La Guerra

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Mani di bimbo, che tenete la pistola,
avete scavato nei vostri polsi
come se steste cercando l’oro nero;
e tu che hai spalancato il suo teschio
e ci hai trovato dentro il filo spinato,
sapevi che c’era anche una bomba
atomica, lì, nella cassa del petto?

Ragazzo, intanto tartaglia la tua lingua;
sapevi di saper parlare con il mitra?
La carezza e il metallo e le tue dita,
si tinge di c/dolore la calda felpa grigia;
annega il pianto nella carta trita:
scrivi, scrivi più veloce, con la matita,
ma le pagine volano e la storia è fallita.

Sulle macerie e la polvere cade la sera
gelida, con la grazia di un pugnale.
Ci sentiamo in parte come Damocle.
Falco di grafite dalle ali frantumate,
vola piano sulla pagina che fai eterna
per non farle sentire il ticchettio fatale
della penna. Hai il cuore in quarantena.

Occhi, che non perdonerete mai
di non veder mai più sorgere l’alba
sui sogni disfatti di migliaia di noi,
perdonatemi per avere una casa
in cui mi risveglio ogni mattina
e tutto sommato felice mi bevo il caffè
come se fosse un’insulsa bugia.

Near Noir - Grimorio di PoesiaWhere stories live. Discover now