Resa dei conti

23 4 0
                                    

Tommy guida seguendo le mie indicazioni.

Il silenzio in macchina è assordante e interrotto solo dalle mie direttive stradali. Le mani di Tommy stringono ancora nervosamente il volante e dal suo sguardo, capisco quanto gli stia costando in termini di sforzo, l'aver accettato di parlare con me. Mi sento terribilmente in colpa, non avrei mai voluto ferirlo.

Il giorno in cui andammo a visitare le cascate, passammo davanti ad un bellissimo campo di viole. Mi sarei voluta fermare, per scattare qualche foto ma il piano della giornata era troppo fitto per prevedere soste aggiuntive, fuori dal programma di Chloe. Mi sono ripromessa di tornare a visitarlo prima di partire ed è proprio lì che sto portando Tommy.

Siamo quasi arrivati. Propongo di parcheggiare la macchina sul ciglio della strada ed addentrarci per pochi metri a piedi. Lui mi segue in silenzio, quasi rassegnato. Facciamo pochi passi quando riconosco il cespuglio d'entrata che vidi quel giorno. Sposto leggermente qualche ramo per creare un'apertura e mi ritrovo davanti ad una distesa di fiori viola, stupenda. Tommy cerca di non darlo a vedere ma i suoi occhi si sono allargati un pochino, catturati dalla mia stessa visuale.

Lo invito ad entrare e seguirmi verso un albero immenso e perfetto sotto al quale sedersi. Mi accomodo e aspetto che lui faccia lo stesso. Ci pensa un po' prima di accontentarmi ma alla fine si siede. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, godendoci la vista di questa distesa di fiori colorati. Poi prendo coraggio ed inizio a parlare.

"Mi devi scusare Tommy. Credimi quando ti dico che non avrei mai voluto che andasse così. Mi sento malissimo all'idea di averti ferito" dico, aspettando da lui una risposta che non arriva.

"Forse il modo migliore per spiegarti tutto, è quello di raccontarti la storia dall'inizio" aggiungo dopo qualche secondo.

Tommy si volta verso di me, senza dire niente, e dal suo sguardo capisco che è disposto ad ascoltare la storia. Prendo un paio di respiri profondi ed inizio a raccontare tutto dal principio, cercando di essere il più dettagliata possibile.

Racconto della prima volta che io e Lele ci siamo incontrati, al pub a Trilussa e di come mi abbia riaccompagnato a casa, offrendomi il suo aiuto senza conoscermi, pur abitando dall'altra parte di Roma rispetto a me. Racconto del nostro incontro casuale in mezzo alla strada, e del pranzo insieme. Racconto di quanto ci sia rimasta male quando è sparito, di come mi sia sentita un'illusa ad aver creduto ad una storia così utopica. Descrivo la serata al Moonlight e la mia sorpresa nel vederlo lì e scoprire che fosse un caro amico di Chloe. Parlo del nostro incontro sotto casa, quando Lele mi aspettò sui gradini del portone e del nostro bacio, consapevole che fu proprio Tommy ad accompagnarmi quella sera. Ho titubato qualche secondo se raccontare questo particolare ma alla fine ho deciso di essere il più sincera possibile. Infine, racconto della prima serata qui a Villa Alba, quando ci siamo finalmente rivisti, omettendo solo qualche particolare. Parlo per circa 20 minuti e Tommy non mi interrompe mai, ascoltando con attenzione tutto quello che ho da dire. Concludo dicendo che non è mai stata mia intenzione ferirlo e che quando siamo usciti insieme, per me Lele era effettivamente un capitolo chiuso. Aggiungo che se avessi saputo come sarebbe andata a finire, sarei stata subito chiara con lui in merito ai miei sentimenti. Credevo davvero di poterlo dimenticare e la presenza di Tommy è stata una boccata d'aria fresca per me in quei giorni. Gli elenco tutti i motivi per i quali credo che sia fantastico e poi finalmente smetto di parlare.

Tommy guarda fisso davanti a se, riflettendo probabilmente, su quanto ho appena detto.

L'attesa del suo verdetto mi sta snervando ma non oso chiedergli nulla, voglio che si prenda tutto il tempo di cui ha bisogno. Poi, dal nulla, interrompe la sua riflessione e si volta per guardarmi.

Verde CacciatoreOnde histórias criam vida. Descubra agora