capitolo 5 | la scelta

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Erano tutti nella stessa casa,
Bill parlava tranquillamente con Tom in soggiorno, Gustav stava suonando la batteria mentre Milena lo guardava e Georg era in camera sua, sul letto a guardare il telefono. «RAGAZZI» urlò Georg, «COSA VUOI GEORG?» chiese freddamente Tom, «Ragazzi, guardate qua» Georg corse dalle scale con il telefono in mano per poi avvicinarsi ai due gemelli, fece vedere a loro un messaggio da parte di “Radio Deejay”,
«Ciao Tokio Hotel! ci farebbe piacere se il 05/08 verrete a Los Angeles per cantare con tutto il pubblico, vi aspettiamo» lesse ad alta voce Bill.
«Ma si dai, tanto non abbiamo nulla da fare» disse Tom, «Esatto, cioè al massimo staremo là anche una settimana e poi torniamo qua, no?»
chiese Georg, «Si, ci starebbe proprio una bella vacanza» disse Bill,
«GUSTAV!» urlò Georg,
«VIENI DI SOTTO»
in un lampo Gustav scese le scale, dietro di lui c'era la ragazza che non lo lasciava mai da solo,
«il quattro di questo mese partiamo e andiamo a Los Angeles per un concerto» disse Tom,
Gustav guardò Milena che a sua volta fissava lui, «No ragazzi, io il quattro devo andare in montagna con Milena» rispose Gustav,
Tom sbuffò e poi disse «Spostate il giorno, facile no?», «No Tom, perché ci avevano invitato dei suoi amici che Milena mi voleva far conoscere» si chiarì Gustav, «Senti, tu ci vieni, al massimo ci va lei da sola con gli altri, non è che per una settimana senza di lei muori» disse Georg, «UNA SETTIMANA? NON STAVAMO PARLANDO SOLO DI UNO O DUE GIORNI?» si allarmò Gustav, i tre ragazzi si guardarono «Senti, devi venire con noi, non è che ora solo perché hai la ragazza devi vantarti e quindi devi stare sempre con lei» disse Tom, Milena mise una mano sulla spalla di Gustav, «Puoi andare tranquillamente» disse per poi rimettersi come prima, Gustav la guardò e l'abbraccio, sapeva benissimamente che lei stava soffrendo in quell'istante. «Umh, quindi?» chiese Georg, Gustav fece segno di si con la testa e poi andò in camera con la ragazza.
«Oh Gustav, mi mancherai, sento già il vuoto dentro, come se qualcuno mi avesse sollevato il cuore e lo ha portato via da me» si confidò la ragazza, Gustav le spostò una ciocca di capelli, «Ti scriverò il più possibile, però tu vacci in montagna, goditi il viaggio, va bene?» disse il ragazzo con le lacrime agli occhi, «Non riuscirò a stare senza di te per una settimana» disse la ragazza piangendo.
Arrivò il giorno di partire,
Tom e Bill avevano già messo tutti i bagagli in macchina, «Mi sa che abbiamo beccato anche una settimana perfetta» disse Tom, finalmente arrivò Gustav con due valigie, una sua e una di Georg, «Ma Georg?» chiese Bill, «È in bagno, sta arrivando» confermò Gustav.
Il ragazzo salì subito in macchina e
iniziò ad avere gli occhi lucidi,
«Gustav, quante volte te lo dobbiamo dire che non ti toglieremo da lei per tutta la vita ma solo una settimana?» disse Tom cercando di consolarlo, «Ma cosa ne vuoi sapere te, non sai cos'è il vero amore, e non sai cosa vuol dire allontanarlo» disse Gustav per poi guardare fuori dal finestrino e chiudere gli occhi. Georg finalmente salì in macchina e pian piano arrivarono all'aeroporto.
Passò un'oretta e mezza, e finalmente i ragazzi salirono nell'aereo. Gustav era attaccato al finestrino con al suo fianco Bill, dietro di loro c'erano Georg e Tom. Gustav tirò fuori dalla tasca un biglietto che gli aveva dato Milena “Divertiti e goditi quegli attimi, andrà tutto bene” c'era scritto.
Il ragazzo iniziò a piangere nel sonno, «Gustav tutto bene?» chiese Bill,
«Taci quella fottuta bocca e lasciami stare» rispose freddamente il ragazzo
Bill lo guardò con sguardo deluso per un'attimo e poi fissò il vuoto per diversi secondi, «Senti Gustav, io ti voglio bene, devi stare tranquillo, tornerai da lei e ti prometto che potrai andare ovunque vuoi con lei senza venire alle interviste, però ti prego, non mi rispondere male, io ci soffro molto» disse Bill, «Senti Bill, lasciami solo, non è nemmeno detto che domani riesca a salire sul palco» disse Gustav, i loro sguardi si incrociarono,
quelli di Gustav sapevano di odio con delle sfumature di dolore e di stanchezza, quelli di Bill erano preoccupati e delusi.
In tanto la ragazza era ancora stesa sul letto, mentre abbracciava il cuscino pensando che fosse Gustav.
Accese la tv e si mise a guardare il canale preferito suo e di Gustav.
«Chissà come sta...» si preoccupò la ragazza...





SPAZIO AUTRICE: ecco a voi il capitolo cinque della storia, scusate l'attesa ma sono impegnata con i compiti(se non li finisco mia madre mi ammazza)
scusatemi anche se ci sono degli errori grammaticali, e nulla, ci si vede con il sesto capitolo 🫶🏻

tesoro, dove la vuoi la firma?- Gustav Schäfer Where stories live. Discover now