sette

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Il giorno dopo

Per l'ennesima volta la produzione ci richiama in gradinata, io ero al piano con il moro ad ascoltare sogni al cielo come aveva promesso, cercava di tranquillizzarmi per la sfida, la notte precedente non avevo chiuso occhio per il nervoso.
Matt, ha voluto togliere il nome di Rea, quindi dovevano rifare il conteggio.
Maria si collega con noi, richiedendo se eravamo convinti della votazione che abbiamo fatto, alcuni parlano dicendo che personalmente erano convinti ma che il mio nome non doveva essere in questa lista.
<Ragazzi, se le persone che hanno votato giulia non tolgono i voti non so quanto possiamo fare> ribadisce la conduttrice ma non tutti hanno le palle come Matt di fare mea culpa
<Ma così non è giusto, perché stiamo mandando in sfida una persona che fa più di tutti in questa casa, è questo che dicevo ieri, che le persone che sanno che non fanno niente dovrebbero alzarsi e dirlo> ribatte Nicol
<Le persone non hanno il coraggio di fare mea culpa, va bene così Nicol> le rispondo tranquillamente
<Menomale che sono io che dovevo rendermi conto> sussurra Flaza a Tommaso
<Se hai bisogno di dirmi qualcosa, basta che ti giri e mi guardi in faccia, io sto apposto con la mia coscienza, e ci sono quelle a darmi ragione> Indico le telecamere, stavo bollendo dalla rabbia
<Intanto, ci sono le buste rosse fuori per i ballerini> riprende gli animi la conduttrice, sospiro mettendomi le mani nei capelli, Christian va a prenderle e le consegna, una a lui, una a Mattia e una a me.
<Che rabbia, che ingiustizia giuro> ribadisce Nicol guardandomi, le sorrido tranquillizzandola, anche se le mie mani tremavano.
<Allora ragazzi, ora vi mostro i vostri sfidanti>
Maria parte da me, era un ragazzo di nome Angelo.
<Che ne pensi giu?> mi domanda alla fine del filmato
<È bravo, particolare>
mentre mostra gli sfidanti degli altri due sento la mia mano venire stretta dal moro al mio fianco, gli lascio un sorriso ascoltando quello che diceva Maria.
<In questo momento sulla carta, solo Mattia avrebbe la maglia da tutti e tre i professori>
Non sarebbe venuto un giudice esterno ma avrebbero votato i professori stessi, in questo caso di ballo.
Sospiro, sapendo che il voto della Maestra me lo posso sognare, Maria ci saluta e ci lascia alle nostre considerazioni.
Mi alzo e vado in giardino a fumare
<Stiamo fumando un po' troppo eh> si avvicina Alex sorridendo e sedendosi vicino a me.
Escono anche altri ragazzi a fumare.
<Mi da fastidio passare per quella che non fa niente> dico ad un certo punto
<Amò noi sappiamo che non è così, lo sappiamo, lo sai che la verità verrà fuori> mi dice Sere appoggiata alla vetrata della porta.
continuo a tenere la testa bassa, iniziando ad accendermi la seconda heets, che mi viene tolta di mano da Alex.
<queste le tengo io per un po'> mi dice mettendosi l'iqos e il pacchetto in tasca.
<Sono nervosa alex, mi serve> gli dico guardandolo
<Non ti serve fumare se sei nervosa eh> ribatte
sospiro alzandomi e rientrando in casetta, chiedo alla produzione di chiamare e appena lo fanno gli chiedo se c'è qualche saletta libera, confermano, quindi corro a prendere le mie cose ed esco in giardino.
<Dove vai? non hai lezione ora> mi chiede il napoletano.
<Vado in saletta> dico senza fermarmi
<Ti accompagno> dice questa volta Alex.
Iniziamo ad incamminarci verso gli studio diretti in saletta.
Entrati, poggio il borsone e vado a scegliere una canzone tra quelle che c'erano.
Mi tolgo la felpa e rimango in canottiera e pantaloni della tuta iniziando a seguire la musica chiudendo gli occhi.
Il moro si è seduto per terra e osservava ogni particolare. Dopo circa mezz'ora mi butto per terra stremata e inizio a respirare, mi ero tranquillizzata.
<hai visto che non serve solo fumare quando si è nervosi?> mi domanda
mi metto seduta girata verso di lui e lo guardo.
<Come mai ti preoccupi per me?> gli domando con un briciolo di coraggio
<Perché sei un'anima fragile che vuole mostrarsi forte, cerchi sempre di tranquillizzare gli altri anche quando stai male tu, metti tutti gli altri prima di te, fingi di stare bene per non preoccupare chi hai attorno, ma in queste settimane ho imparato a conoscerti, a capire i tuoi atteggiamenti> mi risponde tenendo lo sguardo fisso nei miei occhi.
Non so cosa rispondergli.
<Vorrei abbracciarti ma sono tutta sudata> gli confesso, alche lui apre le braccia aspettandomi, mi avvicino e mi faccio stringere.
<puzzi> mi dice prendendomi in giro ridendo
<tu puzzerai, io profumo ancora di cocco> gli rispondo pizzicandogli il fianco leggermente.
Una cosa che facevo quando ero abbracciata a lui era sniffare il suo profumo buonissimo, sapeva di dolce.
Mi stacco leggermente guardandolo in viso e lui sorrideva.
<Hai le lentiggini> dico iniziando a toccargli il viso.
<Anche tu le hai> mi risponde
<Però tu hai le fossette> dico toccandole.
Eravamo così vicini, che potevo contare veramente quante lentiggini avesse e descrivere la sfumatura del colore dei suoi occhi.
Quando però ci avviciniamo ulteriormente e riesco a sentire il suo respiro mi imbarazzo, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, mi inizia ad accarezzare i capelli come suo solito fare.
Stavamo per baciarci? cazzo che figura di merda ho fatto, cosa starà pensando adesso di me?
Ci stacchiamo e mi allontano tenendo una distanza normale, mi guardava intenerito, okay forse non ho rovinato nulla come al mio solito.
<Torniamo in casetta?> gli domando toccandomi i capelli.
Annuisce alzandosi e io con lui, riprendo il mio borsone, vedo che osserva l'orologio appeso.
<Io rimango in relax, ho lezione tra una decina di minuti> mi dice guardandomi, annuisco e lo accompagno in sala dove troviamo Luigi, saluto entrambi e torno in casetta saltellando.

Alex pov's

Quella ragazza mi stava scombussolando.
Sospiro sedendomi vicino al mio amico.
<Uuu, che è successo che hai sto sorriso con tanto di fossette?> mi domanda notando il mio umore il castano vicino a me.
Ero un ragazzo un sacco riservato, a volte chiuso, ma avevo bisogno di parlarne con qualcuno.
Notando il mio silenzio continua a domandare.
<C'entra per caso una ragazza con gli occhi verdi?> domanda divertito, annuisco guardandolo.
<Vi siete baciati?> domanda estasiato alla mia risposta
<Nono, non ci siamo baciati> rispondo velocemente
<Non vi esiste baciati ma?>
<Eravamo sul punto di farlo ma non è successo> gli spiego brevemente
<Stai sotto un treno per lei> mi spinge il mio amico
Vedendo che ero immerso nei miei pensieri mi domanda chiedendomi che succedesse.
<Pensi che a lei posso interessare?> gli domando incerto, il castano aveva legato molto con la ragazza.
<Alex, si vede che gli piaci, lontano un miglio> mi rassicura
<Te ne ha parlato?> domando
<No Alex, ma sono un grande osservatore, e vedo quando si perde a guardarti e quanto ha bisogno di abbracciarti e avere intorno la tua presenza> risponde
<Dovresti parlarle> aggiunge il cantante e mi giro di scatto verso di lui.
<Nono, sta settimana ha anche la sfida, non voglio riempirle la mente> annuisce dandomi una pacca sulla spalla, era arrivato il momento delle nostre lezioni, ci salutiamo e andiamo ognuno nella sua aula.

tra silenzi -alex-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora