Capitolo 8

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Il giorno dopo qualcuno suonò il campanello.
«Ciao, bentornati a casa!» Paul accolse felice i suoi genitori, appena varcarono la soglia.
Eric sedeva sul divano insieme a Will, mentre li aspettava.
«Ciao, Paul» Emily abbracciò forte il figlio prima di portare il borsone in camera e, fu solo passando dal soggiorno,che vide i due ragazzi. «Ciao anche a voi. E' bello rivedervi, soprattutto tu Will» sorrise.
Emily assomigliava in modo inquietante ad Eric, ma in versione femminile. Aveva gli stessi lineamenti del viso e lo stesso colore dei capelli.
Da Frank invece prese la forma degli occhi castani e la sua statura alta.
«Salve, signori Johnson» li salutò Will, con gioia.
«Will, dacci del tu» gli ripetè Frank. Glielo diceva da quando si erano conosciuti, ma Will era deciso di rimanere formale con loro.
«Ok, d'ora in poi lo farò» promise.
Ad un tratto Eric sentì il proprio stomaco brontolare. «Mi è venuta fame, volete mangiare qualcosa?»
«Sì, ormai è ora di pranzo» disse Frank.
«E allora mangiamo!» esclamò Emily, ridacchiando, raggiungendo la cucina. Preparò gli spaghetti al sugo, che a Paul ed Eric piaceva tanto.
«Mi offro volontario per mettere il cibo nel piatto» disse Will, andando a recuperare i piatti dalla credenza, mentre Eric apparecchiava la tavola.
«Grazie, Will. Ci sei di grande aiuto» Emily gli sorrise. 
Appena tutto fu a tavola, Eric si sedette vicino a Will con attorno la sua famiglia, che iniziò a mangiare.
«Will, cosa ci racconti della tua vita in Florida?» chiese Frank, mostrandosi curioso.
«Lavoro come cameriere in un ristorante» rispose Will addentando una forchettata di spaghetti «E mi prendo cura del giardino di casa mia. Mi piace avere a che fare con le piante. Mi fa stare fuori all'aria aperta per ore»
Emily gli sorrise «Anch'io adoro la botanica. Come sta tuo fratello?»
«Molto bene, adesso lui e Rose sono in attesa di un bambino» Will non vedeva l'ora di diventare zio.
«Hai sentito i tuoi genitori di recente?» chiese Frank posando la forchetta sul piatto.
«Sì, l'ultima volta è stato ieri. Ho saputo che papà si è operato al ginocchio, e la cosa mi dispiace. Ma sinceramente non vorrei più averci a che fare. In tutte le dannate chiamate mi assillano facendomi conoscere delle ragazze, sperando che un giorno cambi idea sul mio orientamento» disse Will afflitto.
Aveva già fatto coming out con i  genitori di Eric- quel giorno Eric e Paul erano assenti-  e a differenza dei suoi, loro l'avevano presa bene.
«Oh, non puoi essere serio» disse Frank «I tuoi genitori vogliono che tu esca con le ragazze? Non capiscono che non puoi cambiare il tuo orientamento con uno schiocco di dita?»
«A quanto pare...» Will gli rivolse un sorriso triste «E le chiamate che ricevo da mia madre sono piene di preoccupazione. Ora lei cerca di farmi conoscere delle ragazze in Florida, tramite mio fratello. Fortunatamente lui non le dà retta» sospirò «Non lo capiscono. Voglio dire, a loro non importa di me. In fondo non sono il figlio etero e perfetto che avrebbero voluto»
«Mi dispiace Will» disse Emily comprensiva. Guardando la sua famiglia aggiunse sorridendo «Ti vogliamo bene e siamo qui per te»
«Sì, grazie. Mi sento meglio a vedere che voi siete dalla mia parte» replicò Will, ricambiando il sorriso mentre Eric e Paul gli stringevano piano le spalle in gesto di conforto.

Finito il pranzo, tutta la famiglia si sedette sul divano a guardare la TV.
Eric era seduto vicinissimo a Will lanciandogli occhiate di soppiatto e, mentre quest'ultimo era concentrato sul film -completamente ignaro degli sguardi di Eric- studiò il profilo del naso, lungo e leggermente schiacciato alla base, le sue labbra piccole e rosse e i suoi grandi occhi azzurri. I suoi capelli biondo cenere erano rasati ai lati, folti e ricci in cima. Ad Eric venne improvvisamente l'intento di allungare un braccio per accarezzarli per scoprire se erano morbidi al tatto. Fu solo che ebbe mosso il braccio che Will si voltò verso di lui, scoprendo che l'altro lo osservava come in uno stato di trance. Appena fu colto sul fatto, Eric sbattè gli occhi e distolse velocemente lo sguardo, cercando di concentrarsi sullo schermo piatto di fronte a lui. 
Will si tese verso il suo orecchio e chiese in un bisbiglio «Va tutto bene?»
«S-sì, tutto a posto» balbettò Eric, prendendo dei respiri lenti e cercando di rallentare i battiti del suo cuore che galoppavano come cavalli sulla prateria.

Un fidanzato sotto l'alberoWhere stories live. Discover now