Capitolo 56. Bodie

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Il primo concerto è a Minneapolis. Ci andiamo col furgone, che abbiamo ridipinto prima che iniziasse il tour, tingendolo di verde e scrivendoci il nome della band con un sacco di colori diversi. Ho ancora della vernice addosso da quel pomeriggio.

Questa volta ho convinto Ryss a cedermi la branda di sotto, che prima di abitare insieme a lui piaceva di più. Dormiamo tutti insieme, ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine perché nella nostra casa in California abbiamo fatto una marea di pigiama party, tutti sdraiati per terra sui cuscini.

Ci mettiamo due giorni ad arrivare, due giorni in cui non facciamo altro che discutere e poi fare la pace sopra ad una birra fredda. Quando siamo lì, la stanza d'albergo, anche se siamo insieme a coppie, sembra più larga. Io e Ryss siamo costretti nell'ennesimo letto matrimoniale, mentre Maxine e Seth si tengono la stanza con i letti separati.

Chelsey mi viene a trovare non appena arriviamo, bussando mentre Ryss e io stiamo sistemando le nostre cose.

«Ciao Ryss» dice quando il mio amico le apre. «Vi ho portato una sopresina».

Entra quasi saltellando e si dirige verso di me. Dietro di lei appare Trent, come se uscisse da una torta in uno spot pubblicitario. Gli occhi di Ryss si illuminano e lui si butta subito tra le sue braccia.

Io mi scambio un'occhiata con Chelsey, che mi fa l'occhiolino. «Mi spieghi come hai fatto?» mormoro contro le sue labbra. Lei e Trent si sono conosciuti, qualche mese fa, ma non pensavo fossero in contatto.

«Gli ho promesso una cena in un tre stelle di Chicago, quindi dì a Ryss di aprire il portafogli».

«Pari o dispari per chi fa sesso in stanza?» offre Ryss, ma io mi affretto a scuotere la testa.

«Nessuno fa sesso in questa stanza, il letto è matrimoniale, che schifo» protesto.

«E dove lo facciamo?» protesta Trent, mentre Ryss gli stampa un bacio sorridente sulla bocca.

«Non ne avete già fatto abbastanza negli ultimi quattro mesi?» domando e Chelsey scoppia a ridere.

«Non è mai abbastanza» ribatte Trent e potrei essere d'accordo. «A che ora è il concerto?»

«Inizia alle nove di stasera. Vi hanno già dato i pass per stare con noi?» chiedo a Chelsey e lei annuisce.

Decidiamo di andare a pranzo tutti insieme, con anche Seth e Maxine. Facciamo una tavolata da sei nel ristorante dell'albergo e rompiamo le scatole a tutti quelli che sono intorno a noi. Seth ci racconta di cosa pensa sua nonna delle nostre canzoni, Trent si lancia su quello che piace a Ryss a letto e il mio amico diventa rosso come un peperone, e allora Maxine decide di raccontare cos'ha combinato il suo ragazzo la prima volta che hanno fatto sesso. Ridiamo tutti e io mi ritrovo immerso in questa atmosfera surreale. Un gruppo di amici ad un tavolo, una cosa che non avevo mai avuto.

La sera arriva presto e Philipe ci fa portare all'arena un'ora prima. Chelsey e Trent vengono con noi e a una certa appare anche il ragazzo di Maxine, un tizio che non conosciamo bene ma ha l'aspetto di un tipico californiano surfista.

Chelsey mi raggiunge e siede sul divanetto scuro mentre io tiro fuori i vestiti. Trent la affianca e ci osservano mentre ci spogliamo tutti e quattro. Non avevo mai visto Ryss spogliarsi con tanta disinvoltura davanti a tutti, ma ora i suoi occhi sono incollati a Trent e mi sembra completamente a suo agio.

Per questo album abbiamo cambiato abbigliamento. Abbandonato il look pomposo e pieno di fronzoli e trucco di Asleep with dancing feet, abbiamo optato per qualcosa di più leggero. Pantaloni neri svasati in fondo per tutti – eccetto Seth, che li ha stretti – , una nota musicale dipinta su una guancia e camicie colorate, e poi variazioni a discrezione di ognuno. Maxine porta una camicia viola con disegni a forma di saette, una cravatta e sulle cuciture laterali dei suoi pantaloni sono state applicate due strisce gialle. Seth ha la camicia verde, ma non ha voluto aggiungere nulla a parte un paio di braccialetti con perline di legno che ha fatto sua sorella e che indossiamo tutti quanti. Io ne ho due. Ryss ha scelto una camicia color salmone, molto sobria, e anche lui porta la cravatta. Io invece ho tenuto la camicia color ciano e sopra un gilet grigio. In compenso, visto che il nome dell'album è Barefoot, abbiamo convinto Philipe a farci andare tutti scalzi.

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