Capitolo 9

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"Silenzio in aula, la sentenza sta per iniziare" 

Luna era spaventata e confusa, non riusciva a vedere in faccia il suo assalitore, sapeva solo che era una ragazza dalla voce e che le stava puntando un'arma al collo. Prese coraggio e provò a chiederle chi era. La persona esitò prima di rispondergli.

"Sono Judge Angel, e sono qui per giudicarti" la voce le sembrava famigliare, se solo fosse riuscita a girarsi. 

"Di cosa sono accusata? " la ragazza scoppiò a ridere "Hai mentito" la corvina era sempre più confusa "A te piace Eren, non può negarlo, almeno non a me. I miei occhi possono guardare nel cuore di una persona" in quel momento l'assassina sembrò allentare la pressione dell'arma sul suo collo così Luna ne approfittò per girarsi. La prima cosa che vide furono quegli occhi, erano completamente neri, eccetto l'iride che era bianca. Dopo essersi riuscita a liberarsi completamente  e poté guardarla meglio  la riconobbe "D-Dina?!" 

Lei sembrò innervosirsi "Dannazione!" sbraitò picchiando l'enorme spada sul suolo "Luna, quanto mi dispiace per te, volevo solo metterti paura così saresti stata lontana dal mio Eren. Ma ora che mi hai scoperta" Sul suo volto si dipinse un sorrido malsano con una finta espressione dispiaciuta  "Mi toccherà ucciderti " detto questo prese l'arma con entrambe le mani e la sollevò in aria. Luna era lì contro al muro e anche se sarebbe scappata qualcosa le diceva che sarebbe morta comunque. Era giunta la sua ora.

"Io, Judge Angel..." intanto alzava la spada sempre più in alto, sembrava un boia più che un giudice "...ti dichiaro..." Fermò la spada a mezz'aria, intanto la corvina chiuse gli occhi "...Colp-" non finì la frase che qualcosa sembrò come averla bloccata.

Luna si fece coraggio e aprì gli occhi, la bionda si divincolava in vano, cercava  di liberarsi da dei fili dorati che le avvolgevano la spada e le mani  tenendola  ferma. Cercò di vedere da dove arrivassero quei fili, ma l'unica cosa che vide fu un grande sorriso aureo e degli occhi del medesimo colore. "Che aspetti? Scappa!" gli disse quello strano essere, lei non se lo fece ripetere due volte. Così in pochi minuti era già lontana da lì.


Il giorno dopo andò a scuola, anche se per via di quello che le era successo ieri preferiva stare a casa, ma non poteva dirlo a sua madre, e non l'avrebbe detto nemmeno alla polizia. Aveva paura che sarebbe ritornata. Forse per salvarsi non doveva più avvicinarsi ad Eren per un po'. Ecco, lo vedeva all'entrata della scuola. Continuava a guardarsi in torno, sembrava preoccupato. Abbassò lo sguardo per non guardarlo.

"Luna?!" alzò lo sguardo Eren le correva incontro, sembrava sollevato e quando le fu vicino l'abbracciò. Luna rimase sbalordita, inizialmente non capì il perché di tutto questo affetto "Sei viva" perciò lui sapeva cosa era successo ieri sera "C-come fai a saperlo?" il moro si staccò dalla corvina e asciugò le lacrime di gioia dal suo volto "Immaginavo che Dina lo avrebbe fatto..." allora sapeva che era un assassina "Ma...non ti fa paura conoscere un'assassina?" Eren sembrò pensarci su un attimo "Un po' sì" Luna lo guardò negli occhi, voleva capire se le stesse mentendo perché non suo tono di voce non se ne leggeva molta di paura.

Il suono strillante della campanella riempì il silenzio formatosi in quel momento. Un'altra monotona giornata di scuola ebbe inizio. La corvina sospirò e si diresse verso la sua classe.


Eren come sempre durante la lezione disegnava, alzò un attimo la testa per guardare l'orologio: tra poco i carabinieri e i poliziotti sarebbero entrati ad avvisare della morte di un'altra persona e a chiedere se qualcuno sapesse qualcosa. Insomma, sempre la solita routine.

Come da lui previsto i poliziotti entrarono "Allora ragazzi, ieri sera c'è stata una nuova vittima del famoso killer Bloody Painter, ma in una zona della periferia di Bergamo ci è stata segnalata una presunta aggressione. Colei che ce l'ha segnalato ha sentito prima due voci femminili, e poi si è aggiunta una voce maschile, e quest'ultimo sembra aver impedito l'uccisione di una ragazza. Qualcuno ne sa qualcosa?" A quell'ultima notizia Eren era felice.

Puppeter aveva mantenuta la sua promessa.

Flashback

"Credo che Dina voglia ucciderla" sussurrò Eren abbassando lo sguardo e stringendo le mani a pugno. L'amico gli mise una mano sulla spalla "Per te lei è importante vero?" il moro annuì senza alzare lo sguardo "Come posso aiutarti?" a quella domanda il ragazzo guardò l'amico che gli mostrò uno dei suoi sorrisi dorati "Potresti pedinarla, per tenerla d'occhio. E intervenire se a Dina dovessero venire strane idee" Pup sorrise nuovamente "Certo! Dammi il suo indirizzo, e ti giuro che non mi staccherò mai da lei" Eren ricambiò il sorriso "Grazie, sei un vero amico"


SPAZIO AUTORE

Chiedo scusa se il capitolo è più corto del solito e se ci ho messo tanto a scriverlo, ma dato che avevo l'esame orale dovevo studiare, alla fine esco con l'otto e a me va più che bene. Ora sono libera e avrò più tempo per scrivere, perciò aggiornerò più frequentemente.



Amo il colore del sangue || Bloody PainterWhere stories live. Discover now