•42 ISABEL

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Siamo in auto, la bellissima città ci vola accanto mentre ci facciamo strada in luoghi in cui non ho mai visto prima. Non sono mai stata a Parigi in vita mia, ma, negli anni, ho sentito così tante storie da credere di avere un'immagine mentale di come potesse essere. Ma oggi, non è mentale, la sto vedendo, la sto vivendo per davvero. I sogni più belli non avrebbero potuto prepararmi a questa vista. Le strade, le luci, le case, le persone alla moda, é tutto così.. troppo, da elaborare per una ragazza di provincia come me.

Guardo Harry che sta guidando, così concentrato sulla strada che sembra neanche notare la meraviglia che ci circonda in questo momento, immagino che sia abituato. Poi mi rendo conto che lo sto fissando come un idiota, nel momento in cui lui mi lancia un'occhiata divertita. "C'è qualcosa che vuoi dirmi?" Chiede con un mezzo sorrisetto compiaciuto. "Oh no, stavo solo ammirando la bellezza di questo posto." Rispondo senza pensare bene a come ho formulato la mia frase, sembra quasi un doppio senso e mi maledico mentalmente per aver parlato così in fretta.

"Vuoi sapere dove siamo diretti, non è vero?" Annuisco, la verità è che la curiosità mi sta divorando. "Non te lo dirò! Ma non ci vorrà ancora molto, ci siamo quasi" aggiunge, ridendo.

"Che stronzo!" Mormoro infastidita. "Ti ho sentita, sai" aggiunge con una smorfia, fingendo di essere offeso. E subito cerco di camuffare un sorriso, perché questo mi fa sorridere. Ma non rispondo, e con le braccia conserte ed il mento all'insù mi giro di nuovo a guardare la strada di fronte a me.

"Sai" dice dopo qualche minuto di silenzio, "Ho sempre pensato cose orribili di te, Isabel, ma sono consapevole che tu non sei la persona peggiore." Aggiunge mentre ferma di botto l'auto e si gira per guardarmi. Questo fa crollare tutta la mia negatività. Sta cercando di essere una persona decente per una volta. Non so bene cosa dire, sono presa un po' alla sprovvista, così mi limito ad annuire. "Grazie Harry" rispondo soltanto.

Resta lì fermo, a guardarmi ancora qualche istante. "Dovresti guardare dietro di te" mi indica, e con un rapido scatto, mi giro di nuovo verso il finestrino e quello che vedo mi fa perdere un battito. Non riesco a credere ai miei occhi. La torre Eiffel, proprio lì mentre si illumina da cima a fondo. Non riesco a spiegare cosa si provi, ma capisco perché tutti la ammirano così tanto. É straordinaria, é un capolavoro! Trovarsi ai piedi di questo gigante, fa battere il cuore.. non so neanche come descrivere cosa sto provando in questo momento.

Nel frattempo Harry è sceso dalla macchina ed ha fatto il giro, venendo ad aprire il mio sportello e mi invita a scendere. Mi tende la mano e la afferro senza pensarci, ancora incantata dalle luci che catturano tutta la mia attenzione. "Non ho mai visto niente di più bello in vita mia" sussurro, senza staccare un secondo gli occhi da quella bellezza. Intanto, ci siamo avvicinati sempre di più, fino a starci proprio al di sotto, dove c'è un basso muretto dove poterci sedere.

"Ti va di bere qualcosa?" Chiede Harry con tono gentile. E tutto questo mi destabilizza, Harry chiede, Harry è gentile, Harry sorride, mi porta a vedere la torre eiffel.. cosa sta succedendo? Un attimo prima mi definisce una puttana, arrampicatrice sociale e l'attimo dopo é gentile e premuroso. Grande progresso.. suggerisce il mio subconscio.

"Isabel?!" chiede ancora. Scuoto leggermente la testa. "Oh, scusa.. io, scusami è che.. sono persa!" Sorrido imbarazzata, indicando la bellezza intorno a noi. "Prendo quello che prendi tu!" Aggiungo, estraendo subito il cellulare dalla borsa per scattare un milione di foto. "Male male.." ridacchia Harry. "Pensi di poter aspettare da sola, mentre prendo da bere?" chiede, tornando serio.

C'è un piccolo chioschetto proprio di fronte, anche se la tensione si fa sentire al pensiero di restare sola, dopo quello che è successo stasera, so per certo che se fosse stato rischioso, non lo avrebbe neanche proposto. Così annuisco. "Sei sicura?" Ripete. "Certo Harry!" Lo rassicuro. "Bene, torno subito allora." Dice prima di allontanarsi, e noto che si è girato a guardarmi, mentre sta andando, forse per assicurarsi che io non mi sia mossa, più di una volta.

Nell'attesa ho fatto davvero tantissime foto al panorama, e nel momento in cui sto scattando un selfie, con la torre illuminata alle mie spalle, Harry torna con le nostre bibite. "Giusto in tempo" esclamo. "Vieni, foto ricordo!" Dico entusiasta, e vedo subito i suoi occhi alzarsi al cielo. "Isabel, quante volte devo dirti che odio le foto" sospira frustrato e appoggia le due birre sul muretto. "Harry, quante volte devo dirti che non me ne frega un cavolo?" ripeto con lo stesso tono. E in un secondo lo tiro per un braccio e lo avvicino a me. "Sorridiii" dico con voce stridula e scatto subito la foto prima che possa scappare dall'obiettivo.

Non ha sfoggiato uno dei suoi sorrisi migliori, ma neanche dei peggiori

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Non ha sfoggiato uno dei suoi sorrisi migliori, ma neanche dei peggiori. Guardo la foto appena scattata e sembra così, genuina.. ed è così maledettamente bella!

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✨SPAZIO AUTRICE✨
Piccola premessa: non amo le foto nelle storie, se ne vedrete alcune è perché le amo particolarmente. Ma questa di Parigi, mi fa volare.🥺💕

Come sempre, mi auguro che la storia vi stia piacendo.. e niente.
Grazie per essere arrivati fino a qui.
Vi voglio bene.
Mery❤️‍🩹

L'accordo ||HS||Where stories live. Discover now