A volte ritornano

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7 ottobre 2018 - domenica

Ieri sera ero veramente gasatissima per aver assistito a uno scorcio di vita privata del professore Figo. Il mio cervellino era pieno domande: chi è Anna? Una fidanzata, una figlia, una madre, una sorella, una gatta, un pesce rosso, una pianta grassa? E chi è la Biondastra invadente? Cosa vuole da lui? E soprattutto: come hanno concluso lei e Lui la serata? Facendo le cose zozze?

Ho iniziato a pensare alla prossima mossa. Sabato potrei tornare al Gallo e vedere se riesco a scoprire qualcos'altro. Anche se ci fosse solo la Biondastra, potrei provare a seguire lei, tanto per vedere se riesco a carpire qualche informazione su questa donna noiosa che vorrebbe tanto impalmare il mio Figo. Non so a cosa mi potrebbe servire scoprire qualcosa su di lei, comunque se nel frattempo non mi verrà in mente qualche idea più brillante, farò così.

Come spesso succede quando si va a dormire con un'idea fissa, anche durante il sonno l'idea fissa permane e stanotte ho fatto uno strano sogno in cui andavo a casa del Figo travestita da fattorina Amazon, con tanto di pacco finto, poi suonavo il campanello di casa sua e una donna di cui non riuscivo a focalizzare il viso mi apriva la porta.

Cazzo, sono una stalker anche nei sogni! Però, pensandoci bene, potrebbe essere un'idea: suonare a casa del Figo quando lui sicuramente non c'è e vedere chi apre la porta... ma come faccio a sapere quand'è che lui non è in casa? Hmmm, forse non è così difficile, ci sono sicuramente due momenti in cui posso essere sicura della sua non presenza: quando è a scuola e quando è al Gallo.

Nel primo caso mi toccherebbe andare in marina, quindi troppo complicato. Nel secondo caso però... sarebbe molto facile per me, mentre lui è impegnato a sbevazzare e a farsi palpeggiare dalla Biondastra, andare a casa sua, suonare il campanello e vedere chi apre la porta. Chi altri se non Anna?

O forse non aprirebbe nessuno...

Comunque, queste scoperte sulla vita del Figo hanno avuto l'effetto di spingermi ulteriormente ad applicarmi nello studio indefesso della matematica; non so, è come se svolgendo esercizi e studiando teoremi, mi sentissi più vicina a Lui. Sono messa veramente male, lo so, ma che ci posso fare? Quest'uomo è troppo affascinante, mi sta mandando in pappa il cervello.

Subito dopo pranzo mi sono tuffata nei libri. Mi sono posta il problema di come fare con Pablo; avevo qualche dubbio matematico da dissipare, però un po' mi scocciava chiedergli un incontro. Avevo paura di disturbarlo. Già mi immaginavo la scena: Pablo immerso nelle sue questioni astroparticellari, con la testa piena di calcoli e magari in procinto di risolvere un'equazione a trecento incognite... e sul più bello arrivo io: "Scusa, non mi ricordo cos'è un logaritmo, me lo spieghi?".

No, non potevo presentarmi a casa sua chiedendogli puttanate. Avrebbe pensato che ho proprio voglia di far perdere tempo alla gente.

Nel frattempo che pensavo a come comportarmi, ho deciso di continuare a studiare, provando seriamente a risolvere le cose da sola, e solo se avessi trovato un esercizio difficile che non fossi riuscita a svolgere, gli avrei mandato un messaggio di aiuto. Ma l'esercizio doveva essere davvero difficile; dovevo fargli una domanda intelligente, che richiedesse una risposta non banale.

Per cui ho dovuto mettermici sotto, cercando anche di applicare i ragionamenti che lui mi ha spiegato domenica scorsa. Dopo un'ora e mezza abbondante, ho scovato su internet un esercizio che non sapevo proprio da che parte prendere. C'era pure la soluzione, ma era intricata e non la capivo; mi sono infine decisa ad aprire la chat e scrivere un messaggio a Pablo, formulandogli una domanda che mi sembrava abbastanza impegnativa.

Dopo mezz'ora nessuna risposta.

Dopo un'ora ancora niente.

Almeno un messaggio di vaffanculo me lo poteva mandare. No, neanche quello.

Diario di una Coccinella - ReloadedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora