Capitolo 15

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Era la vigilia di Natale. Eric, Will e Paul erano in soggiorno, mentre Emily era in cucina.
Eric lanciò un'occhiata a Will, che si era seduto vicino a Paul ed era già immerso nella conversazione. Mentre lui lo guardava Will sorrise, ed Eric sentì una specie di malinconia temperare la sua contentezza. Se solo...
Non si concesse di terminare quel pensiero. Era pericoloso desiderare. Tutti sapevano che i desideri non si avveravano mai.
«Vado a vedere se mamma ha bisogno d'aiuto.»
Sgattaiolò fuori dalla stanza sperando di trovarla da sola.
Era fortunato. Quando entrò in cucina stava versando dell'acqua nella teiera.
Lei alzò lo sguardo e sorrise. «Ciao, tesoro. Puoi prendere i tortini dal forno? Ormai dovrebbero essersi scaldati.»
Eric si chinò, aprì la porta del forno, e sbatté le palpebre per l'ondata di calore rovente che ne usciva. Si mise i guantoni da forno e tirò fuori la teglia.
«Mamma, riguardo a me e Will...» Esitò, cercando le parole giuste.
«Oh, è adorabile,» cominciò a tracimare lei. «È bello vederti con un amico. Sono contenta che vi siate riavvicinati.»
«Uhm.» Eric arrossì fino alla punta delle orecchie, incapace di pronunciare una frase coerente.
Eric aprì la bocca, ma non ne uscì nulla. Una pesante ondata di disagio spazzò via la felicità che aveva provato pochi minuti prima. «Sì,» gracchiò alla fine. «Sì, lui è un amico
fantastico.»
La voce gli bloccava la gola, ma sua madre, occupata a sistemare tazze, zucchero e latte su un vassoio, non sembrò notarlo.
«Puoi portare questo di là, caro? È pesante. Io porto i tortini e poi torno di qua a prendere la torta.»
Quando tornò in soggiorno con il vassoio in mano, Eric non riuscì a guardare Will negli occhi. "Che cazzo ho appena fatto?"
Avrebbe voluto tornare indietro nel tempo e ricominciare da capo la conversazione con sua madre. Ma era troppo tardi. Perché diavolo lo aveva fatto? E che cazzo avrebbe fatto ora?
Forse, se avesse mantenuto il silenzio, Will avrebbe pensato che lui aveva parlato con sua madre e corretto la sua impressione sbagliata, invece di finire col fare l'esatto contrario.
Prese il tè che qualcuno gli aveva passato e chiuse le mani sulla tazza. Il calore gli si diffuse nei palmi.
Si sedette accanto a Paul guardando la televisione. Era una distrazione, e quando Frank arrivò a casa cominciava a sentirsi un po' più calmo.
«Papà.» lo salutò.

Finalmente riuscì a parlare di nuovo da solo con Will quando andarono di sopra a cambiarsi per la cena. La sua
famiglia non si vestiva formale alla sera della vigilia di Natale, ma Eric voleva mettersi una camicia, invece di maglietta e felpa. Quando fece le sue scuse Will lo seguì.
«Cazzo, mi dispiace davvero» sbottò subito dopo aver chiuso la porta. Si sedette sul bordo del letto sopra il piumone. «Ho cercato di dirglielo, davvero.»
Will annuì comprensivo «Capisco. So che fare coming out non è una passeggiata. Non devi per forza dirglielo se ancora non te la senti»
Eric fece un sospiro infelice. «Stavo per dirglielo. Ma poi lei ha cominciato a parlare di quanto sei adorabile e di quanto fosse felice di vederci di nuovo amici.»
Accarezzò Wanda, preferendo osservare i movimenti della propria mano piuttosto che fronteggiare Will.
«Ma a ogni modo, sono davvero dispiaciuto per non essere stato sincero con mia mamma. È solo che lei mi ha travolto a forza di parlare e io non sono riuscito a confessarglielo. Ci proverò di nuovo più tardi, te lo prometto.»
Si fissarono per un attimo, con Eric inchiodato dagli occhi chiari di Will.
La fronte di Will era corrugata in un leggero cipiglio, e sembrava che stesse riflettendo molto seriamente su qualcosa. Alla fine disse: «Ti starò accanto quando glielo dirai»

Dopo essersi cambiati tornarono in soggiorno. Il suono delle conversazioni arrivava dalla cucina.
«Dove vuoi andare?» chiese Eric. «Possiamo dare una mano in cucina, oppure starcene fuori dai piedi in
soggiorno.»
«Sono felice di dare una mano, se c'è da fare.»
«C'è sempre da fare. Stasera è mamma che cucina, e lei non è la persona più organizzata del mondo. Apprezza sempre delle mani in più.»
Paul e Frank erano seduti al tavolo della cucina, con dei bicchieri di vino davanti. Paul stava pelando delle carote, e Frank le tagliuzzava.
La mamma di Eric indossava un grembiule viola. Aveva un grande bicchiere di vino rosso in una mano, e con l'altra mescolava qualcosa in
una casseruola.
«Oh, ciao ragazzi,» esclamò vedendoli entrare. «Servitevi da bere, vi va? C'è il rosso aperto da quella parte,
e vino bianco e birra nel frigo.»
«Che cosa vuoi, Will?» chiese lui.
«Birra, grazie.»
Eric prese la birra per entrambi; era in bottiglia, per cui non si disturbò a versarla nei bicchieri. «Ecco qui.»
«Grazie.» Will prese quella che gli stava porgendo.
Eric andò a sbirciare da sopra la spalla di sua madre. La roba nella casseruola aveva un ottimo odore. «C'è niente che possiamo fare, mamma?»
«Aprimi il forno, così posso metterci dentro questa. Ha bisogno di un'altra ora. Poi ci sono le patate da pelare.»
Quando la casseruola fu in forno sua madre prese un enorme sacco di patate e le mise sul tavolo assieme a dei pelapatate. «Ecco qui. Questo dovrebbe tenervi occupati.»
Eric e Will si sedettero al tavolo e cominciarono a lavorare.
Ogni tanto il ginocchio di Will urtava quello di Eric sotto il tavolo, e un paio di volte le loro mani si sfiorarono mentre prendevano le patate.
Ogni volta che si toccavano Eric sentiva un fremito.

Un fidanzato sotto l'alberoWhere stories live. Discover now