FINE

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Ninna nanna.

Sono nel mio letto, stringo i pugni e cerco di addormentarmi, ma per qualche strano motivo sto ancora fissando i numeri rossi segnati sullo schermo della sveglia digitale che tengo sul comodino di camera mia. È mezzanotte e quarantadue, perciò tra pochi minuti sarà l'una. Più guardo l'ora e più mi prende lo sconforto. «Minimo minimo ti addormenterai alle due», mi sussurra nelle orecchie il mio pessimismo cronico.

Questo che significa che noi due avremo un sacco di tempo libero.

No, non io e la sveglia: io e te.
Ora rilassati, prego.

Potrei raccontarti tante cose, più di quante potresti immaginarti. Ad esempio, potrei parlarti di quella volta che al mare catturai un granchio con le mani o di quella in cui la mia maestra delle elementari mi dette un brutto voto alla verifica di grammatica italiana, quando, in realtà, aveva sbagliato lei a correggere tutti i punti di ogni singolo esercizio. Roba da non crederci, ma lasciamo perdere... Magari potrei descriverti l'ansia e la paura che provai quando, una notte d'inverno, mi sognai un uomo-ombra ai bordi del mio letto (sì, esatto, ho una perfida immaginazione), ma hai avuto fortuna: oggi non ho voglia di spaventare nessuno, neanche te.

Ecco! Potremmo iniziare così... Perché non mi dici il tuo nome?

Ehi, comprendo che la mamma ti ha insegnato a non parlare con gli sconosciuti, ma almeno potresti considerarmi.

■■■■■.

Oh, ma che bel nome!

■■ ■■■■ ■■ ■■■■■■?

Puoi chiamarmi ℜ, anche se non è il mio vero nome.

■■ ■■■■.

Iniziamo, dunque.

Siccome credo che sia meglio partire dal principio, ti parlerò del giorno in cui sono nata.

Non me lo ricordo.
Sorpresa!

Non ci sarai mica cascato, vero?

■■ ■■■■■■■...

Allora, mi dispiace dirtelo, ma sei proprio un credulone.

Dai, non startene lì muto come un pesce... Fatti una risata, ogni tanto.

Non te la sarai mica presa?

Hai ragione. Scusami. Non volevo essere sgarbata con te e non era mia intenzione offenderti.

Dannazione... Questo silenzio sta diventando imbarazzante.

Dimmi qualcosa!

■■ ■■■■.

Mi odi? Ti ringrazio per questo bel complimento! Possiamo tornare a noi, o meglio, a me?

■■.

Perfetto.

Oggi sono andata a scuola, sai? È stata una mattinata piuttosto noiosa, perché in classe c'era calma piatta, come sempre.

Near Noir - Grimorio di PoesiaWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu