Prologo

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Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri? William Shakespeare


Se state cercando una storia d'amore tradizionale, vi suggerisco di abbandonare ogni aspettativa prima ancora di iniziare queste pagine. Qui non troverete il romanticismo sdolcinato di cui abbondano i classici, né ideali inaccessibili che danzano tra le righe. Nessuna traccia di amori impossibili come quello di Apuleio con Amore e Psiche, né di passioni ardenti simili a quelle di Darcy ed Elizabeth in Orgoglio e Pregiudizio.

Preparatevi piuttosto a immergervi in un mondo dove l'amore è un terreno accidentato, fatto di sfide ardite e intrighi oscuri. Questa non è una storia per cuori deboli o per chi si accontenta di finali prevedibili. Qui, l'amore è un viaggio attraverso l'inaspettato, un labirinto di emozioni complesse e di connessioni profonde che sfidano ogni convenzione romantica.

Purtroppo la storia che sto per raccontarvi narra di bugie, misteri e di una piccola bambina in un orfanotrofio Canadese.

Beh, siete ancora qui? E va bene allora, Cominciamo.

Il suono ritmico delle sue piccole scarpe, evidentemente troppo grandi per una bambina della sua età, echeggiava tra i corridoi dell'orfanotrofio, luogo custode di più segreti di quanti si potesse immaginare. La leggenda narrava di un mostro che dimorava in uno di quei corridoi proibiti, con orecchie imponenti, artigli affilati, pelle verde e occhi sporgenti. Nessun bambino osava addentrarsi per verificare, alimentando così il perpetuarsi di questa storia.

Mentre i più grandi consideravano la vicenda una fiaba infantile, abbandonando la credenza, altri maturavano l'idea di sfidare l'oscurità per scrutare il presunto mostro. Tuttavia, l'insicurezza derivante dall'oscurità e dalla densità dei corridoi li costringeva a tornare indietro con la testa china.

Tutti temevano il mostro.
Tutti, tranne uno. Una, per l'esattezza.

Con agilità, la piccola esploratrice si muoveva rapidamente attraverso i corridoi, determinata a trovare la misteriosa creatura che infestava l'istituto. "Lo troverò!" sussurrava con fermezza. "Lo troverò e lo scaccerò via."

Il passo della giovane rallentò quando udì passi furtivi alle sue spalle. La stavano cercando? "Qualche traditore ha fatto la spia!" esclamò arrabbiata. Lanciò uno sguardo avanti e indietro, senza via di fuga. I suoi piedini affrettati la portarono verso una grande porta di ferro, imponente e protetta da numerose serrature.

Gli occhi della bambina si illuminarono. "Eccolo!" pensò con determinazione. Con equilibrio precario sulle punte dei piedi, cercò ansimante il pomello, facendo una smorfia quando la caviglia cedette. Con tenacia, si aggrappò alla maniglia e la abbassò.

La massiccia porta metallica emise un lieve scricchiolio, e un sorriso soddisfatto si dipinse sul viso della bambina. Inarcò la schiena e, dopo un profondo respiro, spinse la porta con forza.

Varcata la soglia, il sole di fine maggio, proveniente da una piccola fessura nella parete, filtrando nella stanza, accecò inizialmente la ragazzina, che cercava disperatamente di vedere cosa o chi ci fosse dalla parte opposta dello stanzino.

Quando la luce si affievolì e l'ambiente divenne visibile, una grande fitta di delusione la invase.

Niente orecchie, niente occhi sporgenti e niente artigli. Solo un bambino. Un bambino come lei, forse qualche anno più grande, la fissava impaurito seduto frontalmente al portone.

I suoi capelli trasandati mascheravano occhi grigi, così privi di vitalità che la ragazzina si chiese se fosse veramente vivo.

<<Sei tu il mostro di cui parlano tutti?>> Chiese con la sua vocina squillante ancora aggrappata alla maniglia. Inarcò la testa di lato cercando di scrutare meglio il ragazzino moro che, a sua volta, la guardava incerto.

Un sorriso menzognero riempì il suo volto ma non gli regalò luce.

<<Sì. Sono io il mostro>>

lasciò sfuggire quella frase con un sussurro, quasi divertito dalla sua domanda. Come poteva chiedergli una cosa così scontata?

La ragazzetta incrociò le braccia al petto accigliata. <<Ma non fai paura, non sei un mostro! non hai neanche gli artigli>> gli ovviò l'accusa e quasi scoppiò a piangere dalla frustrazione. Come poteva essere stata ingannata in quel modo?!

Il sorriso del bambino svanì senza risposta al semi-rimprovero della compagna. Nel tranquillo stanzino, i suoni tipici del mattino si facevano sentire: il vento tra le foglie delle grandi querce del giardino, la neve che si scioglieva lentamente sulla ghiaia con i primi raggi di maggio. Poi, un sibilo diverso si fece strada nell'atmosfera.

Qualcosa che mai prima d'ora aveva udito. Un fruscio delicato che perfino lo scalpitio del cuore riusciva a coprirlo. Il battere d'ali di una farfalla. Una farfalla dalle squame così nere da sembrare frammenti del cielo notturno, pareva comporre una melodia con i suoi movimenti volando intrepida attraverso la fessura, proruppe nella stanza e si posò sulla sporgenza della fenditura.

Le sue ali nitide, oltrepassate dai raggi solari, regalavano una gigantesca ombra che ruotava vibrando nella stanza. Il bambino, ormai distratto dal piccolo insetto, seguì attraverso gli occhi ghiacciati l'ombra della farfalla.

Un istante, un altro, ed eccoli lì. Una di fronte all'altro. La bambina coraggiosa davanti al mostro, pronta a cacciarlo via. Il mostro davanti alla bambina coraggiosa che ora sembrava avere due grandi ali scure dietro la schiena causate dall'ombra della farfalla: sembrava quasi potesse spiccare liberamente il volo da un momento all'altro.

La cacciatrice aveva trovato la bestia, poi la farfalla volò via e in un istante l'aria si fece gelida. La porta si spalancò e la ragazzina venne strattonata all'indietro con violenza.

Se non è un mostro, perché allora dice di esserlo? parlava la coscienza della bambina mentre veniva ricondotta nei densi corridoi dell'istituto.

<<Allora? Esiste davvero un mostro?>>

<<No, nessun mostro. Solo un bambino con troppa paura di crescere>>

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Cari lettori, come va? Ho deciso che era finalmente arrivato il momento di scrivere una storia con un minimo di filo logico. 

Se il prologo vi ha incuriositi, vi prego di lasciare una stellina e un parere nei commenti, ve ne sarei molto grata. ❤

Arrivo presto con il primo capitolo, rimanete connessi! 

CollisionWhere stories live. Discover now