•33 ISABEL

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La serata è fantastica. Le luci, la musica, l'atmosfera che fluttua in questo meraviglioso posto.. nulla, però, batte le risate sincere dei miei amici spensierati. I nostri bicchieri son sempre pieni da quando siamo qui, forse è anche il motivo per cui ci fa ridere qualsiasi cosa, ma la cosa importante è che ci stiamo divertendo tantissimo e stiamo davvero bene.

Estraggo il cellulare dalla tasca posteriore dei miei pantaloni e apro Instagram "Liam sorridi" urlo da sopra la musica e mi avvicino al ragazzo scattando subito una foto. Quella che ne esce non è altro che una foto venuta malissimo. "Dai qua, la faccio io che è tutta sfuocata" Liam prende il cellulare dalle mie mani e riguarda la foto che ho scattato io "Isabel, dove siamo noi?" Scuote la testa ridendo, intanto mi avvicino di nuovo e sorrido.

"Questa si che è una foto decente" mi porge il cellulare dopo averla postata

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"Questa si che è una foto decente" mi porge il cellulare dopo averla postata. Guardo la foto e sorrido "siam carini però dai" dico girando il cellulare verso Grace che conferma subito.

Quando torno a sedermi sento gli occhi di Harry su di me così mi volto a guardarlo e gli faccio le spallucce come per chiedere cosa avesse da fissarmi così tanto. "Non ho visto la foto" risponde subito ai miei pensieri. "Vuoi vederla?" chiedo, e subito la vocina nella mia testa mi fa notare che è la cosa più ovvia del mondo. "Oh state molto bene" ammette guardando me ed il nostro amico Liam nella foto. "Facciamone una anche noi" propongo senza pensarci due volte e riapro la fotocamera su Instagram.

"Non pensarci nemmeno" si rifiuta Harry. "Oh, non pensarci nemmeno, tu. Non si rifiuta mai una foto, muovi il culo" ribatto con un ghigno mentre sorseggio il mio drink e mi avvicino. "Odio le foto, Isabel" dice secco. "Io odio i pupazzi di neve invece, sciogliti un po' e sorridi adesso" mi avvicino a lui, apro la fotocamera e scatto prima che potesse ribattere ancora.

 "Io odio i pupazzi di neve invece, sciogliti un po' e sorridi adesso" mi avvicino a lui, apro la fotocamera e scatto prima che potesse ribattere ancora

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"Fammi vedere" Harry cerca di prendermi il cellulare ma con una mossa veloce lo riposo nella tasca e rido "non pensarci nemmeno." Concludo.

**

-Harry-

Dopo aver salutato i nostri amici ci dirigiamo verso la macchina pronti per tornare a casa. Stiamo viaggiando in silenzio da qualche minuto quando Isabel mi guarda e dopo un attimo di esitazione parla "perché sei cattivo con me?" Mugugna con la voce che suona così genuina da prendermi alla sprovvista.

"Cosa?!" dico solamente. Non mi aspettavo una domanda simile. Certo sapevo bene perché fossi così cattivo con lei, semplicemente non mi sarei aspettato questa domanda. Non adesso almeno.

"Perché sei così cattivo nei miei confronti?" Ripete. E dal suo sguardo, dal suo tono di voce percepisco che la sua è solo una curiosità, nessun insulto.
Fermo la macchina e mi giro a guardare la donna seduta accanto a me e in questo momento non sembra affatto il tipo di donna che ho immaginato fosse, da quando l'ho conosciuta. Giovane, innocente, come se non avesse ancora visto niente dalla vita.

La sua visione mi ammorbidisce, o forse mi ritrovo a farlo solo perché è ubriaca e domani non ricorderà nulla di tutto questo, o forse perché dirlo ad alta voce, almeno una volta potrebbe essere terapeutico, ma in ogni caso decido di darle una risposta.

"Non mi fido delle persone" le rispondo mantenendo il mio sguardo fermo nel suo. "Perché?" Ribatte subito. "Perché l'ho già fatto in passato e ogni volta finisce sempre per essere un errore." Le parole escono da sole dalla mia bocca e questo per me si rivela essere un progresso. "Non te lo meriti, Harry.." le sue semplici parole, suonano molto dolci.

Dopo qualche secondo di silenzio, prendo un respiro e lascio che la verità viene fuori. "Mi sarei dato a lei.." ammetto, tornando a guardare la strada di fronte a me "le avrei dato tutto, ma lei aveva altre idee." Concludo serrando la mascella.

Isabel non dice nulla ed io non vado oltre quando sento una mano fredda coprire la mia sul sedile. Trasalisco, abbassando lo sguardo e vedendo la mano di 'mia moglie' . Riporto i miei occhi verso di lei, e la vedo guardare fuori dal finestrino, come se volesse darmi spazio, come se sapesse che lasciarmi un minuto sa solo, sia fondamentale.

Quando arriviamo alla villa, la aiuto a scendere dalla macchina. È ancora ubriaca e inciampa dappertutto e piuttosto che aspettare che cade, decido di prendere in mano la situazione e la sollevo da terra direttamente. Attraverso il giardino con lei tra le braccia, e in meno di due minuti si addormenta, la porto come una bambina fino in camera sua per poi adagiarla sul letto. È decisamente fuori combattimento, ha gli occhi chiusi e la bocca leggermente schiusa. Sembra tranquilla, non voglio rischiare di svegliarla, anche perché se si svegliasse qualcuno dovrebbe occuparsi del suo vomito, e quel qualcuno non voglio essere io. Quindi decido di lasciarla così, con la testa sul cuscino, i vestiti ancora indosso e vado a versarmi un dannato drink.

L'accordo ||HS||Where stories live. Discover now