CAPITOLO 3

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MAX

Non sono mai stato veramente speciale per qualcuno... o forse, non mi hanno mai accettato per quello che sono. Sono sempre stato "quello in sedia a rotelle" oppure "quello che non cammina". Nessuno mi ha mai descritto con parole diverse, tranne Eve.

Eve è stata forse una delle mie prime amicizie quando sono entrato in comunità. L'ho incontrata in ospedale quando era andata a vedere il tramonto fuori in giardino, In quei giorni ero stato ricoverato perchè, come spesso accade, avevo l'ossigeno basso e, poi durante la notte, mi ero sentito male.

Ore 03:10: 

"Sabri... non mi sento bene... "

"Max... cos'è che hai? "

"Mi fa male la testa... ho la vista sfocata... cazzo, mi sta uscendo sangue dal naso! "

"No, no Max resta sveglio ti prego! Aiuto!"

"Cos'è successo, Sabri? Perché stai urlando? Sono le tre di notte... " le aveva detto Justin, mentre stava entrando in camera nostra.

"Justin, aiutami ti prego, Max sta male! " 

"Ma gli hai provato la pressione?"

"No, non ci ho pensato... "

"Lo faccio io, tu intanto vai a prendere qualche garza per fermare il sangue "

A quel punto, lui si era seduto sul mio letto, aveva preso lo sfigmomanometro e me lo aveva messo.

"Justin... mi manca il fiato... "

"Stai tranquillo Max... adesso vediamo cosa fare... tu cerca di rimanere il più calmo possibile... " mi aveva rassicurato lui, facendomi qualche carezza sulla testa.

"Cavolo... è altissima..." aveva detto dopo, aver letto il numero che era apparso sullo schermo del sfigmomanometro.

Poco dopo era arrivata anche Sabrina con le garze, e poi lui cercava di tamponare il sangue che continuava a scorrermi sulla faccia.

"Sabri, vai a chiamare qualcuno, io sto con Max "

"Va bene"

Si era messa a correre per andare ad avvisare gli operatori della comunità, e io intanto ero sempre meno lucido.

Intanto Justin, si era sdraiato vicino a me, e aveva appoggiato la mano sul mio petto.

"Bravo, respira... continua a respirare... "

"Ho paura... " avevo detto tossendo.

"Vedrai che tra poco starai meglio... cerca di non agitarti, però"

Dopo un po' erano arrivati gli operatori, insieme a Sabrina che erano venuti vicino a me e avevano controllato come stessi.

"Cosa ti senti Max?" mi aveva chiesto uno di loro.

"Vedo tutto sfocato, ho la nausea e... mi manca il fiato... " 

"State con lui, intanto noi andiamo a chiamare l'ambulanza " 

Appena gli educatori erano usciti, erano arrivati anche Liam, James e Anastasia che poi avevano chiesto cosa fosse successo.

"Cosa ci fate voi qui?" aveva chiesto mia sorella.

"Abbiamo sentito urlare, e ci siamo preoccupati e siamo venuti a vedere... cos'è successo?... "

"Max si è sentito male poco fa... adesso stanno chiamando l'ambulanza... " aveva risposto Justin.

Intanto anche loro si erano seduti sul mio letto e vedendomi tremare, mi avevano preso le mani ed erano rimasti vicino a me fino a che l'ambulanza non era arrivata. Ma improvvisamente avevo inziato ad avere un forte dolore al petto, e a sentire i battiti che mi acceleravano, così mi ero messo una mano sul collo e una sul petto.

"J-Justin... n-non r-respiro... " cercavo di chiamarlo.

"Max?! Max, cos'hai?! Perché sei così pallido?! Max, mi senti?! Max, rispondimi!" sentivo le sue domande, ma non riuscivo a rispondere, così aveva iniziato a scuotermi e poi cercava di capire se io stessi respirando, mettendo le mani sul mio torace.

"Non respira! Andate a chiamare qualcuno, veloci!" aveva detto agli altri, mentre era completamente fuori controllo.

Stavo per chiudere gli occhi, quando poi avevo iniziato a sentire delle scosse per tutto il corpo, e avevo visto uno dei paramedici dell'ambulanza con il defibrillatore.

"Il ragazzo è salvo, ma dobbiamo portarlo in ospedale per degli accertamenti. Se volete, due di voi possono stare con lui in ospedale" aveva detto, l'uomo che era davanti a me.

"Andiamo noi" avevano detto Justin e Sabrina, così poi mi avevano messo sulla barella, e con l'ambulanza eravamo arrivati in ospedale. 

Intanto mentre eravamo dentro sentivo i paramedici parlare di un arresto cardiaco e che erano riusciti a salvarmi in tempo. Ero veramente stato così male? Probabilmente sì, ma per il momento non volevo pensarci più di tanto, e pensavo che nonostante quello ero ancora vivo.

"Questa è la vostra stanza... mi raccomando se il vostro amico sta ancora male, chiamateci subito" avevano detto portandoci in un reparto.

"Sì, grazie mille... "

Io, intanto, ero disteso sul letto con con una maschera che aveva un tubicino collegato all'interno per darmi ossigeno, e poi altre flebo che avevo nelle braccia.

Justin poi, si era avvicinato a me per rimboccarmi le coperte, e dopo si messo davanti al mio letto. 

"Just, perché non vai a dormire? " gli aveva chiesto Sabrina.

"Non ho sonno... e poi penso sia meglio che resti sveglio così, se Max si sente male, riusciamo subito a chiamare i medici "

"Sei sicuro di voler stare sveglio? " 

"Sì, sì tranquilla"

"Va bene... "

"Tu Max, mi raccomando, anche se solo hai un leggero mal di testa, ce lo devi dire. Ok? "

"Ok... "

"Per ora come ti senti?... "

"Meglio di prima, ma mi gira ancora un po' la testa... "

"Tranquillo... è normale... vedrai che domani mattina starai meglio... "

"Lo spero... "

"Buonanotte raga' "

"Buonanotte Sabri" avevamo detto io e Justin, prima di spegnere la luce.

Ricordo anche altre volte in cui sono stato male, ma questa penso che sia quella in cui mi sono spaventato di più, (considerando il fatto che ero anche più piccolo di adesso) ma, comunque, ho apprezzato il fatto che tutti i miei amici si fossero preoccupati per me, e anche che Justin fosse rimasto sveglio tutta la notte solo per assicurarsi che io non mi sentissi male.


INIZIA TUTTO DA UN TRAMONTOWhere stories live. Discover now