18- Gelosia?

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Suona la sveglia per la preghiera del fajr, mi sveglio malamente. Non sono riuscito a chiudere occhio questa notte, i pensieri mi hanno tormentato per tutto il tempo e continuano a farlo.

Mi dirigo in bagno ed effettuo il wudu', una volta finito controllo l'ora, mi rendo conto che mancano ancora dieci minuti al fajr. Prendo il Corano e leggo qualche capitolo fino a quando non arriva il tempo di pregare.

Il tempo passa e la mia voglia di vestirmi e andare a scuola è pari a zero.

Controvoglia scelgo i vestiti e alla fine finisco per mettermi una semplice felpa e dei jeans che si abbinino bene con essa. Finisco con le scarpe, mi metto un po' di profumo, prendo lo zaino e vado a fare colazione.

"Sabah el khair, mama."

"Sabah el khair, weldi. Non hai dormito bene la scorsa notte? Sembri stanco."

"Non è niente mamma, non preoccuparti." le rispondo mentre mangio una brioche fatta in casa.

Dopo che ho finito di mangiare, saluto mia madre ed esco per andare a scuola.

Mentre cammino continuo a pensare e il peggio è che non so nemmeno a cosa.

L'unica cosa che so per certo è che vorrei tornare a letto a dormire.

Dopo qualche minuto arrivo a scuola, entro in classe ma non trovo nessuno.

Mi siedo al posto e appoggio la testa sul banco in attesa dell'arrivo degli altri.

"Scusa, Amir non è ancora arrivato?" riconosco la voce immediatamente. Alzo la testa per trovarmi davanti la persona che mi aspettavo.

La guardo per un po' di tempo e poi mi decido di parlare.

"No, non è ancora arrivato."

"Ah capisco." risponde semplicemente. Qualche secondo dopo noto che sta fissando la mia felpa.

"Ho qualcosa addosso?" le chiedo non capendo cosa ci fosse da guardare.

"No è solo che...niente." pronuncia per poi uscire.

Solo dopo un breve lasso di tempo mi ricordo che questa è la stessa felpa che le ho prestato quando le avevo rovesciato il caffè addosso per sbaglio. A questo ricordo mi viene spontaneo sorridere. Se ci penso, riesco a sentire ancora il suo profumo addosso. Ma appena vedo Amir il sorriso mi muore in bocca.

"Fratello come va?" mi chiede sorridendo.

"Bene, tu invece che mi dici?" gli domando ricambiando il sorriso.

"Io bene bene."

"Comunque prima è venuta Basma e ha chiesto di te."

"Ah vero, le ho chiesto una mano riguardo a un lavoretto da fare in biblioteca." risponde sorridendo innocentemente, il che mi fa stare bene e male allo stesso tempo.

Ho sempre voluto che Amir vivesse una vita felice, che ami e venga amato. Vederlo sorridere mi ha sempre fatto stare bene. Non sopporterei l'idea di perderlo è troppo importante per me.

Passa qualche minuto e la classe inizia ad affollarsi.

Suona la campanella e iniziamo la lezione di francese.

Passate le prime ore, finalmente suona l'intervallo. I corridoi iniziano a riempirsi di gente, non ho la minima voglia di uscire ma i miei amici mi trascinano.

"Ehi Basma, sei qui!" pronuncia il mio amico con un sorriso a trentadue denti. E' felice e si nota.

"Sì, sono qua." risponde lei altrettanto sorridendo. Mi viene naturale chiedermi se anche lei ricambia i sentimenti di Amir o no.

Il tuo profumo su di me.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora