II

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Mi alzai di botto quando quello stronzo di mio fratello spalancò la porta.

"KIMBERLY SONO LE 7:30 SEI IN RITARDISSIMO QUINDI VEDI DI ALZARE QUEL CULO E VATTI A PREPARARE" mi urlò quel cazzone di Brian. Io onestamente non avevo capito un cazzo. Dovevo ancora connettere chi ero e dov'ero. Mi girai a guardare l'orario e lì mi svegliai subito. Mi alzai per poi correre in bagno e buttarmi in doccia. Mentre mi lavavo mi stavo maledicendo in tutti i modi possibili, era anche il mio primo giorno di lavoro dopo la prova! perché non ho sentito la sveglia?! cristo santo volevo morire!
Uscii dalla doccia in fretta, essendo puliti pettinai solo un po' i capelli e proseguii col mio solito make-up. Corsi in camera e iniziai a vestirmi con le prime cose che vidi:

 Corsi in camera e iniziai a vestirmi con le prime cose che vidi:

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Presi borsa, mp3 e scesi di sotto. Salutai Brian mandandogli un bacio. Corsi fuori casa e arrivai finalmente al market. Entrai e trovai Max e le mie colleghe che parlavano.

"Buongiorno! Scusate il ritardo, sono mortificata" feci io cercando di giustificarmi. Per fortuna Max mi disse di non preoccuparmi e io non persi tempo ad andarmi a mettere la divisa. Uscii dallo spogliatoio e si poteva dare inizio alla mia prima giornata lavorativa.

*skip time: due ore dopo*

Ormai ero lì da due ore e andava tutto di male in peggio. Dovevo ancora capire come si usava quella cassa e stavo seriamente per avere una crisi nervosa. Cercai di calmarmi bevendo un po' d'acqua fin quando un ragazzo molto alto varcò la porta del market e subito la mia attenzione cadde su di lui perché aveva un cappello di lana, degli occhiali neri e un giubbotto nero. Quasi come se si stesse nascondendo da qualcosa o qualcuno. Eravamo solo a maggio e con questo caldo, conciato così, non passavi di certo inosservato. Girai la testa verso le mie colleghe per vedere se erano d'accordo con me sul fatto di quanto fosse strano ma invece guardavano quel ragazzo come se Brad Pitt avesse appena varcato la soglia.
Non so neanche io perché ma seguii quel ragazzo con gli occhi fin quando lo vidi scomparire tra gli scaffali. Ritornò pochi minuti dopo con delle cose in mano. Lo vidi guardare ogni cassa, probabilmente per trovare quella con meno gente, fin quando vide la mia. la numero cinque. Corse da me.

"Ok, prende solo questo?" feci io passando le poche cose che aveva preso.

"Si, faccia in fretta" fece lui affrettato.
Essendo alle prime armi, ci misi un po' con quella cassa che ormai avevo iniziato ad odiare pesantemente fin quando non la inceppai. Lì volevo piangere.

"Cazzo vai più veloce con quella cassa ragazzina!" mi urlò lui. Io spalancai gli occhi. Ma chi cazzo era sto coglione?

"Ma lei chi cazzo è per urlarmi contro scusa?" dissi io incazzata nera. Prima che lui rispondesse venne soprassalto da Keisha e Sabrina. Ma che stava succedendo?

"Tom ti prego fammi un autografo" fece Keisha con una vocina al quanto irritante vicino al ragazzo che a quanto pare scoprii si chiamasse Tom.

"Anche a me, frequentiamoci ti prego." fece invece Sabrina supplichevole. Feci una faccia disgustata.

Tom velocemente mi lanciò dei soldi a caso, recuperò le cose che aveva preso e scappò dal market scansandosi di dosso le mie colleghe.
Una volta andato via le guardai chiedendo spiegazioni.

"Ragazze ma che successo? Chi era quello?" chiesi io.

"Ma come chi è, lui è Tom Kaulitz! il chitarrista dei Tokio Hotel!" mi disse ovvia Sabrina. Io feci spallucce non conoscendo affatto quelle persone. Mentre loro ritornarono alle loro casse, io mi misi a contare i soldi di quel coglione. Mentre contavo, notai un bigliettino, mi incuriosii e lo aprii svelando un numero di telefono. Fermi tutti. Di chi era quel numero? di quel ragazzo? No impossibile. Perché me lo avrebbe dato? Avrà sicuramente sbagliato. Mentre mi riempivo di domande, udii il mio nome. Mi voltai e c'era Max che mi guardava, e non era incazzato, di più. Lì sbiancai. Infilai il bigliettino in tasca e mi avvicinai a lui e subito lo supplicai di non licenziarmi.

"Calmati Kimberly, non ti licenzio. Solo la prossima volta evita di urlare ai clienti ok?" fece lui, io annuii.

"Ah, domani sei libera, puoi restare a casa" mi disse ancora lui, lo ringraziai e tornai alla cassa. Che giornata!

Finalmente finita quella giornata, mi cambiai e tornai a casa mentre ascoltavo 'Genie in a bottle' di Christina Aguilera. Cenai con del pollo e dell'insalata, tutto ciò da sola perché un signorino di nome Brian aveva un appuntamento con una ragazza. Speravo che quella fosse la ragazza giusta, l'ultima volta andò un po' male... la sua ex ragazza lo tradì e io per consolare mio fratello gli compravo ogni giorno il gelato alla nocciola, il nostro gusto preferito. Mi buttai sul divano e chiamai Angela, non la sentivo da stamattina!

"Ei amica, tutto ok?" feci io

"Oi, sisi tutto bene, stavo proprio per chiamarti devo chiederti una cosa" disse lei euforica.

"oh, dimmi" dissi io bevendo del succo.

"Allora domani c'è una festa al BayWatch, la nostra spiaggia preferita, e volevo chiederti se volevi venire con me" disse lei. Io sorrisi. Amavo le feste, divertirmi e ballare.

"E me lo chiedi anche? ovvio che vengo amica!" dissi io ridacchiando

"Perfetto! Passo a prenderti domani alle 20:00 in punto, bacioniii" disse lei contenta
La salutai e chiudemmo la chiamata.
Tornai in cucina, lavai i piatti per poi salire di sopra e farmi una bella doccia. Mi asciugai e misi il mio bellissimo pigiama, ovviamente di Victoria's Secret. Lavai i denti e feci una coda alta per non morire di caldo durante la notte.
Mi buttai sul letto ed iniziai a pensare guardando il soffitto. Mi ricordai di quel bigliettino e, lo ammetto, la tentazione di aggiungere quel numero in rubrica c'era ma non lo feci. Non conoscevo quel tizio e sinceramente neanche volevo conoscerlo. Mi addormentai subito. Un'altra giornata era finita.

you're unforgettable      - Tom Kaulitz -Where stories live. Discover now