16- cuore malato

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Il tempo scivolava nel Paese delle Meraviglie, e con ogni stagione, il giardino delle rose rosse narrava la storia di un amore perduto. Rosalinda, avvolta in un manto di dolore e amarezza, si abbandonò all'oscurità che aveva invaso il suo cuore.

Ogni anno, nel giorno in cui il destino aveva spezzato l'amore tra lei e Alessandro, la regina compiva un rituale sinistro. Il giardino delle rose bianche veniva dipinto di rosso, un gesto che simboleggiava il suo cuore macchiato dal dolore e dalla rabbia.

Le rose, una volta immacolate, si tingevano di un rosso intenso, un richiamo visivo alla tragedia che si era consumata. Rosalinda, diventata un'ombra di se stessa, camminava tra i filari di rose come una regina malvagia che cercava di eternare la sua pena attraverso il colore della passione spezzata.

Il Paese delle Meraviglie, un tempo luogo di incanto e gioia, si era trasformato in una dimora in cui la malinconia si intrecciava con la bellezza. Gli abitanti del regno, una volta uniti nella celebrazione della vita, ora vivevano nell'ombra di una sovrana il cui cuore si era corrotto dall'amarezza.

Le fiabe del Paese delle Meraviglie raccontavano di un'era in cui la regina Rosalinda, prima radiante di gentilezza, aveva perso la sua luce. Le rose rosse del giardino, diventate il simbolo di un amore spezzato, emanavano un'aura di tristezza, che si diffondeva nell'aria ogni volta che il vento portava il profumo dei fiori malati.

Rosalinda, una volta custode dell'amore e della gioia, era diventata la guardiana del suo dolore. La sua figura regale si stagliava nel giardino mentre ordinava ai pittori di trasformare le rose bianche in una marea di rosso. I colori si confondevano, ma la sovrana vedeva solo la scia di sangue che solcava il terreno del suo regno.

Le storie di Rosalinda, un tempo celebri per la loro bontà, si tramutarono in racconti oscuri e inquietanti. Il suo cuore malato, alimentato dalla tristezza e dalla rabbia, influenzava il destino del Paese delle Meraviglie. Le creature magiche evitavano il giardino malato, mentre i cittadini vivevano nell'ombra di un regno che aveva perso la sua luce.

La regina malvagia camminava tra le rose rosse, osservando il riflesso del suo volto distorto nei petali macchiati. La luce della luna illuminava il suo cammino, ma non riusciva a dissipare le tenebre che la circondavano. Il suo risveglio malvagio aveva creato una ferita indelebile nel cuore del Paese delle Meraviglie.

E così, la fiaba del Paese delle Meraviglie prese una piega inaspettata. La regina Rosalinda, una volta simbolo di amore e speranza, divenne l'artefice della sua rovina. Il giardino delle rose rosse, ora perpetuamente tinto di rosso, raccontava la storia di un amore che non era mai riuscito a guarire, un dolore che aveva trasformato un regno in una fiaba avvolta nelle tenebre.

E da quel giorno in poi, Rosalinda smise di farsi chiamare così. La regina gentile e amorevole divenne la Regina di Cuori, un titolo che risuonava con l'amaro della sua anima. Il suo cuore malato di dolore e rabbia si trasformò in un regno senza pietà, e la sua mano governò con severità su un Paese delle Meraviglie che aveva perso il suo incanto originario. La fiaba, una volta luminosa, si concluse con l'ombra di una sovrana che aveva perso la sua strada, un cuore diventato un labirinto di oscurità senza via d'uscita.

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