1 capitolo | le bacchette

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«Milena! che cazzo stai facendo?!»
«cazzo...» bisbigliò la ragazza mentre spegneva la sigaretta il più velocemente possibile,
«QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE CHE QUESTE FANNO MALE?!»
«senti, sta zitto e non dire nulla a papà»
«MA LO SAI CHE LUI NON VUOLE»
«Damiano, sta zitto, sei ancora piccolo per capire» svelò il nome del fratello,
«AVRÒ PURE DIECI ANNI MA IO CAPISCO CHE TU OGNI SANTO GIORNO TI PEGGIORI SEMPRE DI PIÙ PER COLPA DI QUESTE FOTTUTE SIGARETTE» la riproverò il bambino per poi rientrare in casa come se nulla fosse,
"che Dio mi benedica,
riderò alla vita,
senza odiare il mio sorriso"
si sentì questo dalle cuffiette della ragazza ormai travolta dal passato che pensava costantemente.
La ragazza, mentre scossava la sigaretta piena di cenere, notò un biglietto per terra, nello stesso punto in cui c'era il fratello prima,
«Cos è mo sta busta» si incuriosì,
l'aprì e vide dei biglietti, "TOKIO HOTEL"
«COSA?!» la ragazza spense di fretta la sigaretta e andò da suo fratello,
«DAMI, PER CHI SONO QUESTI?»
indicò la busta,
«ecco dov'era finita,
comunque sono biglietti per me e per te, me li ha dati il babbo, ma ad una condizione, devi smettere di fumare così tanto, lo ha detto sempre lui»
la ragazza alzò gli occhi al cielo e poi fece di sì con la testa, «beh, allora ti devi sbrigare, é oggi il concerto»
«COSA?! CAZZO MI PREPARO SUBITO, MA LA PROSSIMA VOLTA DEVI DIRMELE PRIMA STE COSE»
lo riproverò, il bambino fece segno di muoversi.
Milena si mise dei pantolini bianchi, larghi con la parte dei lati delle mutande che sporgevano fuori (della nike) come to se ne mise uno tutto blu con scritto "I want to kiss your stupid face" in bianco a destra in alto.
Abbinò delle scarpe dell'adidas bianche e blu, comode e facili da mettere.
«SONO PRONTA, DAMIANO TU SEMPRE ATTACCATO A ME, MI RACCOMANDO» disse la ragazza mentre si metteva un po' di gloss,
«TUTTI IN MACCHINA CHE SI PARTE!».
Dopo un'oretta di macchina e dieci minuti a chiedere il permesso di andare avanti, sono riusciti ad andare sotto al palco.
Dopo circa dieci minuti il concerto incominciò, Damiano e Milena cantarono a squarciagola, «RAGAZZI, SONO MOLTO FELICE CHE TUTTI VOI SIATE QUA AD ASCOLTARCI, SIETE BELLISSIMI TUTTI QUANTI! CHIAMEREMO ALCUNI DI VOI, PER FARE DELLE FIRME, VABENE?» disse Bill, il cantante del gruppo. Tutti ovviamente impazzirono.
Dopo circa venti persone, i due fratelli persero le speranze, ma invece...
«VOI DUE, RAGAZZA CON IL TOP BLU CON UNA SCRITTA BIANCA CHE NON RIESCO A LEGGERLA E IL BAMBINO ACCANTO» disse Bill, i due erano emozionati, salirono sul palco, e la ragazza scoppiò a piangere abbracciando tutti i componenti del gruppo, «Bill, vieni un'attimo disse Gustav mentre firmava il foglio della ragazza, «Dimmi Gustav»,
«Possono restare qua loro due?
ho paura che la ragazza svenga»
disse Gustav al suo orecchio, Bill fece segno di sì con la testa e strinse la mano ai due ragazzi, «Voi restate qui va bene?» disse Gustav, i due ovviamente accettarono, Gustav cercò di tranquillizzare la ragazza tenendola per mano e parlargli,
«Piccina, come ti chiami?»
chiese gentilmente il ragazzo,
«M-Milena»
«Bellissimo nome, quanti anni avete te e tuo fratello?»
«Lei sedici io dieci» rispose il fratello,
«Bene bene, tranquilla, non tremare, non ti mangiamo», disse Gustav guardandola negli occhi,
lui riusciva a percepire quanto tenesse a tutti loro.
«RAGAZZI, BUONANOTTE A TUTTI!» dissero tutti i membri dei tokio hotel,
«Ragazzina, tu dovresti andare a casa con tuo fratello» disse tom freddamente,
«Tom, non fare così, sono nostri fan» rispose il fratello gemello,
«Ragazzi, queste due bacchette sono per voi» disse gustav ponendole ai due fratelli.
Milena abbracciò fortemente Gustav,
lui riusciva a percepire tutti un mix di sentimenti, o per farla in breve...
LE FARFALLE ALLO STOMACO.
Damiano, appena entrò in macchina, iniziò a parlare al padre di tutto quello che era successo al concerto, mentre Milena,guardando fuori dal finestrino, si era completamente persa nei suoi pensieri.
«ALLORA RAGAZZI VI É PIACIUTO IL CONCERTO?!» esclamò entusiasto Bill,
«É STATO MAGNIFICO» disse Tom, «IO AMO I NOSTRI FAN» disse georg, «Tu Gustav?»chiese Bill, «Terra chiama Gustav» disse Georg mentre scrocchiava le dita vicino alla faccia del ragazzo, «EMH, SI, SI, É STATO MAGNIFICO» rispose velocemente Gustav, «MMHHH, IO HO CAPITO!» esclamò tom, Bill e Georg si guardarono per poi guardare attentamente Tom, «GUSTAV SI É INNAMORATO,
DI UNA RAGAZZA,
CHE APPENA L'HA VISTA NON AVEVA PIÙ IL FIATO»
canticchiò Tom indicando col dito il ragazzo, che agli occhi di tutti sembrava innamorato.
«Dai ragazzi basta, non sono fatti vostri se mi sono innamorato o meno»
chiuse subito il discorso Gustav
per poi chiudersi in camera sua.
«È INNAMORATO DELLA TIPA DI PRIMA, come si chiamava?» disse Tom, «Emmhh, Milena se non mi sbaglio» aggiunse Georg,
«Stellen Sie sich vor, sie würden sich wiedersehen » (trad: immagina se si incontrano di nuovo) disse Tom,
«Io preparo le nozze e voi scegliete gli invitati, va bene?» disse scherzosamente Bill, tutti scoppiarono a ridere.
Gustav, per tutta la sera, scrisse una lettera lunghissima dove scriveva cosa era successo di bello al concerto,
e soprattutto, chi ha conosciuto.
Milena, invece, per tutta la sera, ascoltò della musica ad altissimo volume, cantandola sottovoce, finché non le arrivò un messaggio...
«Ma che cazzo vuole sta puttana a quest'ora?» disse mentre apriva il messaggio,
“Sono qui per ricordarti, che non hai una bella vita, fai schifo,
non vali nulla. Detto questo, un saluto da me e da tutti i tuoi (non) amici”
«Ma vaffaculo, non me ne fotte un cazzo» disse mentre con la mano giocava con la bacchetta di Gustav.
Ad un certo punto, la bacchetta cadde a terra e la ragazza si chinò per riprenderla, «Umh? ma questo é un numero di telefono» bisbigliò mentre leggeva i numeri sulla bacchetta.
Milena prese il suo telefono, e compose i numeri.
«Milena, sei tu?» le chiese la voce che proveniva dal telefono, «GUSTAV SEI TU?» chiese emozionata la ragazza,
il ragazzo rise un po' e poi le confermò che fosse proprio lui a parlare, «Perché mi hai dato il tuo numero?» chiese saggiamente la ragazza, «Beh, ti voi conoscere meglio, mi sembri simpatica» disse Gustav,
«Mhh, domani ci saresti nel pomeriggio per fare un' aperitivo al bar “Angeli in paradiso”?» chiese la ragazza, il ragazzo accettò subito l'invito e si diedero appuntamento il giorno dopo, in quel bar, verso le quattro del pomeriggio.
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spazio autrice: ecco a voi una storia su Gustav! mi scuso in partenza se ci sono degli errori, ma diciamo che io e l'italiano non andiamo d'accordo (prof di italiano non mi uccidere grazie) spero che la prima parte di questa storia vi sia piaciuta, e ci vediamo presto per il prossimo capitolo, dove i due piccioncini faranno il loro appuntamento,
HIHIHI❤️

tesoro, dove la vuoi la firma?- Gustav Schäfer Where stories live. Discover now