XIII

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*skip time - UN ANNO DOPO*
3 giugno 2010.

(TW)
Mi alzai dal letto fresco e mi andai a lavare, avevo deciso che quel giorno l'avrei dedicato solo a me stessa. Non ero cambiata molto, ma ormai mi ero accorta anche io di essermi spenta. Uscita dalla doccia, mi asciugai e mi spalmai addosso ogni tipo di crema possibile. Pettinai i capelli bagnati, li avevo tagliati un pò e arrivavano sotto al seno. Presi il phone e il diffusore e lasciai i capelli al naturale. Indossai l'intimo e come ogni giorno presi la bilancia; "38 kili" era la scritta che segnava, mi stavo abituando a quel numero, che diminuiva sempre. Mio fratello e Angela mi spronavano a mangiare, non sapendo che una volta da sola mi mettevo due dita in gola per vomitare tutto. L'anno era passato tra alti e bassi, ma con il gruppo il rapporto non si è perso affatto, anzi. Bill lo sentivo qualche volta al giorno, come anche Gustav, Angela e Georg.
Invece lui completamente sparito dalla mia vita, non chiedevo neanche a Bill come stava. In estate sono stata parecchie volte a mare con la famiglia di Angela, altre persone che mi hanno vista crescere! ricordo che da piccola andavo sempre da Angela per giocare con la sua casetta delle bambole e per mangiare quei deliziosi dolcetti che preparava sua mamma. Invece a Natale e a Capodanno c'eravamo solo io e Brian, era ovvio che gli altri erano con le loro famiglie. Mentre al mio diciottesimo, il 14 dicembre, feci solo una piccola festa in un ristorante... inutile dirvi che Tom non era il benvenuto. Quando soffiai le candeline, niente mi sembrava reale; la realizzazione di essere diventata maggiorenne, le responsabilità, le opportunità, i sacrifici, i doveri, i cambiamenti. Pensai infine ai miei genitori, che mi si erano stati portati via troppo presto. A gennaio avevo iniziato a studiare per la patente, e avevo passato al primo colpo l'esame di guida finale; usavo la macchina di mia madre, era una Peugeot 308 bianca. Se ve lo state chiedendo, avevo lasciato il lavoro al market e non credo ci sia stato un vero motivo, probabilmente solo perché non mi andava più. Ed infine, quel numero telefonico di quell'azienda non l'avevo mai più chiamato. Avevo distrutto il mio sogno, e per chi? per uno stupido ragazzo che con poche parole mi aveva cambiata totalmente.
Mi guardai allo specchio un'ultima volta e lo schifo e disgusto che provavo verso me stessa era inqualificabile; ero così magra che mi facevo paura, mi si vedevano le costole e ormai non mi sentivo più sicura di me stessa. Per una diciottenne il peso normale sarebbe 60kg no? beh invece io ero l'eccezione della regola.
Indossai un outfit comodo:

Quel pomeriggio sarebbe venuta Angela da me, come anche quello prima e quello precedente ancora

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Quel pomeriggio sarebbe venuta Angela da me, come anche quello prima e quello precedente ancora. Ormai pagava anche lei l'affitto. Mi stava aiutando sia fisicamente che mentalmente con il problema del peso, peccato che io facevo vincere il mio impulso di rigettare tutto. Non volevo deluderla, ma era più forte di me, non volevo che nel mio stomaco ci fosse qualcosa per la paura di ingrassare. Il campanello suonò e mi affacciai alle scale, vidi Brian aprirle la porta e lei correre verso di me. Mi abbracciò e io ricambiai.

"Ciao amica mia! come stai oggi? ti ho portato delle fragole, le mangiamo insieme?" mi disse dolcemente, aggiustandomi i capelli dietro le orecchie. Andammo in camera mia e ci sedemmo sul letto, lei aprì la scatoletta di plastica e mi porse una fragola. Io negai con la testa e la sentii sospirare pesantemente.

you're unforgettable      - Tom Kaulitz -حيث تعيش القصص. اكتشف الآن