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gli opposti ci incuriosiscono
perché profumano di nuovo


Se mai mi chiedessero qual è la mia preferita tra le sette meraviglie del mondo, io ne aggiungerei un'altra, l'ottava.
L'ottava meraviglia del mondo, per me, è ciò che sto provando in questo momento, ho tra le mani la penna con cui scriverò il mio futuro, e ciò non potrebbe rendermi più felice.

Mi trovo sotto le coperte nel letto della mia nuova camera, in California.

Dopo essere rimasta una decina di minuti buttata in questo comodissimo materasso e aver dato un'occhiata agli ultimi messaggi, mi alzo e scendo le scale.
Mia madre appena mi vide mi dà il buongiorno con un dolce bacio sulla guancia destra.
<<Buongiorno mami, cos'hai preparato? Sai ho una certa fame>>
<<Mi sembra ovvio che hai fame, ieri pomeriggio ti sei addormentata saltando così la cena >> fa una breve pausa, per poi riprendere a parlare <<dormivi così beatamente che ho pensato di non svegliarti>>.
Ah, ecco spiegato perché il mio stomaco chiede pietà.

Un dolce profumo mi invade le narici: donuts.
Mia madre le prepara ogni domenica mattina, mio padre infatti è sempre seduto a tavola per primo con il piatto in mano. Ma questa mattina il posto da capo tavola è vuoto, mio padre non c'è, alquanto strano.
<<Perché papà non è a casa? Dov'è? >> domando preoccupata.
<<L'hanno chiamato stamattina presto a lavoro, per fare l'autopsia ad una donna morta circa due giorni fa >>.
Ora è tutto molto più chiaro, mio padre, Henry, è un medico legale, ama il suo lavoro ed è proprio grazie ad esso e a mia madre, Maree, stilista di successo e direttrice della famosa rivista "Bennet" che naturalmente prende il suo cognome, che hanno potuto permettersi questa bellissima villa in California. Il loro conto in Banca parla chiaro.
Penso di aver ereditato da lui la passione per i casi true crime. Mentre da mia madre ho ereditato un gran amore per la moda.
Ed eccolo che varca la soglia di casa, in giacca e cravatta, con la sua immancabile valigetta nera stretta tra le mani. Appena mi vede mi sorride per poi prendere tra le mani il primo piatto che nota sopra la tavola. <<Ehi quello è il mio piatto! >> urla mio fratello scendendo le scale velocemente.
<<Non è mica scritto il tuo nome sopra>>protesta lui scherzosamente.
Noah gli rubò il piatto dalle mani facendogli la linguaccia mentre prendeva il donut allo zucchero.
Mia madre ridacchiava mentre mi passava il piatto con il donut al cioccolato nonché il mio proferito.

Una volta finito di fare colazione mi diressi in camera, preparo per uscire, avrei fatto una breve passeggiata per il quartiere. Indosso un paio di jeans a zampa e una maglia corta, le mie bellissime sneakers e una volta presa la borsa ed averci messo all'interno il libro che avevo iniziato a leggere la sera prima uscii di casa.

Questa città è sempre stata il mio sogno quando vivevo a Miami.
Il sole splende alto nel cielo oscurato da minuscole nuvole. Alte palme si reggono ai lati della strada, mentre cammino immersa nei miei pensieri rischio di cadere, abbasso la testa per osservare le mie Nike: la scarpa sinistra è slacciata. Impreco mentalmente e mi abbasso per allacciarla, ma qualcosa si scontra contro il mio fondoschiena, maledizione tutte a me capitano?
Spalanco gli occhi e mi alzo di scatto per poi voltarmi. Un piccolo chihuahua mi annusava le scarpe e scodinzola amichevolmente.
<<A quanto pare al mio cane piacciono le belle ragazze>> esclama una voce <<O meglio, il loro fondoschiena>>.

Cos'ho appena sentito?

Alzo lo sguardo e fulmino il ragazzo davanti a me, è moro ed ha gli occhi del medesimo colore. Era un'idiota certo, ma non potevo negare fosse un bel ragazzo, mi volto con l'intenzione di andarmene dallo strano ragazzo difonte a me.
<<Io sono Jeff>> si presenta << E lui è il mio cagnolino Andy, vorrei poter sbattere anche io contro il fondoschiena delle ragazze...Non ponso la prenderebbero bene però. >>
Sbarro gli occhi e lo guardo male per la piega che sta prendendo la conversazione. Spero di non ritrovarmi ragazzi così in classe.

<<E tu come ti chiami? >> cambia argomento il ragazzo.
<<Mi chiamo Amber>> rispondo cercando di essere più cortese possibile.
<<Ora che ci penso non ti ho mai vista da queste parti Amber... >> mi dice sorridendo.
<<Mi sono trasferita qui da poco infatti, ora devo andare, idiota >> riposi pronunciando a bassa voce l'ultima parola.
<<Spero di rincontrati presto Amber. >>mi sorride.

Io invece spero di non incontrarti mai più.

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Lola 🫶🫶
Vi ringrazio per leggere la mia storia

Spero che questo capito possa avervi incuriosito anche se per ora non è il massimo essendo ancora all'inizio.

Ho cambiato l'immagine di copertina, che ne pensate?

xoxo
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Do Not TrustWhere stories live. Discover now