Cap 59 | Due parole.

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1 aprile.

Crucio: la maledizione della tortura. Una parola.

Sectrumsempra: la maledizione tagliente più mortale. Una parola.

Bombarda Maxima: un incantesimo che potrebbe far esplodere il petto di una persona dall'interno verso l'esterno in un'agonia straziante e inimmaginabile. Due parole.

Avada Kedavra: la maledizione mortale, l'incantesimo così potente da spingere l'anima di una persona fuori dal corpo e porre fine alla sua vita all'istante. Era la maledizione oscura più potente ed esistente e bastavano solo due parole per usarla.

Hermione aveva sentito e usato quegli incantesimi centinaia di volte. Aveva visto cosa potevano fare. Aveva visto l'assoluta devastazione che poteva essere causata ad un altro essere umano con la giusta combinazione di parole, eppure, in oltre dieci anni di guerra, non aveva mai visto un uomo essere così completamente distrutto da due semplici parole come quelle che Theodore Nott aveva ricevuto.

"Ciao, piccolo." Questo fu tutto quello che ci volle per spezzare Theo. Nessun raccapricciante incantesimo seguiva quelle due parole. Non c'era voluta alcuna magia. Solo un piccolo saluto. Solo due parole, solo tre sillabe, e Theo era caduto in ginocchio.

In quei primi istanti dopo che Daphne aveva parlato, tutti la fissavano. Nessuno si mosse. Nessuno respirava. E attraverso il silenzio inquietante che eclissava l'atrio, Hermione giurò di poter sentire il cuore spezzato di Theo che si aggiustava. Poteva sentire l'ago perforare i bordi lacerati del suo cuore e rimetterli insieme, solo per farlo cadere di nuovo a pezzi quando lei parlò.

"Ciao, piccolo" Questo fu tutto. Questo era tutto quello che era servito perché uno dei Mangiamorte più temuti e assetati di sangue di tutti i tempi si spezzasse anima e corpo.

Dal momento in cui lei lo aveva guardato, Theo non era riuscito a staccare gli occhi da Daphne. La fissava nello stesso modo in cui gli uomini fissano la luce quando muoiono, come se non riuscisse a credere che fosse reale, come se potesse svanire se solo avesse battuto le palpebre una volta. Era caduto in ginocchio e la bacchetta che Hermione gli aveva dato gli era scivolata di mano e aveva sbattuto contro il pavimento ai suoi piedi.

E Daphne era affascinata da Theo tanto quanto lui lo era da lei. Lei semplicemente lo fissava. Le sue labbra tremavano e sembrava a malapena consapevole delle lacrime che le scorrevano lungo le guance. Sembrava a malapena essere consapevole di nient'altro che Theo di fronte a lei.

Era allo stesso tempo la cosa più bella e allo stesso tempo sconvolgente che Hermione avesse mai visto.

"Come?" chiese Malfoy. La sua voce era instabile quanto lo erano state le ginocchia di Theo. "Non può essere vero. Daphne è morta. L'abbiamo vista morire tutti..."

Hermione lanciò un'occhiata a Malfoy. Non riusciva nemmeno ad immaginare come dovesse essersi sentito. I suoi occhi tremolavano per l'emozione mentre fissava la sorella che pensava fosse morta anni prima. La sua bacchetta era ancora nella sua mano ma l'aveva abbassata.

Crouch sorrise maliziosamente da sopra la testa della Mustang-Daphne. "L'hai vista morire? Ne sei assolutamente sicuro?"

"Sì," Malfoy deglutì a fatica. "È... qualcosa che nessuno di noi potrà mai dimenticare", disse, con dolore in ogni sillaba.

Il terribile sorriso di Crouch si allargò ancora più in alto. "Hai pianto una sconosciuta in tutti questi anni. Keira, credo che il suo nome fosse. Keiraaa..." La voce di Crouch si spense e guardò Daphne.

"Barker," anche se Daphne finì la frase di Crouch per lui, i suoi occhi continuavano a non lasciare Theo. "Keira Barker."

"Ecco," ridacchiò Crouch. "L'adorabile Keira Barker. Un soldato. Un generale di alto rango nell'esercito babbano. Era molto intelligente, anche un eccellente leader, fino a quella missione a Bristol, dove condusse il suo squadrone in una trappola in cui una Mangiamorte bionda particolarmente dispettosa aveva impostato -"

Secrets and Masks | By Emerald_Slytherin.Where stories live. Discover now