Capitolo 4 *** Rea

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Cain e il suo nuovo Cavaliere sono individui di primaria importanza per tutti noi. Non nego, anzi, di nutrire nei confronti di entrambi un'interesse dettato da ragioni che esulano da quelle che sono le semplici responsabilità nei loro riguardi imposte dal mio ruolo. Tuttavia i molti, pressanti impegni che gravano le mie giornate non sempre mi garantiscono di seguire le loro vicende quotidiane in prima persona. Ci sono centinaia di Vampiri e Cavalieri da controllare, ci sono gli indisciplinati da castigare opportunamente e ci sono i molti impegni diplomatici nei confronti delle altre stirpi di Sangue Fatato a rendere movimentate e interessanti le mie giornate. 

Dopo essere stata a trovare i Guardiani sono dovuta tornare di corsa a Palazzo per dirimere una controversia insorta tra un Elfo, un orgoglioso, nobile guerriero di nome Galamir, e una focosa esponente della stirpe degli Spettri di nome Elinor. I due, casualmente, si sono incontrati nei Territori dopo essersi visti per l'ultima volta circa cinque o sei secoli fa. Il loro precedente incontro si era concluso in malo modo. Elinor, a quando pare, gli aveva gravemente mancato di rispetto, e aveva inoltre trafugato un suo importante cimelio di famiglia. Nessuno è bravo come gli immortali a serbare vecchi rancori. Fatto sta che sono dovuta intervenire per evitare che quella che era iniziata come una scaramuccia finisse con l'essere il principio dell'ennesima guerra tra Elfi e Spettri. Una guerra nei territori dell'Ordine...non finché io ne sarò a capo! 

Alla fine è saltato fuori che i due avevano avuto una breve ma intensa relazione amorosa, e il presunto cimelio rubato era stato un pegno d'amore spontaneamente elargito da Galamir, che alla fine però si è trovano respinto in favore di Edmur, galante principe dei Nani...una normale giornata di lavoro per me, insomma!

Ora però posso finalmente dedicare un po' del mio tempo alla coppia d'oro dell'Ordine. 

Sapevo da tempo della casa che la nonna di Coco aveva lasciato alla nipote. Io so tutto dei miei Cavalieri, più di quanto non sappiano loro stessi. E' assolutamente normale che sia così, altrimenti che razza di capo potrei mai essere?

 E' assolutamente normale che sia così, altrimenti che razza di capo potrei mai essere. La disinformazione è alla base degli errori più imbarazzanti e grossolani e la mia mentore, Victoire, precedente Signora dell'Ordine, si è assicurata che io non incorressi mai in simili, volgari cadute di stile. 

Talvolta comunque, nonostante la mia veneranda età, i gesti di alcune persone riescono ancora a stupirmi. E' quello che è accaduto quando, alla scomparsa della signora Letizia, sono venuta a conoscenza di quali fossero state le sue ultime volontà. 

Incarico sempre qualcuno dei Sangue Fatato che mi sono fedeli di sorvegliare le famiglie dei Cavalieri che ancora non si sono Risvegliati, e quando l'Amadriade a cui avevo affidato il compito di vegliare sulla nonna di Coco mi ha comunicato che la signora aveva incontrato un notaio a casa propria non ho esitato, e ho fatto in modo di procurarmi copia del testamento. 

L'ho letto solo dopo la sua scomparsa, una minuscola forma di rispetto, e quello che mi sono trovata a leggere mi ha fatto palpitare il cuore e ha riacceso in me la speranza che, persino al giorno d'oggi, ci siano ancora là fuori esseri umani in grado di capire. Perché lei era a conoscenza della vera, ancora sopita natura della nipote, e le scelte fatte prima di morire sono state dettate dal desiderio di appoggiarla incondizionatamente qualunque cammino avesse scelto di intraprendere. 

Una donna di spessore, la signora Letizia. Mi dispiace molto non aver avuto il piacere di una presentazione formale, ho l'impressione che io e lei saremmo state in grado di intenderci alla perfezione.

Insieme al testamento c'era una lettera destinata alla nipote. Sono certa che i suoi genitori non gliel'abbiano fatta leggere, non quattro anni fa quando è stata redatta, per lo meno. Una scelta comprensibile. Perché mai far sbocciare in Coco anzitempo la consapevolezza circa la propria vera natura? Non posso fargliene una colpa. Si tratta della loro unica figlia, e hanno vissuto per anni nella consapevolezza che prima o poi l'avrebbero persa, rapita dalle loro vite da un mondo di mistero e magia. Logico che volessero godersi ogni momento trascorso con lei, senza nulla a turbare quella effimera felicità.

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