pensieri."

"Senti poco fa ho incontrato Hajar e mi ha detto di parlarti di qualche progetto di chimica e che se vuoi partecipare, devi iscriverti on-line. Te lo voleva dire lei ma non aveva modo di contattarti." continuo.

"Ahh si vero! Me ne ero completamente scordato. Grazie per avermelo ricordato." sospira.

"Nessun problema amico. Però cosa c'è che non va? Ti vedo perso."

"E' solo che ultimamente i miei genitori hanno dei problemi economici e io non so come aiutarli, mi sento incapace e inutile. Devo fare qualcosa per agevolarli almeno un po' ma non so cosa!"

"Fratello potevi parlarne con me lo sai, se hai bisogno di aiuto io ci sono."

"Lo apprezzo veramente." mi sorride debolmente.

"Di che aiuto hai bisogno Amir? Se hai bisogno di un prestito io te lo do, se hai bisogno invece di un lavoro, so che in biblioteca hanno bisogno di personale quindi puoi provare lì."

"Davvero? Allora proverò in biblioteca, grazie mille fratello." mi risponde per poi abbracciarmi.

Dopo aver parlato un po', torniamo ognuno a casa sua.

La vita a volte sa essere proprio dura, ma in fin dei conti bisogna sempre dire Alhamdu li Allah.

Dopotutto: "Allah non impone a nessun'anima al di là delle sue capacità." 2;286 Corano.

Questa vita è solo una prova, ed ognuno in base a quanto può sopportare, è sottoposto a una prova diversa.

Che Dio ci faciliti ogni difficoltà. Amin. 

Il tuo profumo su di me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora