capitolo 21

2.6K 82 14
                                    

POV'S GIOIA

Mi sveglio di scatto a causa di un forte rumore. Cerco di aprire gli occhi ma vengo colpita dalla luce, quindi li richiudo subito. Si continuano a sentire dei colpi e un signore che urla.

Piano piano apro gli occhi e giro lo sguardo per vedere ciò che mi circonda.

Mi trovo nella mia stanza d'ospedale, sul letto vicino a Gloria che dorme ancora.

Mi alzo lentamente per non svegliarla e mi reco fuori dalla stanza per vedere chi è lo stronzo che sta urlando.

Vedo un signore con il camice, quindi suppongo sia un dottore, che urla ad un altro dottore che ha la testa bassa.

Il dottore arrabbiato sta per lanciare un libro al dottore ma per sbaglio colpisce me.

"E tu chi cazzo saresti? Va via!" Urla il dottore verso di me, mentre io mi porto una mano sul naso, dove mi sta uscendo il sangue a causa del colpo.

Il dottore arrabbiato si gira verso l'altro dottore.

"TU.. - lo indica con un dito - SEI LICENZIATO!! NON MI INTERESSA SE NON TI POSSO LICENZIARE IO, TROVERÒ UN MODO PER CONVINCERE I KING A LICENZIARTI!!" Urla quest'uomo.

-quindi mio padre è il proprietario, sei fottuto - penso facendo un ghigno tra me e me.

Io chiudo gli occhi facendo respiri profondi, cercando di calmarmi.

"Mi scusi, lei chi è?" Chiedo calma.

"Non sono cazzi tuoi, torna nella tua stanza, e se dici a qualcuno che ti ho colpita io, ti farò passare il resto della tua vita sottoterra!" dice lui minacciandomi.

"E se non volessi?" Lo provoco.

Lui si avvicina fino a far sfiorare i nostri nasi, ma io continuo a tenere la testa alta.

"Tu lo farai, eccome. Se non vuoi morire" dice per poi cacciare un coltello e puntandomelo al collo.

Ho paura, ma non glie lo dimostro e continuo a tenere la testa alta

"Non lo farò" continuo io, sfidando praticamente la persona che mi punta un coltello al collo.

Stava per dire qualcosa, quando vedo una pistola puntata sulla sua tempia sinistra.

"Abbassa subito quel coltello da mia sorella o ti uccido, Walten" dice la voce minacciosa di Xavier.

Vedo che "Walten" spalanca gli occhi e allontana il coltello da me per poi alzare le mani, girandosi piano verso Xavier.

Io sorpresa, giro anch'io la testa verso di lui e vedo che dietro di lui ci sono i miei fratelli e mio padre che non distolgono lo sguardo da Walten.
Lo vogliono morto, si vede dallo sguardo.

"Gioia!" Sento urlare e mi giro verso mia sorella che mi sta guardando preoccupata.
Si avvicina e controlla che io non abbia ferite.

"Stai bene? Hai bisogno di qualcosa? Ti ha fatto male? Lo uccido se ti ha fatto qualcosa" dice velocemente ma io la interrompo.

"si sto bene" dico sorridendo e lei addolcisce lo sguardo per poi abbracciarmi. Dopo poco ci stacchiamo e ci giriamo verso i nostri fratelli che guardano ancora Walten.

"Ehi ragazzi, lasciatelo perdere e portatemi via da questo maledetto ospedale" mi lamento io, ma mi ignorano completamente.

"Ragazzi" li chiamo io, alzando un po' la voce, ma non mi rispondono.

Xavier abbassa la pistola e sciocca le dita. Pochi secondi dopo arrivano degli uomini.

"Portatelo via" dice Xavier e i due uomini portano via Walten.

"Ehi ragazzi" dico io.

"Come si è permesso di puntare un coltello al collo di mia sorella?!" chiede incredulo Matthew.

"Lo uccido" dice Adrian.

"Ehi ragazzi, non fa niente. Sto bene, vedete?" dico e faccio un giro su me stessa.

Tutti girano lo sguardo verso di me.

"Ci mancherebbe soltanto che ti avesse fatto del male,gli avremmo fatto pentire di esser nato" dice minaccioso mio padre, e io deglutisco silenziosamente, spaventata anch'io.

"Dai non pensiamoci. Mi dimettono?" Chiedo allegra.

"No non ancora" mi risponde Matthew e io mi rattristo subito.

"Perché?" Chiedo triste.

"Devono finire di fare alcune analisi" mi informa Matthew e io mi avvicino velocemente a mio padre.

"Papà, ti prego, portami via di qui" imploro abbracciandogli la vita.

"Piccola, devono fare prima delle analisi. Oggi pomeriggio forse ti possono dimettere" mi accarezza la faccia.

"Ma io sto bene" mi lamento io.

"fai gli esami e ti prometto che ti porto al mc" ed è a causa di queste parole che mi ritrovo a farmi degli esami inutilemente.

"I risultati verranno consegnati fra qualche giorno, la signorina Gioia per ora può essere dimessa" dice il dottore e io faccio dei salti di gioia dentro di me.

"Grazie mille dottore, ora vado a prendere le mie cose dalla stanza" dico felice prima di correre verso la mia stanza d'ospedale.

Prendo le poche cose che avevo lì a corro da mio padre.

"Mi porti al mc?" Chiedo facendo una faccia da bambina, facendo ridere sia lui che i miei fratelli.

"Voglio venire pure io al mc" dice Gloria e io rido porgendogli la mano che lei subito accoglie con la sua.

"Allora andiamo" dice nostro padre e noi camminiamo felici verso l'uscita dell'ospedale.

Arrivati al mc i nostri fratelli e nostro padre vanno ad ordinare, mentre io e Gloria decidiamo di rimanere al tavolo. Parliamo di varie cose fin quando non arriva la nostra famiglia con il mc.

Io e Gloria facciamo un verso di felicità e, una volta tutti seduti, iniziamo a mangiare. Tra chiacchiere e battute ci divertiamo, fino a quando non veniamo interrotti da delle ragazze.

"Ciao" salutano timidamente guardando me e Gloria.

Noi ci giriamo verso di loro e quando notiamo che sono agitate, addolciamo lo sguardo e sorridiamo gentilmente.

"Ehi ciao" saluta mia sorella.

"Vi possiamo aiutare?" Chiedo gentilmente.

"Vi vorremmo chiedere se potessimo fare una foto, è da tempo che la vogliamo fare con voi, ma non avete più partecipato a nessuna gara, perciò non abbiamo mai avuto tempo" spiega una delle due. Io all'inizio non avevo ancora capito, ma una volta che realizzo mi giro verso di Gloria e noto che anche lei ha capito. Mi giro verso le ragazze e mi alzo sorridendo.

"Perché no? Vieni Glo" dico io e mia sorella si alza.

"Oddio davvero?! Grazie, grazie grazie" dice una ragazza e prende subito il telefono per farea foto. Ci. mettiamo in posa e una volta scattata ci rimettiamo al posto.

"Potreste anche autografarci il vostro cd?" Ci chiedono prendendo due CD da dentro la loro borsa. Sono i CD contenenti la maggior parte di esibizioni che abbiamo fatto.

"Certo" dice gentilmente Gloria prendendo un CD mentre io prendo l'altro. Una volta autografati i CD, le ragazze ci salutano emozionate e corrono via.

Noi ci sediamo e guardiamo in nostri fratelli e nostro padre, che nel frattempo hanno assistito a tutto.

"Siete famose o cosa?" Chiede Daniel.

Io e Gloria ridiamo divertite e decidiamo di raccontargli chi sono le "the mafia twins"

The mafia twins Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora