𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈 (in revisione)

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🌹💙

Alcuni giorni erano passati dall'ultima volta che aveva messo piede in casa di Camille.
Quest'ultima non era ancora tornata a scuola, per questo Rosa e i suoi amici non si dimenticavano di contattarla ogni tanto, per assicurarsi che stesse bene.

Nel frattempo, continuava a pensare al "patto" stretto con Oscar quel pomeriggio. Da allora non lo aveva ancora incrociato nei corridoi e per poco non le venne il dubbio che nemmeno lui stesse frequentando le lezioni.

Finché quel giorno, durante l'intervallo, finalmente lo trovò. A quanto pare doveva piacergli particolarmente andare sul tetto, mentre il suo cuore non gradiva per niente; quando lo rivide lì per poco non le venne un infarto, pensando volesse provare a togliersi la vita un'altra volta.

Per cui vederlo seduto a terra, intento a leggere un libro, la tranquillizzò.

«Ho bisogno di comprendere più a fondo le emozioni umane.»

Non aveva ancora capito cosa intendesse dire e infatti lo stava rintracciando proprio per questo. Se davvero voleva il suo aiuto di certo non poteva aspettarsi di cercarla solo quando gli faceva comodo, dovevano per lo meno andare d'accordo prima.

Per carità, Rosa si sarebbe tolta un rene per Camille e l'avrebbe aiutata in ogni caso, solo non accettava questo comportamento da parte di Oscar nei suoi confronti.

«Oi» lo salutò, arrivatagli vicino. Il ragazzo sembrò non prestarle attenzione, eppure era proprio davanti a lui.
La blu sospirò, sedendosi al suo fianco, cercando di capire che cosa stesse leggendo, senza successo.

«Lo sai, non siamo proprio partiti bene noi due, ma possiamo sempre rimediare» esclamò energica, volendo trasmettergli il suo entusiasmo; niente, freddo come una statua di ghiaccio, e non si sarebbe sciolto nemmeno in mezzo a una giornata di sole nel deserto.

Continuava a ignorarla, avanzando di pagina in pagina. Non stava neanche ascoltando musica, per cui la sentiva eccome!

«Sai, stavo pensando che potremmo essere amici» gli sorrise a trentadue denti, forzato ovviamente. In realtà non sapeva nemmeno se voleva essere sua amica, ma di certo non potevano comportarsi come degli estranei.

«O possiamo rimanere anche così, non c'è problema» alzò le mani, dichiarandosi indirettamente non colpevole delle sue possibili risposte. Oscar però sembrava davvero non volerle dare corda e la cosa la fece innervosire.

«La seconda che hai detto» rispose dopo un po'.
«Come vuoi» sbuffò Rosa, lasciandosi andare con la schiena vicino alla ringhiera. Era scomodo stare seduti su quel pavimento, come faceva lui a rimanere in quella posizione senza muoversi di un centimetro?

Era come se fosse semi steso sul letto, con le gambe incrociate in avanti e seduto con il busto.

«Camille sta bene?» attaccò a un certo punto, voleva almeno avere una conversazione decente con lui o non sarebbe mai riuscita a rimanere fedele a quel patto.
«E' ok» disse semplicemente.

"E' ok che significa? Sta bene si o no?" pensò infastidita. Incredibile come fosse un ragazzo che andava sempre dritto al punto quando parlava ma allo stesso tempo sapeva essere insopportabilmente vago.

«Sei un mistero vivente» fece una smorfia, portandosi le braccia al petto, piegando un ginocchio mentre l'altra gamba era ancora distesa a terra.
«Non sei la prima persona a dirmi una cosa del genere» rispose composto, con ancora gli occhi fissi su quelle pagine.

«Almeno posso sapere cosa stai leggendo?»
«Non capisco perché dovrebbe importarti»

"Perché sto cercando di fare una cazzo di conversazione come i normali cristiani forse?!"

Rosa indelebile (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora