Fear?

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"Ci sono persone così. Persone capaci di ricominciare infinite volte senza la paura di sbagliare" Banana Yoshimoto


Selena

3.. 2.. 1..

La campanella dell'ultima ora risuonò in tutto l'istituto, finalmente potevo andare via da quel posto.

-Lena io e gli altri torniamo insieme-

-Scusami?! E io come torno? La mamma è a lavoro!-

Edward mi guardò infastidito, notai qualcosa di diverso in lui.

-Puoi venire anche tu, le altre ti stanno aspettando.-

Oh no no, non aveva capito proprio nulla.

-Scherzi? hai visto come mi guardano?!-

-Selena ora basta! Non hai più sette anni, non potrai sempre comportarti come se ti odiassero tutti!-

Sentii i miei occhi pizzicare -Edward vaffanculo!-

Scappai dalla classe nonostante i richiami di mio fratello. Non potevo credere che mi avesse abbandonata per tornare con i suoi stupidissimi amici.

Lui era l'unico di cui mi fidavo, l'unico che provava a capirmi. Lo stavano cambiando.

Da quando siamo arrivati qui in California non lo riconoscevo più: dov'era finito l'Eddie che conoscevo? non era più il mio solito fratellone, colui che mi proteggeva e mi asciugava le lacrime quando avevo gli incubi. Certamente la mamma faceva di tutto per starmi accanto, ma Edward è sempre stata la mia figura di riferimento e ora mi ritrovavo a mandarlo a fanculo fuori dalla classe.

Voglio tornare a casa, e no, non intendo questa casa.

E ora? Dove vado? Cosa faccio? Non conosco queste strade.

-Ti sei persa?- una voce cupa dissolse i miei pensieri e in un attimo mi asciugai una lacrima che mi sfuggì.

-No-

Tommen sembrò poco convinto -dai vieni, ti accompagno. Per ripagare il debito.-

Potevo fidarmi di lui? La reazione di Harper al suono del suo nome mi fece tentennare.

-Harper non è stata felice di ricevere la tua lettera o qualunque cosa ci fosse in quella busta.-

Il suo sospiro deluso raffreddò l'atmosfera -immaginavo.-

Lo guardai annuendo appena con la testa, sembrava un bravo ragazzo. Perché no? In fondo mio fratello mi aveva abbandonata qui da sola.

-Va bene, ti dico l'indirizzo-

-Fantastico, vieni, ti porto al parcheggio.-

Seguii il ragazzo moro un po' esitante, dai Selena, in fondo cosa sarebbe potuto andare storto?

La sua macchina nera era parcheggiata in un grande piazzale dietro la scuola, accanto ad una moto del medesimo colore. Erano gli unici due veicoli lì.

Controllai l'orario, 2:15. Stavo morendo di fame!

-È un problema se aspettiamo un mio amico?-

Certamente no, però rischi di essere mangiato vivo.

-Figurati, anzi grazie- mi ricordai le buone maniere e sorrisi imbarazzata al ragazzo. Forse non è stata un'idea grandiosa.

-Non devi avere paura, non sono un maniaco-

Paura?

-Non ho paura-

CollisionWhere stories live. Discover now