capitolo 6

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La prima cosa che fece Amelia una volta arrivata in casetta fu buttarsi sotto il getto caldo della doccia.

Quando fu vestita e profumata uscì dal bagno per sistemare tutte le cose dal borsone usato per la puntata.

"Amelietta sei stata bravissima oggi." Gaia fece capolinea nella loro stanza. "Grazie, anche a te non è andata male dai, hai superato il tuo primo compito."

"Guarda, già so che ne farò tantissimi."

"Secondo me farai cambiare idea alla maestra, sai?" nel parlare si ritrovarono entrambe sedute nel letto della ballerina di classico. "Non sai quanto ci spero."

"Sei bravissima e bellissima Gaia, non hai motivo per non sentirti all'altezza." e le sorrise.

"Ah ma allora ogni tanto ne dici di cose carine eh?!" scherzò Gaia.

"Si ma sarà la prima e l'ultima volta con te." si finse offesa e si avvicinò alla porta, ma la sua amica la fermò, abbracciandola.

"Però mi piace questo tuo lato dai." anche se ricambiò l'abbraccio Amelia disse "Va bene, puoi lasciarmi ora? devo andare a cucinare, è il mio turno."

"Mamma mi che palle che sei, vai e non avvelenare il mio piatto!" scherzò lasciandola andare.

"Sisi certo!" le rispose dandole le spalle mentre lasciava definitivamente la camera verde.

Quando le sue mani furono pulite, iniziò a pensare a che cosa cucinare. Aveva molte ricette in testa che amava preparare con la mamma ed ora non riusciva a sceglierne una.

Alla fine optò per uno dei suoi piatti preferiti: pollo infarinato e cipolle. Molto probabilmente questo ingrediente non era gradito, ma dava quel tocco in più a del semplice pollo.

Decise quindi di iniziare tagliando la cipolla.

Quando Petit trovò Amelia scoppiò a ridere. La ballerina se ne stava dietro l'isola della cucina con un cucchiaino di metallo in bocca.

"Ma che stai facendo?!" si avvicinò alla sua sinistra trattenendo le risate. "Sto tagliando la cipolla per la cena." le parole di Amelia furono mezze incomprensibili per via dell'utensile da cucina in bocca.

"Beh grazie, ma perché il cucchiaino?" "Mia mamma mi diceva che ti fa piangere di meno."

"Funziona almeno?" "No, non proprio." Amelia si tolse il cucchiaiono dalla bocca correndo al lavabo per sciacquare la faccia.

Ogni volta finiva per soffrire come un cane.

"Vuoi una mano?" Petit provò ad aiutare la  ballerina che negò con la testa.

Il ragazzo però non sembrava molto convinto, infatti continuò a fissarla, aspettando la vera risposta.

"In effetti se tagli le cipolle mi faresti un favore." "Il lavoro sporco mi lasci?"

"Vuoi impanare i pezzetti di pollo?" Amelia gli tenne testa, sfidandolo. "La devo tritare la cipolla?" Il ragazzo rispose accontentandosi del lavoro assegnatoli.

Nel metre che la ragazza si fece aiutare da Nicholas ad impiattare il suo pollo ormai pronto, i ragazzi affamati presero posto a tavola.

Amelia si fece aiutare da Nicholas perché Petit l'aveva abbandonata in lacrime dopo aver tagliato una cipolla. La ballerina gli rise in faccia, prendendolo in giro come lui aveva fatti con lei stessa poco prima.

Quando fu tutto pronto, Amelia si avvicinò alla tavola, sedendosi su l'ultimo posto rimasto, lasciato libero da qualcuno solo per lei.

"È buono?" domandò ormai seduta alle persone che avevano iniziato a mangiare.

"Si, è davvero buono, qual'è l'ingrediente segreto?" chiese Mida?

"Lacrime." Rispose Petit accanto alla cuoca.

I due si guardarono e poi scoppiarono in una fragorosa risata.

Gli altri ragazzi con capirono la battuta ma ci fu Gaia che sussurrò "Le cipolle." facendo così ridacchiare un pò i ragazzi.

***

Amelia se ne stava sdraiata nel suo letto con le cuffiette alle orecchie, pronta per andare a dormire quando le sue compagne di stanza varcarono la porta.

"Amelia. Petit parla troppo di te." Gaia andò dritta al punto, senza troppi giri di parole.

"Eh? Cos'è che fa?" Le orecchie di Amelia si rizzarono d'improvviso e la musica abbandonò le sue orecchie.

"Che avete combinato prima?" Chiara continuò, ignorando la sua domanda.

"Mi ha dato una mano a cucinare, perché?"

Le due ragazze la fissarono, parlando con lo sguardo.

"Non aspettatevi che parli anche io di lui, non ho nulla da dire." Ma non sembrava credibile neanche a sé stessa.

"No Gaia non puoi capire, ha dei occhi bellissimi, tra un pò ci incontravo pure Tritone." Gaia la imitò, facendo ridere di gusto Chiara "Tritone? Sul serio?"

"C'ha dei bei occhi, quello non lo nego, ma non ho altro da dire. Perciò, buonanotte ragazze, fate meno film mentali, grazie." Si sdraio e si mise di spalle, evitando per la millesima volta l'agomento Petit.

Gaia e Chiara si guardarono, lasciando perdere, per ora, quel discorso che le incuriosiva, e non poco.

***

Ciaooo, scusatemi per questi lunghissimi giorni di assenza, ma ho avuto una settimana piena per la scuola (essendo a fine quadrimestre) e non ho avuto neanche il tempo per pensare a cosa scrivere. Sono comunque contenta delle 700 e passa letture. Grazie. Spero di poter recuperare questi giorni di assenza con dei bei capitoli, anche se questo non mi fa impazzire.
A presto, speriamo...

-pesca

Blind |Petit|Where stories live. Discover now