capitolo 4 | maledetta litigata

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«MILENA QUANTE CAZZO DI VOLTE TI DEVO DIRE CHE ERA SOLO UNA MIA AMICA?!» si giustificò il ragazzo,
«anche se lo fosse, perché l'hai baciata ?  dimmelo, voglio sapere la verità» disse la ragazza con le lacrime agli occhi. Gustav guardò il pavimento e poi chiuse gli occhi,
«Vedi, non sai mentire, se mi vuoi lasciare, lasciami, lo so che ci sono ragazze migliori di me, l'importante è che ti ricordi che nessuno ti amerà mai quanto io amo te” scandì benissimo le parole Milena per fargliele entrare in testa.
Il ragazzo non fiatò e andò via,
dove? non si sa
con quale scopo? forse per andare a baciare la sua “amica”
fin quanto? minuti? giorni? ore? o anche anni?...
La ragazza si chiuse in camera e iniziò a piangere disperatamente, così tanto che in soli cinque minuti aveva gli occhi rossi,
«Starà tornando, almeno spero»
si illuse la ragazza.
Aspettò delle ore, ancora nulla,
fin quando...
«Cosa vuole Tom a quest'ora?» disse la ragazza prima di rispondere,
«MILENA, MILENA, GUSTAV È STATO INVESTITO, VIENI IN OSPEDALE, SUBITO» urlò Tom, la ragazza disse di si e buttò subito giù la chiamata, si mise le scarpe il più velocemente possibile e andò subito in ospedale,
«Dove si trova Gustav Schäfer?» chiese alla dottoressa, «Secondo piano stanza 122» disse la donna, Milena andò subito nell'ascensore e corse il più velocemente possibile nella stanza di Gustav.
«GUSTAV» urlò la ragazza mentre aprì di scatto la porta,
Tom, Bill e Georg erano attorno al letto del ragazzo, si voltarono per l'urlo, ma capirono subito che era Milena, «Gustav come stai?» chiese la ragazza, il ragazzo non rispose,
«Vi lasciamo soli, ci vediamo dopo»
disse Georg.
Uscirono tutti i ragazzi, rimasero li solo Milena e Gustav, «Che cazzo hai fatto? perché lo hai fatto?» chiese Milena, il ragazzo strinse la mano della ragazza «Scusa non volevo farti preoccupare, ma pensavo che quella litigata fosse un addio» concluse il ragazzo, Milena lo guardò negli occhi e poi si sistemò i capelli dietro ai capelli, «Mi hai fatto spaventare, io pensavo che dopo venti minuti saresti ritornato a casa, e poi passarono le ore, e ho iniziato a pensare che tu non mi volessi più, fin quando Tom mi ha chiamata per dirmi tutto, io ti amo Gustav, non voglio perderti per queste stupidaggini» si scusò la ragazza,
«Dai ora non ci pensiamo, posso avere un bacino?» chiese il ragazzo, la ragazza sorrise e poi annuì,
le labbra dei ragazzi si unirono tra loro, era un bacio tenero, carino e non esagerato. «Come stai? ti ha preso in pieno oppure..» «Sto bene, non mi hanno fatto quasi nulla, sono solo pieno di graffi, lividi e mi fanno male le braccia, diciamo che c'è gente messa peggio» il ragazzo non la fece nemmeno fir di parlare.
Dopo due orette, Gustav riuscì ad uscire dall'ospedale, ma dove prendere delle medicine per far alleviare il dolore.
«Finalmente a casa» disse il ragazzo appena spalancò la porta, la ragazza decise di preparare della pasta al ragù. Mentre l'acqua bolliva, Gustav decise di farsi una doccia, mentre Milena si stese sul letto aspettandolo,
lui uscì fuori con un telo in vita e i capelli ancora un po' bagnati «Cazzo» sussurrò la ragazza, «Cosa?» chiese il ragazzo perché aveva visto il labbiale
«Nulla,nulla» disse la ragazza, il ragazzo andò verso di lei sedendosi al suo fianco, «Dai dimmelo» la scongiurò Gustav, Milena fece segno di no con la testa, il ragazzo la guardò negli occhi e con la mano strinse la coscia della ragazza, lei si chinò con la testa all'indietro per poi tornare com'era prima,  Gustav la guardava sorridendo, la sollevò con forza e la mise sopra di lei.
«Gustav» disse la ragazza,
«Si?» chiese il ragazzo,
la ragazza si precipitò sulle sue labbra facendolo stendere sul letto,
i capelli bagnati lasciavano l'ibronta,
lui afferrò il culo di Milena per poi staccarsi da quel bacio, Milena si tolse la maglia e i pantaloni, invece Gustav si sfilò il telo.
«Gustav»
«Dimmi principessa»
«Ti amo»
«Pure io»
i due scoppiarono in un amore intenso e passionale, non si capiva chi comandasse dei due, ma nonostante tutto, scherzavano e ridevano come se nulla fosse. Dopo un po' hanno finito.
«C'è odore di bruciato» disse Gustav,
«La pasta cazzo», la ragazza si alzò di scatto, anche se, soffrendo di pressione bassa, vedeva tutto nero e non riusciva a capire nulla di quello che vedeva, «Te ne scappi così dalle mie coccole?» chiese il ragazzo,
«Senti io ho fame, ma tengo pure alle coccole, come faccio?» chiese Milena,
il ragazzo ridacchiò e poi andò tranquillamente da lei abbracciandola da dietro, «Così va bene?» chiese Gustav, la ragazza si girò e fece segno di si con la testa, il ragazzo si chinò per darle un bacio e lei accettò.
«Va bene la pasta?» chiese gentilmente la ragazza, «Va bene» disse Gustav dopo che ne ha mangiato un pezzo. Finalmente i due mangiarono e iniziarono a gossippare
di tutti, «Ma Georg non si taglierà mai i capelli?» chiese la ragazza, «Ma speriamo di sì, io morirei di caldo, cioè, muoio di caldo anche adesso» rispose onestamente il ragazzo,
Milena scoppiò a ridere,  «Quanto è bello vederti sorridere» disse il ragazzo, la ragazza diventò un pomodoro, Gustav le strinse la guancia con due dita per poi lasciarla andare, Gustav la guardò negli occhi per poi di nuovo perdersi in essi,
«Oi, Gustav, ci sei?» chiese la ragazza per due minuti «Umh si?» disse il ragazzo «Perchè mi fissi?» chiese Milena,  «No, nulla» rispose il ragazzo,
«Va bene, allora, sparecchiamo?» chiese la ragazza, «Si, si» disse Gustav.





SPAZIO AUTRICE: ecco a voi il quarto capitolo! scusate se ci sono errori grammaticali. ci si vede al più presto con il quinto capitolo della storia;)

tesoro, dove la vuoi la firma?- Gustav Schäfer Where stories live. Discover now