Capitolo 4

41 3 0
                                    

Due settimane dopo, Rose, Simon e Will si trasferirono in Florida.
Simon aveva trovato una grande casa, calda e accogliente. Lavorava come veterinario, mentre Rose come maestra alla scuola elementare.
Simon si voltò verso Will, mentre lavava i piatti dopo aver finito di pranzare «Vorresti cercare una casa per conto tuo o rimanere a vivere qui con noi?»
«No, non vorrei disturbare più di quanto abbia già fatto, vedrò di cercarla in questi giorni» rispose Will, prendendo una lattina di coca dal frigo.
«Ok. Willie, ho sentito che il ristorante giù in città cercano camerieri. Potresti portargli il curriculum e vedere se ti prendono»propose Simon, sorridendo.
Will annuì ricambiando il sorriso, ripose la lattina bevuta per metà nel frigo e prese le chiavi dal bancone all'ingresso. Salutò suo fratello, aprì la portiera dell'auto e avviò il motore. Accese il navigatore e scrisse l'indirizzo del ristorante. Lo distanziavano solo quindici minuti.
Fece partire il navigatore e in un attimo fu arrivato a destinazione.
Era un ristorante tranquillo - in quel momento- poche persone occupavano i tavoli.
Will raggiunse il bancone e chiese alla ragazza che stava alla cassa, di parlare con il direttore. Lei annuì e sparì in una stanza, per poi uscire di nuovo con un uomo sulla sessantina, vestito con un completo elegante.
«Lei è qui per il lavoro, giusto?»chiese il direttore, sorridendo.
«Sì, William Stewart»si presentò Will stringendogli la mano.
Il direttore gli diede un appuntamento per il colloquio e Will uscì dal ristorante. Doveva aspettare solo una settimana.
Felice, guidò per le strade, facendo conoscenza con il posto. Non era mai stato a Miami. Ad un certo punto, si fermò su un lato della strada e guardando in alto su un balcone vide la scritta "Vendesi". Era una grande casa verde con il giardino sul retro.
Chiamò il numero scritto sul cartello e parlò con la venditrice. Scoprì che il costo era trattabile e quindi Will decise di prenderla.
Giovedì, cinque giorni dopo, si trasferì nella nuova casa. L'interno era dipinto di rosa, erano presenti pochi mobili, ma necessari. Davanti a sé c'era il soggiorno, con un divano al centro della stanza. Nello stesso piano, nella porta a destra si trovava la cucina insieme alla sala da pranzo.
In fondo al corridoio, c'era una scala a chiocciola che portava di sopra dove si trovavano la camera da letto e il bagno.
Si sedette sul divano e accese la tv. Attendeva con ansia il colloquio del giorno dopo.
Dopo aver cenato, e il film che Will stava guardando finì, spense la tv e andò a letto.

La mattina dopo si presentò al ristorante con molto anticipo, aspettò che il direttore arrivasse e lo facesse entrare nell'ufficio. Durante l'appuntamento Will fece una buona impressione e così il direttore decise di assumerlo a tempo indeterminato.
Will, contento di aver ottenuto il lavoro, lo ringraziò e uscì dal ristorante.
Ad un tratto, quando si stava affrettando verso l'auto per tornare a casa, qualcosa catturò la sua attenzione. C'era una scatola sul marciapiede accanto all'auto.
Will si avvicinò cautamente e all'interno vide un cucciolo con una lettera ripiegata lì accanto.
Aprì la lettera e lesse: "Questo è un Boston Terrier. Chiunque lo trovi, vi prego, cercategli una casa. Purtroppo non posso occuparmene e mi dispiace tantissimo lasciarlo qui".
Will osservò il cucciolo. Era molto piccolo, doveva avere al massimo un anno di vita. Aveva il pelo corto, bianco e nero, e guardava Will con occhi grandi, marroni e inespressivi.
Per un attimo esitò, ma pensandoci poteva portarlo nella clinica veterinaria da Simon per fargli fare dei controlli.
Prese la scatola con ancora dentro il cagnolino, aprì l'auto e lo sistemò sul sedile posteriore.
Una volta essersi messo al posto di guida, fece partire l'auto e raggiunse la clinica. Aprì la portiera, prese con cautela in braccio il cane ed entrò, attendendo che Simon finisse di visitare un barboncino.
«Ehi, Will»lo salutò Simon, allegro, appena lo vide. «Cosa ci fai qui?»
«Ho trovato questo cucciolo vicino alla mia auto» Will glielo porse.
Simon lo prese e iniziò a visitarlo.
«Sembra stare bene» osservò Simon, accarezzandolo. Gli diede una ciotola di croccantini, dove si fiondò spargendoli ovunque.
Will e Simon ridacchiarono.
«Cosa pensi di farci?»chiese Simon guardando Will.
Will si passò una mano fra i capelli «Non lo so, Simon»
«Perchè non lo adotti? Non sopporterei che passasse tutta la sua vita dentro a un canile. Così in quella casa potrai sentirti meno solo»
«Penso che tu abbia ragione»Will sorrise guardando il cagnolino.
Alla fine decise di adottarlo, così lo portò a casa. 

«Benvenuto a casa, Thor»

Un fidanzato sotto l'alberoWhere stories live. Discover now