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"Vega e Altair sono due stelle molto luminose e ben conosciute nel cielo notturno

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"Vega e Altair sono due stelle molto luminose e ben conosciute nel cielo notturno. Fanno parte delle costellazioni della Lira e dell'Aquila, rispettivamente, e sono tra le stelle più brillanti visibili dall'emisfero boreale."



— Once upon a time,
the planets and the fates
and all the stars aligned.
You and I ended up in
the same room
at the same time






T H Y M Ó S


Vedo l'esatto istante in cui preme il grilletto. Ma non provo a schivarlo. Non mi muovo, rimango fermo come una statua, bloccato nel tempo. Perché se posso dire di conoscere qualcosa di Crono Lively, è la sua imprevedibilità.

Infatti, non sta mirando a me. Il proiettile mi sfreccia a sinistra, all'altezza del braccio, e mi sfiora di striscio. Lacera la maglia come il taglio di una lama. Sento la scarica di dolore, ma è quasi come un pizzico intenso. Sono stato colpito in passato da proiettili, so bene cosa si prova. Questo, a confronto, è una carezza.

Il gesto mi lascia spiazzato, a prescindere. Ho sempre creduto alle minacce di quest'uomo, ma una parte di me sperava che fossero solo parole buttate al vento.

La prima persona a venirmi incontro è Daisy.

Mi afferra per le braccia, scandagliando la mia figura alla ricerca del punto in cui sono ferito. Quando vede la lacerazione sul bicipite e il rivolo di sangue, aggrotta la fronte e dischiude le labbra. «Stai...»

La allontano con un gesto secco, stando attento comunque a non essere troppo brusco. Se mostra questa eccessiva preoccupazione nei miei confronti, non farà altro che accrescere i sospetti di suo padre.

Crono ci studia con un sorrisetto che non contagia gli occhi. L'espressione è ostile, di chi sa di aver ragione e sta aspettando una conferma definitiva. «Allora, hai messo le tue mani da poveraccio addosso a mia figlia?»

«No, Signore,» rispondo, e porto la mano sulla ferita. Il sangue è poco, ma mi macchia i polpastrelli.

«Thymós, mentirmi aggraverà la tua situazione,» mi ricorda. Fa un cenno a uno dei suoi uomini, che estrae una mannaia dalla lama affilata. «Non scherzavo quando ci siamo conosciuti. Ti taglierò le mani. E farò di peggio, prima ti amputerò ogni dito, uno alla volta, e solo alla fine procederò con la mano intera. Mi godrò ogni istante.»

Tenero da parte sua pensare che, in quel caso, gli mostrerei un minimo di sofferenza. Non gli darei alcuna soddisfazione.

«Papà, non c'è stato nulla fra me e Thymós,» interviene Daisy.

Lui la congeda con un gesto secco della mano. «Non mi importa della tua parola. Le donne mentono di continuo, siete esseri manipolatori e scaltri. Quindi, risparmia il fiato e vai a sederti.»

Game Of Desire (Aphrodite)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora