Picnic

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Le cose tra me e Regulus non sono cambiate, né migliorate né peggiorate, non so se esserne felice o triste. 

Una parte di me sperava che lui mi sorprendesse e ricambiasse i miei sentimenti, tutto sarebbe andato perfettamente, ci saremmo messi assieme e tutti felici e contenti. 

Quando però mi ha risposto in quel modo, oltre al dolore del rifiuto la possibilità di averlo perso mi stava uccidendo. 

Ora però è tutto come prima, come se non gli avessi mai detto niente, più volte mi è passato per la mente che magari era talmente ubriaco da non ricordarsi nulla o io lo fossi talmente tanto da essermi immaginato tutto. 

Tuttavia in queste notti quando Reg si sveglia chiama il mio nome, quando mi sdraio accanto a lui mi stringe più del solito come per paura che io possa scomparire. 

Quindi sarò uno stolto, chiamatemi ingenuo, ma non riesco a smettere di nutrire una piccola speranza che tutto possa finire per il meglio. Nonostante ciò, però, sappiamo quanto la speranza possa ingannare.

"Vado da Reg" avviso gli altri dirigendomi verso i sotterranei per il tutoraggio, questa sera c'è una festa dai serpeverde per cui i corridoi sono per lo più liberi, l'unica cosa che si sente sono i miei passi sulla pietra. 

Spingo la porta scricchiolante e all'interno trovo Reg che sta prendendo una filetta da un calderone, la chiude e la mette sulla cattedra del professore. 

"Reg, cosa stai facendo?" Lui si gira e sorride, sembra un po' agitato 

"ho già fatto la pozione di oggi, così almeno possiamo andare alla festa della mia casa" lo fisso cercando di captarne le emozioni nascoste ma non riesco a comprenderle. 

"Non dovevi fare tutto il lavoro tu, potevi chiamarmi prima, ti avrei aiutato" si stringe nelle spalle, lancia un veloce incantesimo di pulizia "non sapevo cosa stessi facendo, non volevo scomodarti" 

"non sarebbe stato un problema" non risponde, si volta e uscendo mi prende la mano e mi trascina fuori, "ora però dovresti cambiarti, ti vengo a prendere davanti al quadro, va bene?" 

"Perchè non possiamo trovarci semplicemente alla festa?" 

"Perchè non sai la parola d'ordine per entrare" faccio per replicare ma lui si volta e va verso il suo dormitorio, molto strano... 

Devo andare ad una festa, con lui... 

il mio cervello improvvisamente si impalla e inizio a correre verso il mio dormitorio, una volta arrivato dentro trovo solo Peter 

"Peter" lo chiamo allarmato 

"tu non dovresti essere a fare pozioni?" Chiede 

"Regulus mi ha chiesto di andare alla festa, mi viene a prendere lui." Si alza di scatto e mi guarda dalla testa ai piedi 

"non puoi andare vestito così" mi dice, io gesticolo in maniera concitata 

"mi pare ovvio" rispondo col fiatone, 

"vai a farti una doccia veloce che stai sudando più del normale, ti preparo io qualcosa da mettere" lo abbraccio e corro in bagno "grazie Pete" grido. 

Faccio più in fretta possibile e quando esco lo trovo che corre in giro per la stanza "non hai due cazzo di calzini uguali?" Mi grida contro, 

"non sto a guardare quali prendo la mattina, tanto ci sono le scarpe sopra" sbuffa contrariato e lancia un incantesimo che cambia colore su un calzino giallo che diventa nero. 

"Per l'amor del cielo" si sdraia sul letto a faccia in sù e indica un mucchio di vestiti sul mio letto. 

"Quelli" dice a corto di fiato. 

Come foglie sul lago -JegulusWhere stories live. Discover now