In una Notte Malinconica

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Ho ancora migliaia di coppie su cui vorrei scrivere delle storie? Assolutamente si. Ho ancora scritto un storia super mielosa su Prapai e Sky? Ovviamente si. Non posso farci nulla, sono pienamente consapevole di avere una storia dedicata a loro in corso ma mi è venuta questa perla e non potevo non pubblicarla.

Serie: Love in The Air

Non esistono davvero buone o cattive scelte, solo ramificazioni di una sola storia che portano allo stesso finale.

'L'aria sapeva di malinconia quella sera, c'era quella dannata sensazione di perdita che alleggiava intorno a me. Il mio bicchiere era ancora vuoto, ricordo di aver pensato che fosse arrivato il momento di andare, mai andare oltre il terzo bicchiere dice sempre la voce della mia coscienza. Devo aver posato qualche soldo sul bancone, una povera mancia per un barista svogliato, con noia presi la giacca per andare via ma nella penombra di questo locale quasi vuoto ti vidi, i tuoi occhi erano vuoti persi in chissà quale pensiero fisso. Anche il tuo bicchiere era vuoto, che non te ne fossi accorto? La parte razionale di me mi urlo di andarmene, di non disturbare il tuo torpore, ah la logica è sopravalutata a mio parere. Mi sono mosso titubante verso di te, i tuoi occhi mi hanno sfiorato stanchi come se non riuscissero a vedermi realmente. << Ciao >> dissi a voce udibile ma roca, forse a causa dell'alcol ingerito. Il suono di quelle parole sembrò risvegliarti mi hai guardato con confusione chiara << Ciao >> hai detto con sospetto. << Brutta giornata? >> ti chiesi disinvolto facendo segno al cameriere di servirci. Il tuo volto assunse un'espressione di sospetto, quasi aggressiva << Diciamo >> hai detto a denti stretti. Devo aver riso dato che hai sgranato gli occhi sorpreso, penso che non fosse la reazione che ti aspettassi, non che ritengo fosse importante. << La mia lo è stata >> ti dissi mentre il cameriere posava due bicchieri di qualcosa, se fossi stato più lucido mi sarei chiesto come sapesse cosa portarci, anche se in realtà non credo lo sapesse o almeno non per me. Lo compresi quando afferrai il bicchiere per assaggiare, bourbon, non era assolutamente nel mio stile. << Non vedo come la cosa sia rilevante per me >> hai detto acido incrociando le braccia al petto. << Sei così freddo con me e non ne capisco il motivo >> ti dissi stirando il mio miglior sorriso seducente. << Davvero? >> mi hai chiesto scettico alzando un sopracciglio. Ho riso ancora, si, lo sapevo, non volevi essere disturbato, era abbastanza chiaro ma questo non vuol dire che io fossi disposto ad assecondarti << Va bene, ricominciamo da capo >> dissi addolcendo il tono << Dimmi, perché sei qui? >> chiesi curioso. Esitazione, l'ho letta nei tuoi occhi << Brutto periodo >> hai detto titubante. << Capisco, parliamo di un anno o un mese? >> ribadì gentile. << Anni >> hai detto criptico << Pessime scelte, pessimi uomini, pessimo alcol >> hai aggiunto raccogliendo il bicchiere per svuotarlo con un solo sorso. Ricordo di aver annotato mentalmente che sembravi qualcuno che sapeva come bere senza doversi preoccupare del domani. << Povero fiore di campo >> dissi consolatorio. << Fiore di campo? >> hai ripetuto lanciandomi un'occhiata scettica. << Sei bello come un mazzo di fiori di campo >> ho risposto con ovvietà. << Sarebbe un complimento o una specie di insulto? >> mi hai chiesto scuotendo la testa offeso. << Un complimento >> asserì con sicurezza << Sai sono quei fiori che crescono spontaneamente in natura anche in luoghi in cui meno li aspetti >>. << Quindi sarei un fiore di campo, per te? >> hai sussurrato inclinando la testa per scrutarmi attento, sembra che quella risposta abbia destato il tuo interesse, finalmente mi hai visto. << Esatto, come in questo locale, non mi aspettavo di trovare una bellezza come te >> dissi con venerazione che trasudava dalle mie parole, volevo farti percepire l'attrazione che mi aveva spinto verso di te. Le tue labbra si sono incrinate in una risata amara, non sembrava sincera << Questa è la tua frase da abbordaggio migliore? >> mi hai chiesto scortese. << Si, ma posso mostrartene altre se vuoi >> ho ribattuto per nulla intimorito, ci sono poche cose che riescono davvero a farmi paura e tu non rientri tra esse, mia nuova musa. << Sfacciato >> mi hai rimproverato questa volta con uno strano sorriso morbido. << Non puoi immaginare quanto lo sia >> ti dissi svuotando il bicchiere in un ultimo sorso. << Posso invece >> hai mormorato socchiudendo gli occhi scuri. Ti ho sorriso mostrandoti i denti predatore << Posso fare qualcosa per alleviare le tue sofferenze, mio bel fiore di campo? >> chiesi. << Dipende >> hai risposto vago << Hai una macchina del tempo? >>. << Certo che sì, stai parlando con il più grande viaggiatore del tempo di tutti i tempi >> ti ho risposto arrogante. E tu hai riso, un suono così melodioso e perfetto che sovrasto ogni altra stupida musica lamentosa, mi piacque così tanto che decisi che l'avrei resa la suoneria del mio telefono ma forse quello era solo il pensiero di un ubriaco << Non dirmi che non mi credi? >> ti ho accusato mettendo su un drammatico broncio. << Se vieni dal futuro saprai sicuramente cosa accadrà dopo >> mi ha sussurrato ridacchiando. << Certo che lo so >> confermai compiaciuto. << E cosa accadrà? >> hai chiesto curioso. << Non posso dirtelo >> dissi mettendomi la mano sul petto solenne << Ho fatto un giuramento, il sacro giuramento di McDonald, che non mi permette di dirti nulla >>. Hai riso ancora, questa volta i tuoi occhi si sono socchiusi diventando spicchi di luna splendenti. << Come osi ridere del sacro giuramento McDonald? >> ho asserito fingendo sgomento. La tua chioma scura si è scossa leggermente mentre mormoravi << McDonald come il fast food? >>. << Secondo te come ha fatto a diventare così famoso >> ti apostrofai saccente. Rimasi ancora per qualche minuto ad osservarti incantato mentre ridevi libero, sembravi luce pulsante, così bella e perfetta, se mi fossi teso in avanti ero certo che avrei potuto afferrarti. << Sei buffo >> hai detto ricomponendoti e fissandomi intensamente hai asserito distrattamente << Sai non è sicuro parlare con uno sconosciuto in un locale >>. << Non siamo sconosciuti, tu sai il mio grande segreto >> ti ho contradetto con una dolcezza che non mi apparteneva e che suonò strana anche alle mie stesse orecchie. La musica intorno a noi si spense, era segno che il locale stava per chiudere, non ero ancora disposto però a lasciarti andare, volevo ancora bere dalle tue labbra affamato, avevo ancora bisogno di te << Posso accompagnarti? >> ti ho chiesto. Tu hai riso leggermente e ti sei messo a giocare con i tuoi capelli, le tue dita si intrecciavano in essi e ho desiderato ardentemente di poterlo fare anche io. << Signor viaggiatore del tempo, dimmi, ti bacerò questa sera? >> mi hai chiesto seducente. << Si >> ho risposto forse con troppa foga, ma nessuno mi poteva biasimare nell'essere disperato per te. << Bene >> hai affermato alzandoti << Allora non posso oppormi al mio futuro >> dopo averlo detto hai afferrato la giacca dirigendoti verso l'uscita. Incantato ti ho seguito dietro il locale in un vicolo poco illuminato, tu ti sei appoggiato distrattamente al muro asserendo << Allora, lo vuoi o no questo bacio? >>. << Sei impaziente >> ti ho rimproverato mentre afferravo la tua vita che si plasmò perfettamente sotto le mie mani quasi fosse disegnata per essere stretta da me, mi sono chinato affamato divorando le tue labbra, non hai opposto alcuna resistenza avvolgendo le tue braccia intorno alla mia nuca, le tue dita grattavano la base del collo chiedendo di più, forse non ero l'unico tra i due ad essere disperato. Mi sono staccato a malincuore solo perché costretto a prendere fiato, dannato sia l'ossigeno che mi ha costretto a lasciare libere le tue labbra, eri così bello arrosato solo per un singolo bacio, ricordo di aver passato un dito sulle labbra gonfie. << Sei l'ennesima pessima scelta? >> hai sussurrato guardandomi con un triste luccichio. << No >> ho affermato serio e ho appoggiato la mia fronte sulla tua mormorando << Mio bel fiore di campo, non sono un altro dei tuoi inutili uomini >>. << Sfacciato e arrogante >> hai detto schernendomi, le tue dita ora erano a delineare i miei zigomi quasi cercassi di leggere tra le pieghe del mio viso << Mio bel viaggiatore del tempo, intendi perder ancora tempo in vuote promesse o mi bacerai di nuovo ? >>. Avrei voluto ribattere che non erano solo parole al vento, ero disposto a barattare la luna per te in quel momento e lo sono ancora. Però mi sono limitato ad abbassarmi ancora per unire le nostre labbra, sapevi di alcol e menta, due sapori molto forti ma piacevoli, tu eri così delizioso. Non ricordo precisamente per quanto tempo siamo rimasti a baciarci in quel vicolo, ricordo solo chiaramente il tuo corpo premuto sul mio che tremava leggermente mentre dalle tue labbra sfuggivano gemiti bagnati, soffocati. << Sei bravo in questo >> hai detto quando ci staccammo ancora. << Grazie >> sussurrai senza fiato. Tu hai riso leggermente e alzando gli occhi al cielo hai detto << Si è fatto tardi, devo andare >>. << Permettimi di accompagnarti >> ti ho fermato disperato, non ho neppure tentato di nascondere il rammarico del mio tono, non volevo lasciarti andare. << Sarebbe una pessima idea >> hai ribattuto serio. << Mio bel fiore di campo, pensavo fossimo d'accordo sul fatto che io non fossi una pessima scelta >> mi sono vantato. << Infatti, tu sei la peggiore tra le pessime scelte >> hai mormorato mostrandomi un sorriso beffardo. << Ahi, mi hai ferito con queste parole >> ti ho rinfacciato mettendo su il mio migliore drammatico broncio. Hai riso ancora, sotto le luci artificiali pigre i tuoi denti luccicarono << Sei davvero buffo >>. << Lo prenderò di nuovo come un complimento >> ho detto accarezzando con le dita il tuo mento, esse presero vita propria e si mossero per scendere sul collo morbide. Hai sospirato di piacere << Detesto il modo in cui mi tocchi >> hai detto però senza sembrare davvero infastidito << Mi fa volere di più, mi fai voler rimanere >>. << Non ti hanno mai insegnato a seguire i tuoi desideri? >> ti chiesi poggiando un leggero bacio sul tuo mento. << Oltre ad essere un viaggiatore del tempo, saresti anche un esperto psicologo >> mi ha preso in giro ridacchiando, il suono giunse alla tua gola su cui avevo poggiato le labbra. << Sono un uomo eclettico >> ho soffiato sulla tua pelle intenzionato a continuare la mia opera di venerazione, le mie mani ora scendevano di nuovo per afferare la tua vita. Un rumore secco ci distrasse, qualcosa cadde poco lontano da noi nella strada, ricordo di aver alzato la testa attirato dal suono e tu hai sfruttato questa opportunità per allontanarti da me. << Dove vai? >> ti chiesi debole. << Te l'ho detto, si è fatto tardi >> mi hai risposto dirigendoti verso la strada. << Non mi hai ancora detto il tuo nome >> ho urlato rincorrendoti. << Ma come non lo sai già, mio caro viaggiatore del tempo? >> mi ha ancora preso in giro. Sono rimasto così a fissare il vuoto che avevi lasciato mentre un orribile sensazione di perdita si infiltrava tra i solchi del mio cervello, era come se mi avessero fatto assaggiare il miglior vino della cantina per poi togliermelo lasciandomi assettato più di prima. Quella notte ho dormito male, il tuo volto mi ha rincorso nei miei sogni o forse erano incubi? Persi mesi a cercarti, a rincorrere la tua figura in ogni ragazzo con i capelli scuri che incrociavo, tu però eri sfuggente e lontano. E proprio quando mi ero arreso all'evidenza di averti perso, sei tornato da me, mio bel fiore di campo. Fu come se il mio cuore riprendesse a battere dopo mesi di silenzio, mi sono avvicinato a te e ricordi cosa ti dissi, Sky?'

Sky ridacchio alzando lo sguardo verso il suo amante che lo fissava ansioso comodamente sdraiato nel letto affianco a lui << Il tuo bel viaggiatore del tempo è qui per te >>. Prapai arrossi leggermente e tossi imbarazzato, forse era stato troppo esagerata quella battuta. Sky riabbasso lo sguardo per continuare a leggere.

'E come ti avevo promesso, sono ancora qui per te, non andrò via e non sono una pessima scelta'.

<< Continuerai a rinfacciarmi di averti considerato une pessima scelta? >> chiese Sky roteando gli occhi al cielo. << Hai detto che ero la peggiore tra le pessime scelte >> borbotto imbronciato Prapai. Sky si abbassò per posare un leggero bacio sulla sua fronte << Mi sbagliavo >> ammise e riprese la lettura.

'Inoltre, ora sto per rompere il mio giuramento da viaggiatore del tempo rivelandoti cosa ti accadrà oggi, mio bel fiore di campo, tra qualche minuto ti volterai e dirai di si'.

Sky confuso si volto a fissare l'altro che estrasse velocemente dal comodino un piccolo contenitore di seta << Vuoi sposarmi, mio bel fiore di campo? >>. L'altro ragazzo si blocco sgranando gli occhi sorpreso, lo sgomento lasciò presto spazio a un sentimento più caldo, rovente << Si >> disse inghiottendo a vuoto felice, per una volta nella sua vita Sky ringrazio il cielo per la sua pessima capacità di scelta.

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