Capitolo 19- proposta di lavoro

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POV LAVINIA
Quando mi stacco mi sembra tutto troppo surreale. Il bacio non può essere stato vero, ma lo sono sognata... Sto ancora sognando, per forza.

Torno a lavoro con un sorriso impossibile da nascondere.
<poi mi racconti tutto, ora porta i cappuccini al tavolo 15.>
<contaci capo.> E dopo aver preso il vassoio da Samu, vado verso il tavolo indicadomi, proprio nel momento in cui rientra Paulo.
È così bello, con quella maglia attillata, mentre si lecca le labbra e mi rivolge quello sguardo, il suo sguardo.
<oddio scusi!> restando impallata a guardare Paulo, non mi accorgo di essermi quasi scontrata con un signore che si era alzato dal tavolo.
Mi rimetto un attimo composta, sperando che nessuno abbia visto niente e porto finalmente il vassoio a tavolo.
<a voi.> saluto e torno al bancone.
Ignorare la presenza di Paulo è alquanto difficile, ma almeno avendolo qui vicino i dubbi sulla situazione aspettano ad arrivare.

<Lavinia, puoi venire un attimo?> inaspettatamente vengo chiamata da ElSharawy, seduto ovviamente affianco all'argentino.
<si?>
<senti io ho una proposta lavorativa da farti.>
a questo punto vedo Paulo irrigidirsi, perché si, io ho sempre attenzione verso di lui.
<di che proposta si tratta?>
<organizzo una festa sabato e mi servirebbe qualcuno per cucinare e servire da mangiare...>
<tipo catering?> chiedo io.
<si, esatto. Saresti disponibile?>
Questa proposta così su due piedi mi spiazza un attimo, però sarebbero comunque dei soldi in più ed i soldi non si possono rifiutare.
<ah, ovviamente puoi portare qualcuno per aiutarti, avresti carta bianca su tutto.>
<va bene, ci sto.>
<grande, mi hai salvato.> io ero pronta per stringere la mano, ma lui si alza e mi abbraccia.
<dovrai abituartici, ormai siamo amici.> mi fa cenno con la testa verso Paulo. Io sorrido imbarazzata e l'altro si mette una mano in faccia con fare disperato.
<ok ok, ora noi andiamo a pagare, te Paulo resta pure qua, tranquillo con calma, fai quello che devi fare che ti aspettiamo fuori.>
E dopo che il numero 21 manda a fanculo il numero 7, eccoci di nuovo soli.

Per prendere più tempo mi metto a togliere le cose dal loro tavolo, con molta lentezza, così Paulo ne approfitta per parlarmi.
<avevo detto a Stephan che non doveva chiedertelo.>
<e che sarà mai, a me fa solo bene avere del lavoro in più. Sai com'è, più soldi da spendere in giochi.> dico scherzando, prendendo gli ultimi piattini.
<è che avrei preferito averti come mia ospite.> quasi mi tremano le mani quando sento queste parole uscire dalla sua bocca.
<come?> Lui si poggia con la schiena sulla sedia e mi squadra.
<l'importante è che stiamo entrambi li, ci sarà una prossima volta per andare insieme.>
<sicuramente.> avrei voluto far uscire una risposta decisa, da vera girlboss. Invece è uscita come una domanda, del tipo "sarà veramente possibile una cosa del genere?"
Così, senza proferire altro, sorrido timidamente e me ne torno verso il bancone.

Arrivo da Samu che deve aver visto tutta la scena e sta trattenendo un sorrisino.
<sbaglio o gli argentini hanno un altro tipo di fascino?>
<oh no, è solo Paulo Dybala cara> e detto questo continuo a girare per i tavoli,
fidandomi di tanto in tanto per scambiare due sguardi con quel calciatore che dopo un po' raggiunge gli amici fuori.

Mannaggia a quelle sue labbra, e ora come lo ammetto a Miriam, a mia mamma, ma soprattuto a me stessa che mi sto prendendo una grande cotta impossibile???

meglio non commentare la Roma nelle ultime partite, concentriamoci sul capitolo che è meglio...

Famiglia||Paulo Dybala Where stories live. Discover now