Keep going

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Durante il viaggio di ritorno ho raccontato gli ultimi sviluppi a Nemi, eravamo solo io e lei in macchina. Rori è tornata con Alex, e Michi ha deciso di farsi accompagnare da Mat. A causa di tutti i recenti avvenimenti, non ho avuto modo di approfondire con lei gli sviluppi della sua situazione con Matteo e sono curiosa di sapere se sia arrivata ad una qualche decisione a riguardo. Le proporrò di vederci in settimana, in modo da poterne parlare tranquillamente davanti ad un caffè.

"Sei pensierosa" mi dice Nemi.

"Si, sono combattuta su cosa fare" rispondo.

"Parli di Lisbona?"

"Si, ho promesso che sarei andata e non voglio infrangerla ma allo stesso tempo, credo serva a tutti e due stare separati per un po'" dico.

"Io credo ti sia già risposta da sola V. Andrai a Lisbona, questo è certo, solo non prima di qualche giorno. Concediti un paio di settimane almeno" dice, continuando a guardare la strada davanti a se.

"Si hai ragione".

"Con Tommy cosa pensi di fare invece?" chiede.

"Devo restituirgli le Airpods, quindi credo di non poter tardare più di tanto l'incontro" rispondo.

"Da come me ne hai parlato mi sembra un ragazzo fantastico V. Non avere paura di incontrarlo, è sempre stato molto comprensivo nei tuoi confronti e non è detto che il giorno in cui gli riporterai le cuffie, sarà necessariamente il momento in cui dovrete parlare di tutto quello che è successo. Ti ha concesso del tempo per riflettere e sarai tu a decidere quanto te ne servirà" afferma, decisa.

"Sei veramente molto saggia, te l'ho mai detto?" dico, sorridendo.

"Qualche volta, troppo poche per i miei gusti" risponde, ridendo.

"Hai pienamente ragione però. A tal proposito che ne dici se passiamo ora al pub a riportargliele? Se ci sei tu, dubito che possa crearsi la situazione giusta per un confronto. Mi aiuterai a prendere tempo" dico, entusiasta.

"Mi spieghi come faresti senza di me che ti paro il culo tutte le volte?" chiede.

"Proprio non lo so, credimi" rispondo, ridendo.

Siamo finalmente arrivate a Roma e deviamo di poco la strada verso casa per passare davanti al nostro solito pub. Non sono sicura che Tommy lavori stasera ma tentar non nuoce. Parcheggiamo come al solito in doppia fila: in questo quartiere è impossibile trovare parcheggio. Scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo spedite verso il bancone. E' qui. Lo intravedo dalle finestre del pub e lo riconosco dalle spalle larghe e dal braccio tatuato. Appena ci vede arrivare il suo viso si allarga in un sorriso, ancorando i suoi occhi ai miei.

"Ciao ragazze! Non credevo di vedervi qui così presto" dice, salutandoci.

"Siamo appena tornate ed ho pensato di passare a portarti le cuffiette prima di andare a casa" dico, sorridendo.

"Grazie mille V, non dovevi. Ci saremmo potuti vedere in questi giorni" dice, mentre il suo sguardo si fa leggermente pensieroso. Che stia pensando che sto cercando di evitare di incontrarlo in privato?

"Non c'è problema, era di strada e magari ti sarebbero potute servire" dico, continuando a sorridere.

"Già che ci siamo, shottino?" chiede Nemi, guardandomi.

No cavolo, vorrei sbrigarmi ad andare via da qui. Nemi continua a guardarmi con sguardo supplichevole e sembra volermi ricordare che glielo devo, visto i mille favori che mi ha fatto in questi ultimi giorni.

"Va bene, dai. Uno solo però" dico, dandogliela vinta.

"Dai sediamoci dieci minuti allora, sono sicura che Tommy sarà così gentile da portarceli al tavolo, vero?" dice, ammiccando verso di lui.

Verde CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora