Parte 5

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Emily tornò a casa con molte domande come ogni giorno, ma questa volta erano così persistenti che quasi gli faceva male la testa da quante erano.

Varcò la soglia di casa ma se ne pentii subito, in casa purtroppo c'era sua madre.

Gli s congelò il sangue quando nelle sue mani vide una cintura- dove sei stata?!- gli intimò la donna che dalla voce sembrava ubriaca, cosa che non sorprese affatto Emily- a scuola- balbettò timidamnte la ragazza- oh! certo, la principessina deve studiare! non ci pensa a sua madre!- disse mentre si avvicinava a lei- ti prego non picchiarmi- la supplicò la ragazza mentre indietreggiava contro la porta- oh! mammina non mi picchiare- cinghiata- oh! mammina ti prego basta- altre cinghiate- sei una figlia di merda e non meriti di stare al mondo- Emily era stesa a terra con il sangue che sgorgava da ogni patre del corpo visibile ma proprio quando la madre stava per tirargli l'ennesima frustata qualcuno spaccò la finestra di casa e prese la madre di  Emily e la portò via, non seppe riconoscere chi fosse.

Vide sfocato per qualche secondo e dopo di che buio totale....

Emily si sveglò nel suo letto e di fianco a lei sentii una presenza era rugiada emily si agisò e subito si cercò di sedere sul letto- eih, eih fermati, stai ferma- disse il ragazzo per cercare di calmare emily- chi sei? e cosa vuoi?- chiese la ragazza confusa- oh! sai molto bene che sono, o per lo meno mi hai gia visto, sogniato e pensato svariate volte da quello che mi risulta- disse con un sorrisetto beffardo stampato in volto- e tu come fai a...-  - saperlo, semplice ti ho osservato- la interruppe il ragazzo, Emily non ne era pienamente convinta ma per ora gli bastava quella come spiegazione- cosa ci fai q...--ho visto cosa stava succedendo e ho deciso di intervenire- la anticipò nuovamente il ragazzo- ti sarei grata se mi facessi finire le frasi!! grazie!!- disse abbastanza alterata Emily -ok , ma calmati Emily- - come fai a sapere il mio nom- chiese confusa- semplicemente a contrario tuo ascolto mentre il prof fa l'appelo e soprattutto ascolto la lezione invece di dormire come un'ebete- disse il ragazzo ridacchiando- ma come osi- disse la ragazza lancandogli un cuscino amichevolmente - eih! è la verità-scoppiarono a ridere entrambi come dei bambini- in tutto questo io non so ancora come ti chiami-. tu mi chiami rugiada--come fai a saperlo?-- dici che sono come lei, la mattina mi appoggio sulle foglie  e con il sole sparisco- disse guardando il muro- è così, anche nel bosco sei scomparso- - quello è stato un errore--allora eri lì versmente--si ma tu non dovevi esserci- disse alzandosi dal letto di fretta e furia - no aspetta dov'è mia madre?-- non dovrai più preoccuparti ne di lei ne di tuo padre- disse risedendosi di fianco a Emily- cosa significa, come farò a vivere- ci penserò io a te, tutto ciò che devi fare è chiedere e verrai accontentata- in quel momento nella testa di Emily si formarono mille dubbi e paranoie e un idea folle gli vacillò per la testa, la richiesta che voleva fargli era folle, desiderava un bacio e senza nemmeno che lei potesse pronunciare le parole il ragazzo rispose- non sai quanto vorrei farlo, ma non posso, quindi non chiedermelo--come fai-gli chiese la ragazza confusa-i trucchi del mestere bambolina-a quel nomigniolo gli vennero le farfalle allo stomaco e diventò rossa-sei così bella quando ti imbarazzi bambolina--mi chiami bambolina come se tu fossi più grande di me  non lo sei- disse emily per cambiare discorso- io sono più grande di te--si come no, l'unica cosa in cui tu sei più grande è l'altezza-- allora, sei alta 1,58 e hai 17 anni, io ho 17 anni e sono 1,90--gne gne parla giraffa che tanto lo sanno tutti che nella botte piccola, c'è  vino buonon--si, si come no- rugiada guardò il suo orologio- cavolo è tardi devo andare bambolina- si alzò e andò verso la porta- aspetta non mi hai ancora detto il tuo nome-- chiamami rugiada, mi piace.....

SPAZIO AUTRICE

mi sta piacendo tantissimo come si sta svolgendo la situazione ditemi se vi piace

702 parole 

xoxo, tom girl










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