Nightfall

110 19 23
                                    

Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno.
Gaio Valerio Catullo

Selena

Sotto la luce sfumata del crepuscolo, le strade trafficate di Los Angeles si trasformarono in un palcoscenico di colori e rivalità. Ander e io eravamo come due forze opposte, magneti che si respingevano con violenza ogni volta che ci trovavamo nella stessa stanza. La sua presenza era come un brivido sul mio cammino, un enigma che avevo bisogno di risolvere, anche se questo significava entrare in un territorio pericoloso.

Eppure ieri sul parchetto della scuola la rivalità che ci respingeva si era come annullata. Il gesto di Ander mi aveva scombussolata. Troppe cose erano celate dietro le sue iridi spente, ogni sua parola, ogni sua mossa sembrava studiata nei minimi dettagli.

Una bestia che non poteva perdere il controllo.

Il cellulare vibrò e mi distrasse dai miei pensieri filosofici. Filosofia.. La aggiungo alla lista delle eventuali università.

Chi è che si era appena dimenticata di rispondere al telefono? Ah, io.

numero sconosciuto. Richiamare o non richiamare, questo è il dilemma.. Vabbè, richiamo.

-Pronto?-

-Lena come stai? Ho saputo cosa è successo oggi a scuola, cavolo deve essere stato stressante..-

La voce di Harper rimbombò nei miei timpani. Ottimo, serata rovinata.

-Già e tu non eri lì.-

Il silenzio prese posto alla vocina squillante della bionda dall'altro capo della linea. Non mi ero dimenticata dell'altro giorno a scuola, mi aveva ignorata come se non esistessi. Anche se ovviamente non mi importava!

-Scusami, ero con Eliza e Tori.-

-Oh sì, giusto. Eri con le tue amiche a fare cose misteriose nei bagni della scuola.-

-Selena ma cosa stai dicendo?! Si vede che ti devi ancora riprendere..-

Strinsi i pugni, ero davvero furiosa. Con quale faccia tosta mi veniva a dire quelle cose? Chi diamine si credeva di essere?! I suoi stupidi giochini non funzioneranno con me.

-Sto benissimo ora, grazie. Sai com'è, ci sono ancora tante cose che non ci siamo dette. Per esempio, non avevo idea tu fossi la sorella di Ander.-

Sottolineai quella frase con disgusto e con offesa.

-Selena se sei frustata dalla tua vita non venirti a sfogare con me! Che ti diamine ti prende?-

Attaccai senza degnarle una risposta. Se pensava che mi sarei sottomessa a lei a al suo gruppetto di snob si sbagliava di grosso. Non avevo alcuna intenzione di fingere ancora.

Avevo deciso di scoprire cosa stava accadendo, senza compromessi e lei non riuscirà ad ostacolarmi con le sue mezze verità.

***

I primi raggi del mattino illuminavano i ciottoli del vialetto di casa nostra. La notte non aveva cancellato la sfuriata di ieri, e se possibile, oggi ero perfino più incazzata.

-Selena solo perché hai litigato con Harper non vuol dire che tutti meritano di essere evitati!-

Mio fratello cercò di farmi ragionare ma la situazione con Harper era tesa e non volevo più avere nulla a che fare con il suo gruppo.

-Litigato?! Quella puttana pensa di essere la regina di sto cazzo!-

Lui mi liquidò alzando gli occhi al cielo e troncando la conversazione. Per fortuna quella mattina non sarei stata costretta a prendere l'autobus con loro!

CollisionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora