•2• Angel face, devil thoughts

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«Arya, sbrigati, altrimenti farai tardi il primo giorno di scuola!» mi sveglia Sam dalla mia trance, scuotendomi il braccio

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«Arya, sbrigati, altrimenti farai tardi il primo giorno di scuola!» mi sveglia Sam dalla mia trance, scuotendomi il braccio.

Sento la campanella suonare, mentre il panico mi assale. Non posso fare tardi in classe oggi.

«Sam, non so dove andare! Dov'è l'aula di chimica?» alzo la voce, ormai totalmente in ansia, probabilmente per l'agitazione a mille.

Arya, sta calma.

«L'ultima aula nell'ala est, di là» dice, indicando un corridoio alla mia destra, mentre si mordicchia il labbro.

«Grazie, ciao!» saluto frettolosamente, per prendere a correre tra i corridoi, che lentamente si stanno svuotando di tutta la massa di studenti, indaffarati a sbrigarsi per raggiungere le loro aule.

Dopo una corsa per la scuola, arrivo, senza fiato, davanti alla porta dell'aula di chimica. Sento il chiasso che fanno gli studenti, mentre la voce acuta di una professoressa cerca di zittirli invano.

Il mio respiro è accellerato, adesso sì che il cuore potrebbe letteralmente scoppiare.
L'ansia mi divora lo stomaco, mentre prendo uno specchietto dal mio zaino e mi ricompongo.

Sento svanire il chiasso della classe, mentre l'unica cosa che sento è il tamburellare del mio cuore contro il petto.

Arya, andrà tutto bene.

Prendo un grosso respiro, apro la porta dell'aula con decisione ed entro nella stanza.

La prima cosa che vedo è il misterioso ragazzo dagli occhi azzurri che ho visto prima in corridoio, seduto in prima fila. Mi sta scrutando anche l'anima, il suo sguardo è così intenso che mi causa delle sensazioni spiacevoli nello stomaco.

All'improvviso si gira e inizia a ridacchiare con dei ragazzi seduti dietro, che bisbigliano tra loro, guardandomi.

«Buongiorno cara, tu devi essere Arya Anderson, giusto?» chiede la professoressa, alzandosi dalla sedia della sua cattedra.

«Esatto» rispondo timidamente, senza staccare lo sguardo dal quel ragazzo dagli occhi azzurri.

Lui in quel momento si gira verso di me, mi guarda come se mi conoscesse. Il suo sguardo scende lungo il mio corpo, che scruta in ogni singolo centimetro, mettendomi a disagio. Dopo riprende a chiacchierare con i suoi vicini.

Questo ragazzo fa paura.

«Damon Caleb Blakpears, sta zitto o ti mando in presidenza!» lo riprende la prof, puntandogli un dito contro. Lui cerca di ribattere, ma non riesco nemmeno a sentire ciò che ha da dire.

Un groviglio di emozioni negative prende vita nel mio stomaco, terribili ricordi riaffiorano alla mia mente.

Damon Caleb Blackpears.

THUNDERSWhere stories live. Discover now