XV

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"amore di mamma, io e il papà usciamo e torniamo tardi, c'è la cena sul tavolo, dovete solo riscaldarla. Mi raccomando dopo mangiato mettetevi il pigiamino, lavatevi i dentini e a nanna. Brian ti racconterà una favola della buonanotte, state attenti e non aprite la porta a nessuno." Lessi il messaggio attaccato al frigo da una calamita a forma di balena. Avevo 7 anni e Brian ne aveva 14. La sera dell'incidente. Ci mettemmo a tavola ma visto che eravamo da soli ne approfittammo, accedemmo la televisione e mangiammo sul divano, cercando di non sporcare nulla. Sorrisi di gioia mentre mangiavamo e guardavamo "curioso come george". Finito di mangiare Brian prese i nostri piatti e li andò a mettere nel lavandino in cucina, poi ritornò. Dopo un bel po' di cartoni, ci addormentammo sul divano.

*skiptime: la mattina dopo*

"kim, kim svegliati dai" mi scosse la spalla Brian, io mi svegliai di scatto. Mi strofinai gli occhietti e mi stiracchiai.

"ciao Brian, mamma?"

"devono ancora tornare..." sussurrò lui, sembrava preoccupato.

"ma perché? dove sono mamma e papà?" iniziai a piangere, facendo i capricci. Brian mi abbracciò accarezzandomi la schiena.

"non piangere dai! shh, shhh... staranno tornando" cercò di rassicurarmi lui. Accese la televisione e io mi distrassi dai cartoni. Brian spostò il braccio e per sbaglio cambiò canale, andando sul telegiornale.

Ore 2 in punto, questa notte, 26 luglio, incidente in autostrada. Coppia di quasi quarant'anni morta a causa di un'altra macchina che li ha colpiti.

Erano le parole del tg, prima di mostrarci le foto. Erano la mia mamma e il mio papà. Ci immobilizzammo e Brian subito spense la tv. Erano morti...
~~
Mi svegliai di scatto. No, non di nuovo. Avevo sognato di nuovo la notte della morte dei miei genitori. Mi toccai la fronte ed ero tutto sudata, mi alzai dal letto e andai nel bagno. Mi spogliai ed entrai in doccia. Mentre passavo il bagnoschiuma sul mio corpo, ricordi spensierati e sereni con i miei genitori fecero spazio nella mia mente. Sorrisi tristemente, orgogliosa di essere la loro figlia, di essere stata educata da loro, di aver imparato cose da loro. Velocemente uscii dalla doccia e mi vestii comoda per stare in casa, ovvero pantaloncino di tuta e top. Scesi di sotto e c'era mio fratello che faceva colazione, lo salutai e mi unii a lui.
Mentre mangiavamo in silenzio, io parlai.

"ho rifatto quel sogno" dissi diretta e guardandolo. Lui si girò e sospirò.

"Kim lo sai che sono sempre qui con noi" disse lui, ma nelle sue parole c'era un pizzico di rabbia, si percepiva.

"beh io non li vedo! se ci stessero sicuramente starebbero seduti anche loro qui con noi" esclamai ovvia, iniziando ad agitarmi anche io.

"me ne stai facendo una colpa per caso? La colpa è di quello stronzo che non ha saputo portare una cazzo di auto! e ci ha tolto i genitori! per poi farci stare con gli assistenti sociali,ma per fortuna che c'erano i genitori di papà! altrimenti ci avrebbero mandato in un'altra famiglia, in un'altra casa." fece lui, cacciando tutta la sua ira e nervoso riguardo l'argomento. Io abbassai la testa, comprendendolo al 100%. Senza dire nulla, lo abbracciai. Lui ricambiò, e lo sentii singhiozzare così gli accarezzai la schiena.
Dopo un po', ritornai in camera mia. Decisi di chiamare Bill, avevo voglia di sentire il mio migliore amico. Mi misi sul letto a pancia in giù e presi il mio telefonino, composi il suo numero e dopo qualche squillo rispose.

"Hey! ciao, come stai?" mi chiese lui, e lì iniziammo a spettegolare. Ad un tratto però sentii una risata di sottofondo, era la sua.

"c'è anche lui lì con te?" chiesi, lui sospirò.

you're unforgettable      - Tom Kaulitz -Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang