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"Devo tornare a casa e parlarne con mamma e nonna, dal vivo, rimandare non avrebbe senso.." iniziò il discorso Taehyung mentre tutti e tre erano seduti a tavola mentre facevano colazione, la sera prima aveva stancato tanto il ragazzo che al solo pensarci, gli andava il viso a fuoco, avevano avuto un rapporto completo sul divano, e ai piedi del divano, rischiando di farsi male con quel tavolino di vetro che c'era lì davanti.

Ed infatti, anche in quel momento le sue guance si colorarono di rosa, facendo spuntare una domanda da Soobin "Perché sei rosso, Tae?" domandó piegando la testa di lato mentre mangiucchiava qualcosa.

"Fa piano Taehyung.." disse a bassa voce Jeongguk, colpendo una natica già rossa del ragazzo che si mordeva il braccio per non fare qualsiasi rumore mentre Jeongguk spingeva da dietro come un forsennato, sopra il tappeto bianco.

"Oh? N-no niente tranquillo, stavo pensando ad una cosa.." borbottó deglutendo appena, mentre Jeongguk ridacchiava sotto ai baffi, o meglio dietro al bicchiere di succo d'arancia.

"Ti accompagnerò io, d'accordo?" domandó l'uomo annuendo appena mentre Taehyung lo guardava come un cucciolo che abbassava le orecchie intimorito da quello che avrebbe detto da un momento all'altro, facendolo morire dalla vergogna.

"E se i paparazzi ci fanno le foto o peggio mi seguono fino a casa??" domandó Taehyung scuotendo appena la testa, sospirando profondamente "Ho un'altra macchina che non utilizzo mai.." rispose semplicemente, tagliando corto.

Taehyung si chiese perché avere una macchina che poi, non si utilizza mai.

Jeongguk entrò nel garage seguito da Taehyung che aveva già messo una giacca pesante dell'uomo ed un cappellino di Soobin, si avvicinarono ad una macchina coperta da un telo bianco, impolverito dal tempo.

"Come mai è così..?" domandó Taehyung piegando la testa di lato, vedendo Jeongguk togliere il telo e alzando della polvere "Era di mia madre.."rispose semplicemente, mettendolo da qualche parte, Taehyung sospirò appena, avvicinandosi a lui "Da quanto tempo non c'è più..?"mormorò accarezzandogli un braccio, mentre Jeongguk si voltava verso di lui "Quasi diciassette anni, non è riuscita nemmeno a vedere il suo unico nipotino, e questa macchina è qui da diciassette anni, appunto, la revisione ogni anno per vedere sia apposto e che insomma, vadi ancora, é una delle poche cose che mi ricorda lei, insieme a quella stanza piena di piante, era la sua, le amava tantissimo, era la sua terapia da..-"si fermò, sospirando pesantemente al ricordo del padre e quegli anni di terrore che aveva visto e vissuto sin da bambino "gli abusi di mio padre..era un uomo estremamente violento, che andava sempre con altre donne, non rispettando mai mia madre che fino all'ultimo respiro, l'ha sempre amato,e questa cosa mi fa incazzare come non mai perché quel suo 'insegnamento' lo stavo trasmettendo su di te, l'ho trasmesso su di te la prima volta che ci siamo fatti a vicenda.."rispose girato verso di lui mentre si guardavano, Taehyung accarezzó la guancia morbida dell'uomo, sorridendo lievemente al ruvido della barba fatta ieri.

"Mi fa piacere tu ti stia aprendo piano piano, perché so di per certo che anche solo due settimane fa queste cose non le avresti mai dette..e ti ringrazio per starmi dando fiducia.." rispose prendendogli le mani e sorridendogli, per dargli conforto.

"Abbiamo ancora così tanto di cui parlare, no? Ma abbiamo una vita davanti, diamo tempo al tempo.." mormorò Jeongguk, stringendolo a sé e baciandolo sulle labbra.

Dopo qualche minuto partirono, in incognito, arrivando fino a casa del ragazzo, controllando ogni volta se ci fosse qualcuno a seguirli.

"Vuoi che scendo anch'io?" domandó l'uomo accarezzandogli una mano fredda per l'ansia, Taehyung sospirò, scuotendo la testa "È una cosa di cui devo parlare io senza che ci sia nessuno in mezzo, e non perché sia tu, ma noi tre abbiamo un legame così profondo da capirci anche solo con uno sguardo, aspetterò mamma e nel frattempo parlerò con nonna, sono sicuro capiranno, l'hanno sempre fatto, poi una domenica verrete a casa nostra tu e Soobin, mia nonna e mia mamma lo tratteranno come un nipotino e..a te come un figlio, ne sono sicuro.."sussurrò, accarezzandogli le mani, avvicinandosi per dargli un ultimo bacio prima di scendere ed andare verso casa.

La prima cosa che sentí, fu l'odore buono di cibo, ad invadergli le narici, sua nonna stava cucinando dopo tempo e lui ne era così felice, si avvicinò alla cucina, palesandosi, per non farla spaventare, e sarà stato l'odore del buon cibo o proprio il fatto che lei era sua nonna, che non si parlarono nemmeno mentre si guardavano, parlandosi con gli occhi e abbracciandosi stretti in quella cucina.

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Eii, capitolo trentasette finito, definirli capitoli meh perché sono a mala pena 800 parole, ma vabbè.
Often ha i capitoli contati, e vi giuro mi mancherà tantissimo scriverla.
-R3M1NDER seguitemi qui su, pubblicherò os più 'sentimentali'.

-Hera

➷Often|jjk;kth✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora