Capitolo 5

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Erano ormai passate due settimane e ormai Eren e Luna erano diventati inseparabili, avevano finito il loro dipinto con successo e nonostante il soggetto fosse abbastanza macabro le professoresse hanno messo loro un dieci. In quelle due settimane le uccisioni nella scuola non sono terminate, pure una compagna di Luna era stata uccisa, e ogni giorno i poliziotti venivano regolarmente a trovarli, ormai ci erano abituati.

Oggi Luna doveva vedersi con Iris dato che l'aveva un po' trascurata, così andò a casa sua.

Suonato il campanello sentì qualcuno correre verso la porta, e una bambina bionda le aprì la porta.

"Oh Luna sei tu" esclamò la bambina sorridendo, mostrandole così il canino da poco caduto.

"Già, c'è tua sorella Iris?" la bambinetta accennò un sì con il capo per poi indicare una porta.

"Ok, grazie" la corvina si diresse verso la porta indicata e entrò, lì trovò Iris intenta ad ascoltare la musica seduta sulla sedia, e le dava le spalle. Così pensò di giocarle uno scherzetto.

Si avvicino piano alla sedia, e con un movimento veloce le mise le mani sui fianchi, come da lei previsto la bionda saltò in piedi.

"Ma sei scema?!" urlò Iris tra il divertito e lo spaventato mentre si toglieva gli auricolari.

"Scusa, ero troppo tentata" Luna avrebbe voluto smettere di ridere, ma non ci riusciva. Iris in quel momento diventò rossa, sembrava volesse esplodere. Ora la corvina si aspettava una sgridata, ma con suo stupore la bionda scoppiò a ridere.

"Scusa se ho passato le ultime due settimane con Eren" improvvisamente ritornò il silenzio.

"Fa niente...tra il dipinto e altro...è normale" Luna guardò per terra, poi Iris fece una domanda "Ma...non sarà che gli piaci? " la corvina alzò la testa di colpo "No, siamo solo amici" si affrettò a rispondere.

La bionda le diede una di quelle occhiate come per dire "Ne sei sicura?"

"Che c'è? Gelosa?" lei scosse la testa "Io no, ma Eren sì" Luna fece una faccia interrogativa.

"Martedì l'ho incrociato in corridoio, mi ha salutata, mi ha chiesto come andava, e poi gli ho detto che quel giorno volevo invitarti a casa mia. Però lui mi ha detto che avevi già un impegno con lui...era vero?"

"No...è venuto a chiedermelo all'intervallo" poi la ragazza guardò l'amica, aveva ragione, era geloso del tempo che passava con Iris.

" A questo punto o gli piaci, o vuole prendere il mio posto di migliore amica" la corvina scoppiò a ridere "No, come migliore amica sei imbattibile"

"Oh grazie! Che onore!".

"Comunque se vuoi posso parlare con lui" la bionda ci pensò un po' su "Fai quello che vuoi" Luna sorrise "Grazie per non essertela presa" l'amica le ricambiò il sorriso.

Dopo tempo passarono di nuovo un pomeriggio insieme, quelli da vere amiche che non passavano da molto tempo, finalmente Luna poteva svuotarsi, poteva dire tutto quello che pensava, e poi saltò fuori di nuovo la faccenda degli omicidi.

"Tu hai idea di chi sia?" Iris scosse la testa "Però quattordici vittime...quattordici! Una ogni giorno! E tutte della nostra scuola!"

Luna abbracciò Iris "Tranquilla..."

"Ora quell'assassino ha pure un nome...l'ho letto sul giornale" si staccò dall'abbraccio e prese un pezzo di carta e glie lo porse.

"Quando ha ucciso la sua tredicesima vittima ha lasciato una firma..."

La corvina lo osservò attentamente "...Bloody Painter..." sussurrò.

La bionda guardò l'orologio "Sono le sette e mezza...ti fermi a mangiare?"

"Certo volentieri"

Così dopo aver mangiato aspettarono fino alle nove.

"Vuoi che ti accompagni almeno fino alla fermata?"

"No, no, tranquilla. Ciao a domani"

Luna uscì dalla casa di Iris, faceva freddo così strinse ancora di più la giacca a sé. Era diretta alla fermata del tram, non stava guardando di fronte a sé, così per vedere dove andava fu costretta ad alzare la testa.

E lì lo vide: un ragazzo, credeva lei dato che il viso era coperto da una maschera bianca, con i fori per gli occhi e...un sorriso rosso, sembrava...sangue. Teneva in mano un quaderno che le sembrava famigliare, indossava un lungo cappotto blu, e sulla sinistra di esso c'era attaccata una spilla raffigurante uno smile.

Pensava ci fosse in giro una festa in maschera o qualcosa di simile...ma poi capì chi era, Bloody Painter.

La stava guardando. Non era vicinissimo a lei, ma nemmeno tanto lontano. Avrebbe voluto scappare, però si sentiva le gambe pietrificate.

Era ferma ad aspettare la sua morte, passò un asso di tempo indeterminato prima che lui fece qualcosa.

Iniziò a camminare, e con sua grande stupore non verso di lei, ma se ne andò.

Luna rimase incredula a guardare quello che stava succedendo. L'aveva risparmiata. Ma perché? Anche lei frequentava l'artistico, perché lei no?


"Luna che hai? Mi sembri scossa" disse Eren.

"Te l'ho detto, ho dormito male sta notte" il ragazzo la guardò un attimo.

"Ok, ah oggi dobbiamo annullare il nostro incontro" Luna lo guardò stupita, "Come mai?"

"Purtroppo i miei, che stranamente ieri ho rivisto, mi hanno fissato un appuntamento con una persona molto importante"

"Va bene..."

Questa cosa a Luna sembrava strana, chi era quel qualcuno di così importante?

Forse avrebbe dovuto fare qualche indagine.








Amo il colore del sangue || Bloody PainterWhere stories live. Discover now