venticinque

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L'ora di classico era appena conclusa ed eravamo in relax ad aspettare i cantanti e l'ora di palestra.
Io mi ero già sistemata, tolta lo cignon, vestita con un pantalone da tuta e una maglietta corta ma coprente e scarpe da ginnastica.
I cantanti entrano in relax dieci minuti prima dell'inizio effettivo della palestra e si sparpagliano vicino a me sulle gradinate.
<ciao bambi> mi lascia un bacio sulla fronte e ricambio il saluto.
<ciao malinconia> apro le braccia nella sua direzione e mi abbraccia.
Ci avviamo poco dopo in sala, ovviamente io e alex per ultimi, per avere un po' di privacy.
Entriamo in sala ed iniziamo a fare stretching.
<Sono già stanco> esclama il moro al mio fianco e io scoppio a ridere
<Che ridi, sono serio> mi spinge ridendo anche lui.
<Sei scemo> gli dico dopo aver smesso di ridere
<Cos'è che sono?> si avvicina e mi stringe i fianchi
<scemo> gli rispondo guardandolo negli occhi e lui inizia a farmi il solletico ma riesco a scappare dalle sue braccia.
Ritorniamo seri quando il maestro inizia a dirci quello che avremmo fatto e iniziamo a fare gli esercizi.
<Assurdo di come pur essendo nell'ultima fila non ti tolga gli occhi di dosso> dice alex ad un certo punto
<Ma chi> chiedo guardandomi attorno
<Ma Simone> dice alzando gli occhi al cielo, guardo il palermitano ed era effettivamente così.
Iniziamo a fare squat e alex riprende a parlare
<Penso che questo sia il mio esercizio preferito> dice guardandomi.
<Alex!> lo richiamo e lui si risveglia ridendo, risata che fa ridere anche me.
Dopo l'ora di palestra ritorniamo finalmente in casetta e io corro in bagno a darmi una sciacquata e cambiarmi vestiti.
Sento qualcuno bussare alla porta del bagno e rispondo che è occupato.
<voglio un bacio> dalla voce capisco che è Alex e sorrido
<Aspetta che sono mezza nuda>
<Guarda che non mi dispiace eh>
<Sei tutto scemo> dico aprendo la porta lasciandolo entrare, ero ancora senza maglia ma coperta dal reggiseno e pantaloni.
Gli occhi del ragazzo alla mia vista si illuminano e si avvicina a me baciandomi.
Si stacca da me e inizia a passare il dito partendo dal collo, passando per il seno scendendo fino al ventre.
Sospiro per tutte le sensazioni nuove che provavo e mi imbarazzo.
<Non sai cosa ti farei> dice con la voce roca sussurrando
<Che cosa?> chiedo prendendolo per la maglia e tirandolo più vicino a me.
<Ti spoglierei, tutta, e guarderei tutta la tua bellezza, ti toccherei e ti farei provare nuove sensazioni> dice piano, a quelle parole l'eccitazione sale e lo ribacio togliendogli la maglia.
Eravamo in affanno, il moro mi abbassa una spallina del reggiseno chiedendomi il permesso e questa cosa mi faceva impazzire, il rispetto che aveva verso di me, permesso che riceve.
Mi abbassa anche l'altra spallina e porta le mani dietro la mia schiena, staccando i ganci del reggiseno.
Ero imbarazzatissima però mi piaceva.
Il mio reggiseno finisce per terra e io istintivamente mi copro.
<Giu non ti devi coprire con me, sei bella> mi toglie le mani e mi osserva, il mio viso andava a fuoco, sia per il caldo in quel bagno sia per l'imbarazzo.
Il moro mi fa sedere sul lavandino e inizia a posare dei baci sul mio collo scendendo a baciare anche uno dei miei seni, delicatamente mentre l'altro lo prende in mano, dalla mia bocca iniziano ad uscire dei versi incontrollati quindi me la copro con una mano.
<Voglio sentirti Giu> mi dice togliendomi la mano e lasciandomi un bacio in bocca per poi ritornare a fare quello che faceva prima, arriva ai miei pantaloni e si ferma.
<Continua> gli dico semplicemente
<Sei sicura?> annuisco in risposta, a quelle parole sorride baciandomi.
Inizia ad abbassarmi i pantaloni della tuta che avevo mentre posava baci sulle mie cosce, fino a che non me lo toglie definitivamente, mi fa mettere più a bordo del lavandino e appoggia le dita sulla mia intimità ancora coperta dalle mutandine.
Inizia a passare le dita e io gemo mentre lui guarda la mia reazione mentre istintivamente mi viene da chiudere le gambe.
Stavo impazzendo e anche lui.
<Posso?> chiede e annuisco non capendo neanche cosa intendesse, infila la mano nelle mie mutandine iniziando ad accarezzare delicatamente la mia intimità e altro che versi incontrollati.
Mi appoggio al muro dietro di me lasciandomi andare, il moro inizia a togliermi anche le mutandine, ero completamente nuda davanti a lui.
<Giuro Bambi mi fai impazzire> dice osservandomi e avvicinandomi per baciarmi.
Ritorna a toccare la mia intimità con le dita mentre scendeva lungo tutto il mio corpo con dei baci alternati a morsi.
Arriva all'altezza della mia intimità con il viso e io chiudo le gambe imbarazzata.
<Non vuoi?> sospiro annuendo, riapre le mie gambe e inizia a posare dei baci nel mio interno coscia fino ad arrivare nel punto più intimo di me.
Inizia a leccare il mio punto e io gemo, coprendomi la bocca per ovattare un minimo.
Continua così finché non sento una strana sensazione e il mio corpo inizia a tremare.
Alex si rialza dalla sua posizione e mi abbraccia mentre io cercavo di calmare il mio respiro.
Nascondo il viso nell'incavo del suo collo, imbarazzata a mille, aveva visto ogni centimetro del mio corpo.
<Sei buona> mi sussurra e capisco cosa intente, si stacca da me guardandomi in viso per poi baciarmi.
Le mie mani finiscono sul bordo dei suoi pantaloni ma le sue mani si appoggiano sulle mie fermandole.
<Giu no, non ce n'è bisogno, non voglio che tu ti senta obbligata> mi dice
<Non mi sento obbligata Alex> gli dico la verità
<Un'altra volta piccola, tra poco molto probabilmente ci richiamano>
Sospiro alle sue parole e lo ribacio scendendo dal ripiano.
<Devo uscire da qui prima che, altro che preliminari> dice lui guardando il mio corpo mentre io rido.
<Mi serve una doccia> gli dico facendomi aria con la mano.
<Mamma mia non farmici immaginare sotto la doccia> dice coprendosi il viso.
Mi avvicino divertita e lo ribacio.
Dopo poco il moro si rimette la maglia e si lava la faccia.
<Mi serve una doccia fredda>
Sorrido alle sue parole, mi ribacia ed esce dal bagno.
Sospiro, chiudo la porta a chiave e mi appoggio ad essa pensando a quello appena successo.
E se non avesse voluto che ricambiassi perché non gli sono piaciuta?
Le paranoie ripartono mentre entro in doccia a lavarmi.
Esco dopo un quarto d'ora e trovo il moro seduto sul mio letto.
<Volevo un bacio prima di andare a lezione> mi dice alzandosi e venendomi incontro, mi prende il viso e mi lascia un bacio a stampo.
<Che hai?> mi domanda
<Niente alex, sto bene> gli dico facendo un piccolo sorriso.
<Non ti credo giu, ne parliamo dopo Bambi> mi ribacia ed esce dalla stanza con il suo zaino in spalla.
Raggiungo la cucina poco dopo e vado verso il monitor per guardare gli orari delle mie lezioni oggi, ne avevo due, quasi consecutive.
Sospirai e tornai in cucina e mi feci un toast che mangiai poco dopo chiacchierando con christian.
<Comunque manca solo un nostro passo a due, hiphop e sarebbe perfetto> mi dice lui
<Secondo me verrebbe da dio, ma se mi danno un altro compito sta settimana mi sotterro> dico facendolo ridere.
Veniamo raggiunti da altri ragazzi e io decisi di andare a guardarmi le coreografie intanto che avevo mezz'ora libera prima della prima lezione.
Dopo un quarto d'ora preparo il mio borsone e io e dario decidiamo di uscire dalla casetta e andare in sala, dove iniziamo a cambiarci e aspettare l'inizio della lezione.
Era difficile quella coreografia molto, tutta piena di prese, di equilibrio ecc...
Dopo un'ora e mezza la nostra lezione finisce, abbiamo appreso i passi, almeno quello in questa lezione.
Facciamo tappa in relax dove io decisi di rimanerci visto che tra venti minuti ne avrei avuta un'altra, questa volta con Mattia sulla coreografia di latino.
Dario mi saluta e torna in casetta mentre io andai in bagno a cambiarmi mettendomi i tacchi da latino.
Guardai l'orologio e mi recai in sala aspettando il biondo lì, entrai e trovai già i professionisti che molto carinamente mi salutarono.
Mattia entra cinque minuti dopo e iniziamo la lezione, ci aiutarono passo passo, anche Mattia mi aiutò molto, a fine lezione ero distrutta, ringraziammo i professionisti e andammo in relax dove andai velocemente in bagno per togliermi la gonna e mettermi dei pantaloni, mi infilai il giubbino perché ero sudatissima e decidemmo di tornare in casetta subito dopo.
<Ma sei viva amore?> mi dice Carola appena salgo le scalette.
<No ho i piedi distrutti> dico con l'affanno
Entro in casa e vado nella mia camera, mi infilo velocemente in bagno e ripenso a quello successo poche ora fa sorridendo, però sotto la doccia ritornano le paranoie.
Esco dal bagno vestita e asciugata e trovo il moro sul mio letto, stranamente.
Appena mi vede sulle sue labbra spunta un sorriso che ricambio, mi avvicino al mio letto e mi metto seduta vicino a lui.
<Ciao piccolina> mi dice stringendomi a se
<Ciao malinconia> gli rispondo stringendo le mie braccia al suo collo.
<Come sono andate le lezioni?> mi domanda staccandosi e rimaniamo seduti uno di fronte all'altro.
<Bene ma sono distrutta giuro, ho i piedi e la schiena a pezzi> rispondo sinceramente
<Cos'avevi prima?> mi domanda cambiando discorso
<prima quando?> domando facendo finta di non capire
<Giu prima quando sono venuto a salutarti> mi dice
<Niente alex, pensieri> dico semplicemente
<Che pensieri? ti sei pentita?> domanda impanicandosi
<No assolutamente Alex, solo che> mi interrompo non sapendo come dirlo.
Il ragazzo mi avvicina di più al suo corpo aspettando che io parli.
<Paranoie> dico sperando non continui a chiedere
<Su cosa Bambi?> mi chiede dolcemente cercando di capire
<A te è piaciuto?> domando e lui corruga la fronte
<Certo Giulia, mi hai fatto impazzire> mi dice abbassando la voce
<Allora perché non hai voluto che lo facessi io?> domando, avevamo sempre i microfoni quindi cercai di parlare a modo.
Il moro alla mia domanda mi sorride e mi lascia un bacio a stampo.
<Piccola se fosse per me ti farei mia in questo momento su questo letto, semplicemente voglio fare le cose con calma con te e voglio rispettare i tuoi tempi, Giulia io non vedo l'ora di avere le tue mani addosso, non pensare che tu non mi sia piaciuta perché ogni volta che ti ripenso in quel bagno...> mi lascia intendere la sua reazione e io tiro un sospiro di sollievo.
Lo abbraccio e lo stringo a me.
<Sei scema a pensare che non mi piaci, anzi volevo ringraziarti per esserti fidata di me> mi stacco e lo bacio.
<Ora siamo più tranquille?> mi accarezza i capelli
annuisco alle sue parole ribaciandolo.
Ci mettiamo sdraiati, io con la testa sul suo petto ad ascoltare il battito del suo cuore.
<Hai pranzato prima?> mi domanda e io non sapevo che dirgli.
<Ho mangiato un toast quando sei andato a lezione> dico semplicemente e lui si alza mettendosi seduto
<eddai> dico aprendo le braccia nella sua direzione ma non si avvicina
<Giu quello non è un pranzo, andiamo in cucina, dovrebbero aver preparato la cena> dice mettendosi in piedi e tendendomi una mano, sbuffo e gliela prendo alzandomi.
<Vi stavamo giusto per chiamare> ci dice Luigi, ci sediamo al tavolo e mangiamo la pasta, dopo metà piatto mi sento sazia, infatti mi fermo e continuo ad ascoltare i discorsi degli altri.
La cucina piano piano si svuota, luca e nicol puliscono la cucina e rimanemmo seduti al tavolo io, Alex, Gigi, Carola, Luca, Serena e Albe.
Dopo un po' Luigi chiede chi volesse della cioccolata calda, le luci si erano orami abbassate, acconsentono tutti tranne me.
Il cantante di Rudy la preparò, la mise nelle tazze e la portò ai ragazzi.
<Dopo questa però mi dovete pagare> dice il moro mentre si siede.
<Grazie luigino> gli dice Carola.
Alex mentre gli altri parlavano mi avvicina il cucchiaio colmo di cioccolata vicino le labbra, scuoto la testa verso la sua direzione.
<Assaggiala almeno, poi se non ti piace non la mangi> mi dice come se fossi una bambina.
Sospiro e assaporo il contenuto del cucchiaio, era buona, buona si e lo capisce dalla mia faccia.
Iniziò a fare un cucchiaino a lui e uno a me, come con la torta di compleanno.
<Basta Alex, sono piena> gli dico sincera
<L'ultimo cucchiaino> mi fa gli occhi da cucciolo e io accetto.
<Sei stata brava scricciolo> mi dice lasciandomi un bacio sulla tempia, mi appoggio a lui riprendendo a parlare con gli altri finché non inizio a sbadigliare.
<Hai sonno piccola ?> mi sussurra il moro
<Sono distrutta> gli dico sinceramente, infatti si alza e lo seguo, diamo la buonanotte ai ragazzi e ci avviamo in stanza rossa.
<Dormi con me?> gli chiedo e annuisce
Ci mettiamo le letto e finiamo con la mia schiena attaccata al suo petto, un braccio sotto la mia testa e l'altro sul mio fianco che poi finisce sulla mia pancia a farmi i grattini e così ci addormentammo.

tra silenzi -alex-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora