Epilogo

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Tutto quanto sembrò surreale, Eren si guardava allo specchio pensando a tutto ciò che stava accadendo.
Continuava a guardarsi , i capelli scompigliati, le grandi occhiaie , la pelle come quella di un morto.
Ai suoi occhi era solo un debole. Perché negarlo? Ha scelto la strada della vendetta proprio per questo.
Lui non sa affrontare le persone o le interazioni sociali. È come uno spettatore : guarda, commenta nella sua testa e basta, senza mai entrare nella vicenda.
E ora una persona è finita in prigione per via della sua codardia , ed ora lui era lì davanti ad un cazzo di specchio sperando che arrivi chi sa quale illuminazione divina!
Non può fare niente, perché è un debole e si sente impotente in una situazione del genere .
Anche quando , qualche anno prima, si era trovato quell' orologio nella propria tasca rovinadogli la vita , non aveva avuto il coraggio di replicare, non si era nemmeno sforzato di capire. Aveva preferito che le cose scorressero , pensando che poi sarebbe tornato tutto come prima tornando il solito fantasma, il "tizio strano che disegna sempre".

Il campanello interruppe il flusso dei suoi pensieri.
In un certo senso quell' interruzione gli diede un sollievo, se avrebbe continuato a pensare al passato come minimo sarebbe caduto nella pigrizia della depressione.
Ma dall'altra parte non aveva la più pallida idea di chi avesse citofonato e questo lo allarmò, quindi non ci pensò due volte a prendersi un coltello.
Aprì piano la porta mentre con l'occhio guardava nella fessura che man mano si ingrandiva , subito però aprì completamente la porta poggiando il coltello su un ripiano lí vicino.
"Solitamente entri dalla finestra" disse guardando il ragazzo dagli occhi dorati.
"È difficile entrare dalla finestra portandosi qualcuno" replicò con un lieve sorriso.
Eren sgranò gli occhi stupefatto "Qualcuno?"
Dopo poco una ragazza entrò dalla porta.
"Luna?!" La fece entrare e immediatamente chiuse la porta.
"Non doveva essere nel carcere minorile"
"Doveva" il sorriso aureo si espanse sul volto scuro del ragazzo.
"Ci ero andato pensando di trovarci te , e invece" indicò Luna.
"Ha finto di essere te , e ha interpretato il tuo ruolo alla perfezione dato che avverrà un processo"
Calò il silenzio, la ragazza guardava per terra, non sapeva che dire , sentiva come se Eren fosse arrabbiato.
Era per colpa sua?
Lo guardò di sfuggita.
No, era arrabbiato con sé stesso.
E Luna aveva ragione, si odiava per essere stato lì , con le mani in mano facendo fare tutto ad un amico, anche se non era stato lui a chiederlo. Però il peso di tutta la vicenda se lo sentiva sulle proprie spalle.
Ancora una volta si sentì inutile a dover dipendere da qualcun'altro.
"Grazie Puppeteer " uscì dalla sua bocca come un sussurro .
"Eren, posso parlarti?"
Luna lo guardava sperando che acconsentisse.
Lui annuì.

La portò in camera , mentre Puppeteer si diresse in bagno , sarà stato pure un essere non umano, ma al bagno ci doveva andare comunque.
Questo pensiero stranamente allegro nonostante la gravità della situazione la fece sorridere. Quando si pensa ai mostri si immagina solo le cose più brutte di loro, pensando che non abbiano niente di umano, e alla fine proprio come un normale essere umano vanno al bagno.
Tutti sono uguali seduti sul cesso.
"Luna mi dispiace" lo guardò confusa.
"Perché?"
"Perché non sono venuto io da te, sono rimasto qui...A non far niente...Mi dispiace" man mano che parlava le parole si facevano sempre più basse.
"Spero tu possa perdonarmi, so di non servire , ma..Io spero comunque di"
Venne interrotto dall'abbraccio improvviso di Luna che gettò le braccia intorno al suo petto .
"Tranquillo, non fa niente, non c'è l'ho con te per così poco"
"Ma forse...Sono io che ce l'ho con me stesso...E.."
Si interruppe mordendosi nervosamente il labbro .
"Vuoi che ti aiuti?"
Gli occhi del ragazzo si illuminarono , e parlavano già da sé, era quella la soluzione: essere aiutati. Ma non a livello pratico, ma proprio a livello psichico.
È sempre stato chiuso come una cozza, impaurito dal mondo esterno , anche solo l'idea che ciò che c'era al di fuori della sua spessa corazza poteva ferirlo lo impauriva.
Ora era disposto a levarsi quell'armatura ,che per anni aveva indossato , solo per amore.
Questo gli sembrava surreale , impossibile .
Ma infondo lui non si è mai sentito un assassino spietato che uccide le proprie vittime senza rimorso e per divertimento .
Quando uccise tutte quelle persone...Scappando via di lì...Gli veniva da piangere , come aveva potuto fare una cosa così?!
Disperazione? Vendetta?
La sua testa era così confusa che gli faceva quasi male, la sentiva farsi pesante schiacciando quasi il suo collo.
"Sì"
Si aggrappo alla maglia della ragazza.
"Aiutami ,ti prego" il suono uscì dalla sua bocca come un mugolio strozzato.
Appoggiò la faccia al petto della ragazza iniziando a piangere in silenzio.
Luna lo capì sentendo la maglietta farsi umida. Lo strinse più forte a sé coccolandolo e rassicurandolo.
Non pensava fosse un debole , semplicemente è troppo sensibile.
Troppo per affrontare questo mondo da solo.
Tutti avevano bisogno di piangere , anche il più uomo tra tutti gli uomini .
"Troveremo una soluzione a tutto questo, starò con te, e ti aiuterò "
Più che a lui si rivolgeva a sé stessa .

"Anche se mi troveranno, o meglio ci troveranno , non importa , staremmo insieme . Sia che sia lo polizia o gli altri , non mi importa. Io voglio cambiare.
E se tu morirai, non importa, tingeró anch'io il mio corpo di rosso accesso, sperando tu faccia lo stesso in caso contrario.
Ti porterò con me all'inferno , ti terrò stretta senza farti fuggire , perché prendo atto delle tue parole. Hai detto che mi aiuterai, non importa anche se è dopo la morte.
Rimarremmo abbracciati tra le fiamme mentre i nostri corpi saranno ancora tinti di color scarlatto , il colore della nostra passione, quello che tanto amiamo e che ci ha fatto incontrare .
Sei pronta a tutto questo?"



È strano aver terminato finalmente la mia seconda storia , era la prima volta per me che scrivevo una Fanfiction e ammetto di essermi divertita, ho cercato di mantenere il carattere di Eren il più simile possibile alla sua creepypasta, o meglio, questo è come io vedo Eren in base a quello che l'autrice o l'autore della sua storia ha scritto.
Sto già pensando ad un'altra storia del genere che mi entusiasma molto, sempre una fanfiction, e sempre su una creepypasta. E anche in questa cerco di mantenere l'identità del personaggio per lo più intatta da come mi è stata passata l'idea di quest'ultimo.
Cercherò di non farvi capire subito chi è, o per lo meno ci proverò.
Detto questo, grazie.

Amo il colore del sangue || Bloody Painterحيث تعيش القصص. اكتشف الآن