capitolo 3 |colpa delle foto

212 14 3
                                    

Passarono un po' di settimane da quando Milena e Gustav si erano fidanzati.
Era un giorno tranquillo,
il sole splendeva e le nuvole formavano diverse forme, anche un po' buffe. «Ma è lei quella nella foto con Gustav?» bisbigliavano tutti i ragazzi che vedevano passare Milena,
«Ciao ragaz-», le sue amiche se ne andarono subito da lei, *cos'ho fatto di male?* pensò la ragazza.
Andando verso casa, la ragazza venne fermata da un intervistatore,
«Sei tu la ragazza di Gustav?»
chiese l'uomo di cui non si sapeva il nome, «Si, sono proprio io»,
«Beh ragazzina, non penso che Gustav sia felice se gli faccio vedere questo»
disse l'uomo per poi mostrandogli una foto con lei e un ragazzo di cui non si sapeva l'identità limonare.
«Cosa?! io, io non lo farei mai”
«Beh, lo hai fatto, mi dispiace per Gustav».
La ragazza si impanicò, «Quella ragazza non sono io! è pure in bianco e nero la foto, per non far capire che non sono realmente io» cercò di far capire all'uomo, ma ormai era troppo tardi, «Sei una troia» «Gustav si merita mille volte meglio» «Pensavi davvero di sfuggire così facilmente?”
tutti i fan iniziarono ad insultarla pesantemente.
«IO TROVERÒ IL COLPEVOLE DI QUESTA FOTO, E VI FARÒ DIRE DA LUI STESSO CHE NON SONO IO QUELLA RAGAZZA NELLA FOTO»
aggiunse la ragazza per poi immergersi nella folla di insulti.
Arrivata a casa, con gli occhi gonfi e rossi per via del fatto che si tratteneva le lacrime, riuscì finalmente a respirare aria pulita, anche se, quelle parole facevano davvero male.
Milena chiamò subito Gustav,
«Pronto» disse Gustav
«Gustav ti prego, in giro mi stanno insultando tutti solo perché hanno visto che in una foto c'è una uguale a me con un tipo, ma ti giuro che non sono io, io amo solo te» si sfogò la ragazza, «Tranquilla, ora vengo da te» la riassicurò il ragazzo.
Mentre aspettava con ansia il fidanzato, decise di preparare qualcosa da mangiare, sia per lei, sia per lui. Anche con le poche forze che le rimanevano lei riuscì a preparare due thè e dei panini con la nutella in tempo. Suonarono al campanello, era lui. La ragazza si buttò tra le sue braccia come se fosse l'ultimo giorno di vita sulla Terra, «Piccolina, devi stare tranquilla, io mi fido di te»
disse Gustav per poi darle un bacino sulla fronte. «Io-io non capisco cos'ho fatto di male per meritarmi questo, solo perché una che mi somiglia ha fatto la foto con uno e si baciavano»
si sfogò Milena, «Shh tranquilla, è tutto ok» disse il ragazzo per poi baciare la ragazza delicatamente tenendola per i fianchi, «Allora...
facciamo qualcosa?» chiese il ragazzo,
«Umh... ho preparato il thè e dei panini con la nutella» rispose la ragazza, «VAMOS» disse Gustav.
«Bono il panino con la nutella»
disse il ragazzo, la ragazza scoppiò a ridere, «Bono, ma mai quanto te» il ragazzo fece l'occhiolino, la ragazza diventò rossa e sorrise delicatamente,
Gustav diede un morso al panino mentre guardava attentamente gli occhi della sua ragazza. I due ragazzi si persero in chiacchiere e Milena riuscì a “dimenticare” quelle parole offensive dette dalle persone. I due si stesero sul letto guardando la tv, Gustav stuzzicava i capelli della ragazza, dopo un po' Milena si distese su di lui. Gustav iniziò a fargli i grattini sulla schiena e a riempirla di bacini sulla testa e sul collo, «È così fottutamente perfetta», dopo un po' pure lui si addormentò. La ragazza si svegliò prima di lui, infatti lo ammirò mentre dormiva, sentiva la sua mano calda che era sopra alla sua schiena.
Quando il ragazzo si svegliò ed alzò un po' la testa,vide la ragazza che era in accappatoio, in piedi alla ricerca di un vestito da mettere, il ragazzo appoggiò di nuovo la testa sul cuscino, ma la ragazza lo notò, però fece comunque finta di nulla. «Sei perfetta» disse la voce di Gustav,
la ragazza si voltò verso di lui e iniziò a ridere, Gustav si stiracchiò e poi si alzò, andò verso Milena e si baciarono, Gustav strinse il culo della ragazza e lei mise le mani attorno al suo collo, dopo un po' si staccarono e Gustav la aiutò a scegliere il vestito da mettere. «Prima che io mi vesti» disse la ragazza per poi spingere Gustav sul letto, «Cazzo» disse il ragazzo, la ragazza salì su di lui...





SPAZIO AUTRICE: scusatemi in partenza se ci sono errori grammaticali. verso la fine mi stavo mettendo in imparazzo da sola AHAHAH, spero che il capitolo tre vi sia piaciuto🫶🏻 ci vediamo al più presto con il 4 capitolo!

tesoro, dove la vuoi la firma?- Gustav Schäfer Where stories live. Discover now