Capitolo 9

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Una domenica pomeriggio, dopo un turno di notte a lavoro ed essersi riposato durante la mattinata, Eric chiese a Will di andare a Central Park a pattinare sul ghiaccio. «Ma prima prendiamo una cioccolata calda»
Frank, Emily e Paul erano andati nel New Jersey a trovare una parente, quindi quel giorno Will ed Eric avevano la casa tutta per loro.

Entrarono nel bar caldo e accogliente e la ordinarono.
Will prese la tazza e sorseggiò la cioccolata, con Eric che faceva lo stesso.
«Hai della cioccolata qui» gli disse Eric indicandosi il lato destro del labbro con l'indice della mano.
«Oh» Will prese un fazzoletto e si ripulì.
Quando le tazze rimasero vuote, i ragazzi uscirono dal bar.
«Spero di non scivolare come l'ultima volta» disse Eric, avviandosi con Will verso il bancone dove prestavano i pattini e sedendosi su una panchina per indossarli.
Will si limitò a ridacchiare al ricordo.
Con i pattini ai piedi zampettarono verso la pista. Will posò lentamente la gamba destra sul ghiaccio e poi la sinistra, barcollando per restare in equilibrio. C'erano alcuni bambini che urlavano mentre cadevano e coppie di adulti che pattinavano insieme tenendosi per mano.
Eric, con molta difficoltà raggiunse Will. Ad un tratto perse l'equilibrio, roteando le braccia a mo' di mulino mentre agitava le gambe cercando di non cadere. Ma  si rese conto di essere troppo lontano dal  bordo della pista e quindi non aveva nessun appoggio. «Accidenti!»
Afferrò il braccio di Will ed entrambi caddero a terra come pere cotte. Eric colpì di schiena la lastra di ghiaccio e di botto gli mancò tutta l'aria che aveva nei polmoni. Will, che era sopra di lui, era atterrato sul morbido.
«Stai bene?» gli chiese Will, preoccupato, posandogli una mano sullo stomaco per sollevarsi e guardarlo in viso. 
Eric, che non si era ancora ripreso, alzò l'indice del braccio sinistro come muto gesto per dargli tempo. Dopo alcuni minuti, tossì e riprese fiato alzando il braccio destro verso Will che lo aiutò a rialzarsi.
«Ero abbastanza sicuro che sarebbe successo» mormorò Eric, con voce roca, iniziando a ridacchiare e premendosi la schiena indolenzita.
Con calma e con cautela, un piede dopo l'altro e tenendosi per mano, iniziarono a pattinare insieme. Il solo contatto con la pelle dell'altro, fece scattare qualcosa in Eric. Ricacciandosi il groppo in gola che si era formato mentre guardava Will, ammise che provava davvero qualcosa per lui. Eric si convinse che baciare Will in quel momento, era tutto. «Will, io...» Eric non sapeva come rivelargli i suoi sentimenti, e in un momento di frustrazione, riprovò ma non uscì nulla tranne che una nuvoletta di condensa per la temperatura bassa. Guardò in quei grandi occhi azzurri.
 Entrambi lo volevano, quindi...
Eric gli prese il volto fra le mani e lo baciò. Lo baciò sul serio, inoltrandosi nel suo profondo con la lingua, e infiammò ogni terminazione nervosa del proprio corpo nel momento in cui colse il primo, scivoloso assaggio della cioccolata nella bocca dell'uomo.
Quando Will sembrò perdere slancio, Eric si tuffò di nuovo, stavolta più in profondità, accoppiandosi con la sua lingua come se ne dipendesse la sua vita. Facendosi leggermente indietro, gli strinse il labbro inferiore abbastanza forte da farlo squittire, poi andò a prendersi una terza razione.
Si stavano baciando sulla pista di pattinaggio e tutto era perfetto. Eric tenne le mani sul fondoschiena di Will e lo baciò finchè a entrambi cedettero le ginocchia. Poi, balbettando contro la sua pelle calda, gliele infilò sotto la maglietta e iniziò a tastargli i muscoli della schiena. Alla fine un palmo riuscì a scivolare nei jeans di Will, alla ricerca della tenera, delicata carne del suo posteriore, che adesso tremava, mentre le dita dell'altra mano di Eric, ancora sotto la maglietta, trovavano un capezzolo. Nel frattempo non smise mai di baciarlo, succhiandogli le labbra, la lingua, tracciando la linea dei suoi denti. Inghiottendo i suoi ansimi. Sostenne il suo corpo fremente, che perdeva stabilità, e lo divorò come se da anni non baciasse nessuno in quel modo.
In effetti era così.
Solo quando qualcuno li urtò Eric si rese conto che avevano smesso di pattinare ed aver iniziato a slacciare i pantaloni di Will.
Il biondo sbattè le palpebre, disperdendo la nebbia mentale, mentre si allontanava confuso ripensando a cosa diamine fosse appena accaduto.
«Sc-scusa» balbettò Eric, mentre l'imbarazzo gli incendiava le guance.
«Va tutto bene» Will gli sorrise.

Un fidanzato sotto l'alberoWhere stories live. Discover now