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«Credo che sia illegale costringere ai ragazzi di andare a scuola anche ad Halloween

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«Credo che sia illegale costringere ai ragazzi di andare a scuola anche ad Halloween.» comincio a lamentarmi con San, che inizia a ridacchiare e vuole farmi ragionare «Non è una festa come il Natale».

«So che non ti piace, però almeno potresti fingere. È comunque una festa e dev'esser rispettata.» subito ribatto dopo nemmeno un secondo di silenzio.

Non ho mai sopportato il suo considerare la mia festa preferita, una completa perdita di tempo, una bambinata. Lo vedo sorridere, rendendo ancora più complicato il vedere il colore dei suoi occhi taglienti, mentre i corti capelli corvini gli cadono sulla fronte.

«Cosa ne dici se stanotte andiamo nella casa mezza bruciata dentro il bosco?» cerco di mantenere il tono basso, in modo da non farmi sentire dagli altri studenti. Smette subito di ridere ed esordisce «Non starai parlando della casa delle Delacroix?».

Annuisco subito al sentire il cognome delle streghe più famose della storia della città. «Sai che sono solo leggende, giusto? La tua convinzione mi preoccupa.» subito vuole spegnere il mio entusiasmo, però subito faccio spallucce, giocando con il suo senso di colpa.

«Va bene, vale a dire che andrò da solo.» esordisco cercando di ignorare la sua presenza e in men che non si dica, subito si arrende con tono sconfitto «Eh va bene. Ma devi smetterla di giocare con il mio senso di colpa».

Gli faccio spallucce mentre la sua espressione non riesce a non farmi ridere, sapendo di averlo convinto, e la gioia di poter entrare nella casa delle Delacroix è un qualcosa di indescrivibile.

[...]

Non c'è una casa senza addobbi per la festa migliore di tutto l'anno, zucche dappertutto, decorazioni spaventose e tutti si preparano ai contest dei vari quartieri.

Fortunatamente la giornata scolastica arriva al termine e così mi avvicino al mio migliore amico «San, andiamo a far visita alle Delacroix.» colpendo il suo braccio con il mio gomito.

Ormai non può tirarsi più indietro, controlliamo che nessuno possa vederci e ci dirigiamo alla dimora abbandonata e quello che rimane dopo l'incendio provocato secoli fa.

Si conosce ben poco delle tre sorelle Delacroix, solo che erano streghe e vennero condannate a bruciare insieme alla loro casa. Probabilmente sono ancora l'unico che crede a tutto questo, mentre il resto della gente crede che sia solo una leggenda, giustificando la casa mezza bruciata con un incendio accidentale.

Entriamo nella casa e comincio a cercare un qualcosa che non so, gettando gli occhi dappertutto. «Dai, Wooyoung andiamocene. Sono tutte stronzate. Sai che tutto ciò che si dice su questa casa, sono solo leggende per spaventare i bambini, e in quanto tali sono di pura fantasia.» il suo tono risuona nella stanza abbrustolita a causa dell'incendio di qualche secolo fa.

«San sai benissimo che ogni leggenda, per quanto possa essere di fantasia, c'è sempre uno spirito di verità? Io ora sto cercando quello spirito...» mi interrompo subito dopo e propongo eccitato «Potremmo fare una seduta spiritica?» ma l'altro subito mi guarda male, dicendomi «Non esistono i fantasmi, come non esistono i vampiri, licantropi, zombie e tanto meno streghe».

«Dici così solo perché hai paura.» subito guardo in faccia la realtà, continuando a spulciare dappertutto. Lo sento infastidito dalla mia frase e cerca subito di difendersi «No, sono solo scettico, tutto qui».

Mi volto verso il corvino e subito sgrano gli occhi, indicando dietro al suo corpo «San, non ti girare... c'è qualcuno...» posso soltanto prevedere il panico farsi strada nelle sue vene e lo spettacolo è qualcosa di impagabile.

Non appena si gira, caricando un suo urlo spaventato e avvicinandosi a me, comincio subito a ridere. «Wooyoung, ma sei impazzito?!» mi colpisce subito il braccio, mentre continuo a godermi il fatto di aver ragione.

«Cosa ti avevo detto? Hai paura.» finisco col ridacchiare, continuando così a ispezionare l'intera zona, fino a che trovo un foglio di carta che sembra essere stato protetto dal fuoco di quei secoli, e la scritta è quasi intatta.

«Non è vero, mi hai spaventato perché pensavo che fosse un ragno, tutto qui. Non credo a queste cose tra streghe, spiriti e creature varie.» posso sentirlo continuare a difendersi, ma la mia attenzione viene rapita da quel foglio ingiallito dal tempo e con i bordi bruciati.

«San, guarda qui.» guardo meglio il contenuto del foglio, lasciando che lo veda anche il corvino, poi leggo la scritta con qualche difficoltà.

«O spiriti antichi, dalla morte riportate, dal tempo lontano, in questa notte giungiate. Dal regno delle ombre, col vostro potere, ascoltate il mio appello, venite a vedere.» emetto un leggero cenno col capo, guardando meglio il foglio. Sembra quasi essere una poesia o anche un incantesimo, ma mi suona subito il cellulare.

Guardo il contatto che mi ha chiamato e noto essere mia madre, così subito piego il foglio e lo inserisco nelle tasche dei pantaloni. «Andiamo. Mia mamma mi ha appena chiamato.» faccio cenno a San di seguirmi verso l'uscita, ma subito mi interrompe «Davvero vuoi prenderti quel foglio e portartelo a casa?».

Lo guardo meglio e annuisco convinto «Ovvio. Sono un amante di queste cose. Immagina se possa essere un incantesimo, a cosa serve? Poi ci sarà un motivo per il quale sia l'unica cosa sopravvissuta al tempo e all'incendio.» subito dopo lo convinco nel ritornare a casa.

[...]

«San ho perso il braccialetto.» mi fermo nel travestirmi, notando così il polso spoglio e comincio ad andare in panico nel pensare a dove possa trovarsi l'accessorio.

«Ti sarà caduto.» cerca di farmi pensare subito dopo, ma la mia testa comincia ad andare alla casa delle Delacroix. «Mi sarà caduto nell'abitazione bruciata. Dobbiamo tornarci, devo riprenderlo.» lo avviso, ma poi vengo interrotto da mia mamma che subito domanda «Di cosa state parlando?» però cerco subito di dirle una mezza verità.

«Ho perso il bracciale e dobbiamo andarlo a cercare.» non le do ulteriori spiegazioni, così prendo il polso di San e lo tiro fuori casa. «Non allontanatevi troppo. Noi staremo alla festa.» mi parla a voce alta, mentre finisce di prepararsi per andare ad una specie di fiera.

Ci precipitiamo verso la casa, ancora una volta, cominciando a cercare il mio braccialetto. «Incredibile come la casa assuma un altro aspetto di notte. Se credessi agli spiriti e cose del genere, farebbe quasi paura.» confessa il corvino, mettendosi poco dopo a cercare insieme a me.

Mi avvicino alla porta per poter ispezionare l'interno, ma subito mi gelo nel vedere tre signore nella casa. Il colore dei capelli è diverso in ognuna di loro, uguale come i vestiti, sembrano essere perfette per halloween se non fosse per la somiglianza con le streghe Delacroix.

«Sorelle, siamo tornate? Siamo vive?» pronuncia una delle tre, dai capelli rossi e un vestito verde e viola. Cominciano ad esultare, dopodiché si fermano «Aspettate, vale a dire che qualcuno ha letto il nostro incantesimo».

Ricordo subito l'incantesimo che ho letto e poi preso con me «Saranno tre pazze che si credono le tizie della leggenda.» noto subito il tono superficiale di San, così comincio a battibeccare con lui, quando noto che ci hanno sentito.

Opposites Haunt Together || WooSanWhere stories live. Discover now