Capitolo 55 ~ Shiver

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Cain spalanca teatralmente la porta misteriosa, e io rimango temporaneamente basita. Mi aspettavo...non so nemmeno io che cosa mi aspettassi. Forse qualche antica arma da Cavaliere gelosamente custodita. Che so, una spada, una lancia, una cosa così. Un pensiero stupido, considerando che fino a l'altro ieri la proprietaria di questo spazio era soltanto una diciottenne come tante altre, ma non proprio campato in aria. Aspettarmi una succursale della celeberrima armeria dell'Ordine, quello sì che è stupido, ma una spada, una soltanto, avrebbe anche avuto senso.

Ogni Cavaliere possiede un'arma. Alcune sono leggendarie, spade sopravvissute al susseguirsi dei secoli, tramandate di reincarnazione in reincarnazione. Rigorosamente in argento, forgiate secondo una tecnica segretissima di cui solo pochi fabbri Nani sono i depositari: il sogno proibito di ogni Guardiano. Quanto mi piacerebbe vederne una da vicino! Dal lato dell'elsa, non della lama. A quanto pare invece Coco al momento ne è ancora sprovvista. Bizzarro, a ben pensarci. Ero certa che Rea avesse provveduto ad armare debitamente il suo soldato. I nemici di Cain sono pericolosi e potenti, e solo l'argento dei Cavalieri potrebbe fermarli. Perché non ha consegnato a Coco la sua arma? È una domanda interessata la mia, non lo nego: la straordinaria efficacia delle loro armi e la conseguente sicurezza che questo fatto ci avrebbe garantito è uno dei motivi che mi hanno spinta a desiderare questa alleanza.

Sono poche le cose su questa Terra in grado di nuocere a un Vampiro che ha stretto il Patto, e ho sempre trovato curioso che i Cavalieri, chiamati per natura a proteggere i Vampiri, brandiscano il più efficace tra quegli strumenti di morte. Ho fatto notare a Rea il paradosso. Non dimenticherò mai la sua risposta.

«Senza le nostre spade, come potremmo mai proteggerli da loro stessi?»

Una risposta che mi ha fatta riflettere: come possiamo noi Guardiani non fidarci di chi è pronto ad amministrare la giustizia persino sui propri stessi compagni? Nulla più di questo avrebbe potuto darmi la percezione del profondo senso del dovere che anima i membri dell'Ordine.

La spada di un Cavaliere è responsabilità dunque, ma anche un grande potere; e sappiamo tutti cosa può accadere se chi la impugna se ne dimostra indegno. Forse è per questo che Rea ha scelto di attendere. Non sono comunque sicura di condividere la sua scelta: dovrò ricordarmi di parlargliene.

Meglio focalizzarci sul problema immediato. Niente armi, quindi, solo libri. Tanti libri. Mucchi, foreste di libri. Una stanza piena. Scaffali straripanti dal pavimento al soffitto, con i volumi rigorosamente in doppia fila. E delle cataste che incombono da ogni lato come improbabili torri pendenti ne vogliamo parlare? E di quelli che sommergono il ripiano della scrivania?

Per carità, apprezzo moltissimo i libri, solo che l'idea di prepararli tutti per il trasloco...non so se mi va totalmente a genio. Ho un'età io, e la cultura pesa parecchio!

Mi volto verso i miei compagni di fatica. Cain sorride, e devo ammettere che, zanne a parte, ha un sorriso veramente bello. Ciò che mi lascia più perplessa però è vedere un sorriso ebete spuntare anche sulla faccia del mio testardo sottoposto.

La cosa deve stupire parecchio anche il Vampiro perché divertito dichiara: «Sono colpito: non ti facevo tipo da libri. Fumetti sì, ma libri...»

«Normalmente ti manderei a quel paese senza pensarci due volte e mi assicurerei personalmente che tu ci andassi davvero ma ora per tua fortuna sono troppo impegnato a contemplare questa meraviglia» replica End senza neanche voltarsi a guardarlo.

Dopo averci pensato un attimo si gira verso di lui e, fissandolo con assoluta serietà, aggiunge: «A titolo informativo ho anche la tessera della biblioteca... e non ti dico che fatica sia stata ottenerla, visto che per gli Umani io nemmeno esisto! Che resti tra noi però, devo pur sempre conservare la mia immagine. Per questo ci vado sempre di nascosto, e se lo dici a qualcuno degli altri giuro che ti ammazzo».

Mi porto istintivamente una mano al petto. Ha appena fatto una battura? Cioè, non proprio una battuta vera e propria magari, ma questa strana ironia complice mi giunge nuova. End sta scherzando con un Vampiro? Con quello stesso Vampiro che, fino a pochi giorni fa, avrebbe trascinato volentieri fuori dal sarcofago in cui era rinchiuso per darlo in pasto ai famelici raggi del sole? Mai nella vita avrei pensato che bastasse questo a cancellare anni di diffidenza e rancori: una passione comune. O forse, come ho sempre sospettato, End fa la voce grossa ma sotto sotto è un tenerone. Un atteggiamento, una maschera necessaria per difendersi nel nostro mondo che, purtroppo, quando vuole sa essere terribilmente crudele, persino più di quello degli Umani, che già di suo non scherza. Chissà, magari questa alleanza gioverà non solo alla sua incolumità, ma anche al suo carattere.

Resterei volentieri ad ascoltare l'evolversi di questo scambio di battute, ma abbiamo un compito da portare a termine, e temo che ne avremo per molto.

«Mi spiace interrompere l'idillio, ma non è che potremmo incominciare?» domando mio malgrado.

«Certo» acconsente magnanimo Cain. «Cercate di mantenere l'ordine», si raccomanda, sorridendo con tenerezza.

«Ordine?» chiede End scettico, guardandosi attorno.

In effetti "ordine" non è il primo termine che mi verrebbe in mente di associare a questo luogo.

«I libri che si trovano sugli scaffali sono divisi per categorie a seconda del genere letterario di appartenenza e, all'interno di ogni categoria sono sistemati in ordine alfabetico sulla base del cognome dell'autore. I libri sul pavimento e sulla scrivania invece sono impilati in base alla casa editrice» ci spiega divertito il Vampiro.

«Straordinario!» dichiara End con ammirazione.

Strano, a me era sembrato maniacale ma sarà come dice lui...

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"Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale". Come sempre, ovviamente. Il riferimento alla libreria personale sovradinensionata quello no però, quello è, e lo dico con orgoglio, squisitamente autobiografico 😁

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