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*skip time: due settimane dopo, la partenza*

In queste settimane non è successo nulla di che; ho lavorato, ho passato del tempo con mio fratello e anche con Angela. Invece io e Tom non ci siamo proprio sentiti, a volte chiamavo Bill per sapere come stavano ma di Tom nessuna traccia, sinceramente ci ero rimasta male. Era arrivato il giorno della partenza e io li avrei accompagnati all'aeroporto. Scelsi l'outfit:

Sentii un clacson ed uscii da casa mia, vidi Angela e sorrisi

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Sentii un clacson ed uscii da casa mia, vidi Angela e sorrisi. Poco dopo arrivammo all'aeroporto e trovammo Bill, Tom, Georg e Gustav circondati dalle valige. Ci avvicinammo a loro e Angela subito abbracciò Bill, io salutai Georg e Gustav e poi guardai Tom. Sapevo che dal mio sguardo gli stavo dicendo tutto quello che avrei voluto dirgli a voce. Lui mi guardò come se si aspettasse un abbraccio o un saluto, ma dopo che scomparve all'improvviso per due settimane, anche no. Distolsi lo sguardo e chiacchierai con gli altri. Ad un tratto un auto parlante avvisò che il volo per Italia-Milano stava per partire e che i passeggeri dovevano iniziare a salire in aereo. Guardai tutti con gli occhi lucidi, non li avrei visti per un mese.

"dai non piangere, ci sentiremo tutti i giorni e poi un mese passa subito!" cercò di consolarmi Bill abbracciandomi, io ridacchiai e mi asciugai gli occhi. Salutai tutti e poi arrivai a Tom. Non ce la facevo a fare la stronza con lui, gli porsi un sorrido debole e lui ricambiò avanzando verso di me. In un attimo mi ritrovai avvolta tra le sue braccia e mi sentii di nuovo bene, aspirando quel suo profumo di menta mischiato al tabacco. Ci staccammo e lui mi accarezzò i capelli.

"ciao Kimmy" mi sussurrò lui con quella sua voce, io risi. Afferrarono le loro valige e li vidi allontanarsi, sospirai e lentamente camminai nella direzione opposta. Uscii dall'aeroporto e chiamai mio fratello per farmi venire a prendere. Dopo qualche minuto arrivò Brian ed entrai nella sua auto. Un silenzio stordante riempiva l'auto.

"ti mancheranno?" mi chiese Brian per spezzare il silenzio. Io mi limitai ad annuire solamente e lui mi accarezzò il ginocchio come per conforto.
Gli porsi un sorriso dolce e lui ricambiò. Alla radio partì 'Drop It Like It's Hot' di Snoop Dogg e Pharrell Williams e subito io e Brian ci scambiammo uno sguardo complice, lui non ci pensò due volte ad alzare il volume e iniziare a cantare. Lo assecondai e iniziammo a cantare insieme, ridendo e ballando.

When the pimp's in the crib ma
Drop it like it's hot
Drop it like it's hot
Drop it like it's hot
When the pigs try to get at you
Park it like it's hot
Park it like it's hot
Park it like it's hot

E in questo modo arrivammo finalmente a casa. Entrammo e ognuno in camera propria. Decisi di prendermi cura di me stessa e mi chiusi nel mio bagno. Feci una doccia rilassante, mi asciugai e misi la crema corpo. Passai la piastra e indossai il pigiama, non avrei fatto nulla tutto il giorno quindi meglio stare comodi. Mi misi sul letto e aprii il computer, iniziando a studiare. Lo so che lavoravo già ma comunque seguivo la scuola online, non volevo restare indietro, avevo pur sempre 17 anni e non avevo affatto finito gli studi.

*skip time: il pomeriggio*

Ero ancora sul letto, mi distrassi quando sentii il mio telefonino vibrare e per curiosità lo presi e vidi che Angela mi aveva scritto.

"siamo appena atterrati a Milano! è stupendo qui, ci sono dei grattacieli enormi!" lessi il suo messaggio. Sorrisi e le risposi subito.

"immagino! divertitevi!" scrissi io, lei rispose con un cuoricino e io ridacchiai. Posai il telefono e dopo un po' scesi a cenare.
Ritornai di sopra e mi addormentai in un attimo.


scusate il capitolo corto🫶🏼

you're unforgettable      - Tom Kaulitz -Where stories live. Discover now